A Zingonia gruppo ridotto, ma nel primo discorso il tecnico ha voluto puntare su valori e motivazioni


Andrea Elefante

Giornalista

13 novembre – 12:23 – MILANO

Per cominciare, dieci ore di Zingonia e di Atalanta: nove-diciannove. Non propriamente un orario d’ufficio, anche se nel suo ufficio, ieri, Raffaele Palladino si è trattenuto a lungo, soprattutto con il suo staff, per programmare a medio e lungo termine il suo atterraggio sull’Atalanta. Che dopo la giornata “burocratica” di martedì, ieri è stato quello che il tecnico aspettava e desiderava di più: per iniziare a lavorare, anche sul campo. Lavoro di pallone e di parole: non poco e non troppe. La vera settimana d’inizio della “cura Palladino” sarà la prossima, e non potrebbe essere diversamente vista la diaspora di 14 nazionali – nessuno in Serie A ne ha così tanti – in giro per l’Europa e per il mondo. Quando avrà il gruppo al completo, il tecnico entrerà più nello specifico, per parlare della sua proposta di calcio, ma anche delle sue metodologie lavorative, delle sue aspettative a livello di comportamenti: non un decalogo, ma delle linee guida per trovare subito la sintonia necessaria. Però intanto Palladino ha fretta di usare tutto il tempo che ha. Ieri per i giocatori era il momento di tornare a Zingonia dopo due giorni di riposo e il tecnico ha cominciato con chi c’è: una sorta di prove generali di ciò che sarà. Da mercoledì prossimo la squadra sarà al completo, o quasi: tre giorni pieni per preparare il suo debutto, a Napoli.

l’input del club…—  

E’ stato un decollo morbido, ma con scelte già significative: colazione, fra le 9 e le 9.30, e poi anche il pranzo tutti insieme. A cavallo dell’allenamento, due momenti importanti per fare gruppo. Ma sono state semplici anche le parole: Palladino pensa che sia il momento del pragmatismo e in questo c’è la ricerca di un punto di contatto con le esigenze della società e anche dell’ambiente, per forza di cose scottati dagli ultimi eventi. E’ l’ora dei fatti e questo è stato il senso del breve colloquio con la squadra, per presentare il nuovo allenatore, voluto dall’ad Luca Percassi e dal ds Tony D’Amico. Non più di un minuto, forse un minuto e mezzo, per comunicare due concetti semplici e solidi allo stesso tempo: Palladino è una guida in cui crediamo molto. Verificherete di persona che viene con grande entusiasmo, dettato anche dalla consapevolezza di allenare una squadra con grandi valori. 

… e quello di palladino—  

Ecco il concetto forte della giornata di ieri. Perché lo ha ribadito nel suo discorso motivazionale pure Palladino, una volta rimasto solo con il gruppo dei “superstiti” di Zingonia, dopo aver presentato i suoi collaboratori. L’allenatore ha spiegato ai giocatori di essere felice e soprattutto molto stimolato per la chance che gli ha offerto l’Atalanta: dirigere una squadra forte, di qualità. A cui è mancato qualcosa, evidentemente, ma c’è tempo per rimediare. Ad un patto: che sia una Dea con grande voglia di riscattare gli errori e i risultati di questi primi tre mesi. Di dimostrare di essere ancora quella del passato, perché certe potenzialità non si possono smarrire da un anno all’altro. Parole d’ordine: positività e consapevolezza dei propri mezzi.

il vangelo in campo—  

Poi la parola è passata al campo, intorno alle 10.45: attivazione tecnica, lavoro aerobico con possessi-palla e subito partitella. Necessario il contributo di una decina di ragazzi dell’Under 23, visto che Palladino fino alla prossima settimana avrà a disposizione solo undici elementi (compresi Sportiello e Rossi, due portieri), ma il tecnico, durante l’allenamento ripreso dai canali ufficiali del club, ha già urlato più volte il suo vangelo: “Dinamismo: avete qualità fisiche e tecniche per farlo. Lavoriamo nella stanchezza“. E anche alcuni motivi chiave alla base del suo calcio: “Ragazzi, la riaggressione possiamo farla meglio: palla persa e andiamo subito. L’input deve essere da qui, accendiamo l’interruttore qua (e con il dito si è toccato la tempia) : palla persa e riconquistare, tre metri, veloce. Oggi lavoriamo su questo”. Su questo e sulla ricerca della porta: “Questo lavoro non è solo fisico, è anche per le conclusioni: quando si va in area, serve qualità“. Come dire: so cos’è mancato fino ad oggi, ma possiamo ritrovarlo in fretta.