Si è spento a soli 59 anni Alberto Bertone, fondatore e anima di Acqua Sant’Anna, la storica azienda piemontese che ha rivoluzionato il mercato delle acque minerali in Italia. Dopo una lunga battaglia contro una malattia scoperta quasi per caso, Bertone lascia un’eredità che va oltre l’imprenditoria: un modello di innovazione e determinazione partito da una piccola realtà alpina, quella della Valle Stura, fino a diventare un colosso da oltre 350 milioni di euro di fatturato.
La vita segnata dai lutti
Dietro al ritmo incalzante del lavoro, la vita personale di Alberto Bertone ha conosciuto momenti dolorosi. Nel 2008 perse il padre in un tragico incidente stradale. Otto anni dopo, improvvisamente, morì la moglie Roberta Ruffino, 40 anni, madre del loro bambino ancora in fasce. Nel 2018 fu la volta della cognata Cristina Menegozzo, architetto e creatrice del design della celebre bottiglia Sant’Anna, a lasciare prematuramente la famiglia Bertone.
La Juve e la scoperta della fonte
Alberto non era solo un imprenditore.
Da giovane aveva militato nelle giovanili della Juventus, dove fu definito «attaccante dal ginocchio fragile». Figlio di una famiglia di imprenditori edili, decise di seguire una strada diversa da quella paterna, portando avanti un sogno lontano dalle grandi città: nel cuore delle Alpi Marittime, in un piccolo comune con meno di 500 abitanti, scoprì le fonti di Vinadio che avrebbero cambiato il suo destino e quello del mercato italiano delle minerali.
Il cordoglio
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, insieme alla vicepresidente e alla giunta regionale, ha voluto esprimere il suo «profondo cordoglio» per la perdita di un uomo che ha saputo coniugare coraggio imprenditoriale, intuizione e amore per il territorio, contribuendo in modo deciso allo sviluppo economico della regione. I funerali si terranno giovedì 13 novembre nella chiesa Gran Madre di Torino, con una veglia di preghiera prevista per la sera precedente.
Ultimo aggiornamento: mercoledì 12 novembre 2025, 13:30
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