di
Stefano Pancini

L’alpinista-scrittore aveva accusato il produttore cinematografico di essere andato a una riunione della Lega Calcio col Covid: «Mi è arrivata una carta dal tribunale in cui mi chiede quella cifra»

«Mauro, la vedo affranto stasera, è successo qualcosa?», ha domandato la giornalista Bianca Berlinguer all’inizio della puntata del suo programma televisivo «È sempre Cartabianca», andata in onda la sera dell’11 novembre su Rete 4, in collegamento con l’alpinista e scrittore Mauro Corona. «Mi è arrivata una carta dal tribunale con cui Aurelio De Laurentiis mi chiede 600mila euro di risarcimento. Penso che andrò in galera», ha detto con una nota di nero sarcasmo.

Cos’è successo

La querela del presidente del Napoli Calcio risalirebbe a un episodio del settembre 2020: durante una puntata di Cartabianca, trasmessa su Rai 3 — in un botta e risposta tra la stessa Berlinguer e Corona — si era discusso del fatto che De Laurentiis si fosse presentato all’assemblea di Lega Serie A con la febbre, nonostante le restrizioni allora in vigore per il Covid. In quella circostanza, Corona aveva commentato: «De Laurentiis sapeva benissimo cosa aveva e mi dispiace molto. Io sono un povero diavolo, ma se sento la febbre non vado al bar: dico che ho la febbre e sto chiuso qui, anche se la febbre può essere indotta da grandi bevute». Frasi mal digerite dal produttore cinematografico e patron del club biancoazzuro, che non ha evidentemente voluto far cadere nel vuoto, decidendo di adire le vie legali.



















































La vicenda

Nel 2024, quando lo scrittore-alpinista ha appreso della querela nei suoi confronti, ha espresso il desiderio di lasciare per sempre la televisione — e quindi il programma di Bianca Berlinguer — senza tuttavia mai farlo. Dal canto suo, Mauro Corona, rivolgendosi alla Berlinguer, ha poi aggiunto: «Io lavoravo con lei, come la mettiamo?», lasciando intendere che, per il momento, la richiesta di risarcimento danni sia stata avanzata solo nei suoi confronti. La giornalista e conduttrice televisiva ha spiegato: «Lei non aveva la copertura legale che naturalmente hanno i dipendenti di un’azienda e che conducono una trasmissione». Corona, tenendosi la mano sinistra appoggiata al viso, si è limitato a esclamare un laconico «Ah», per poi aggiungere: «Sono il solito disgraziato…». Berlinguer ha quindi chiuso l’argomento dicendo: «De Laurentiis non si ferma, va avanti… vabbè, vedremo come andrà a finire».

I guai giudiziari di Corona

Non è la prima volta che Mauro Corona finisce al centro di vicende giudiziarie o problemi legali. In un’intervista di Aldo Cazzullo e Roberta Scorranese rilasciata lo scorso anno al «Corriere della Sera», Corona ha raccontato anche il suo “rapporto” con l’alcol: «Ci sono stati anni in cui sono arrivato a scolarmi da solo un’intera bottiglia di whisky al giorno, dopo essermi fatto dodici birre e un litro di vino. Dai venti ai ventotto anni, quasi tutti i giorni così». Ha poi voluto sottolineare che oggi beve molto meno rispetto a prima. E ha aggiunto: «mi hanno tolto la patente per guida in stato di ebbrezza».

Le molotov alle urne

Sempre nel corso della stessa intervista, gli è stato domandato quanti processi avesse avuto. «Una quindicina», ha risposto. E ha precisato: «Tre per bracconaggio, due per ubriachezza molesta, uno per bestemmie in luogo sacro e uno per sequestro di persona, vado a memoria». Su quest’ultimo aveva specificato: «Ero giovane e bevevo tanto. La notte di Natale avevo deciso che avrei portato in chiesa un ateo. Ma lui non ci voleva venire. Lo trascinai dentro a forza e mi misi a bestemmiare». Da qui, ha ricordato un altro episodio che lo ha visto protagonista: «Ma il processo più grave fu quello per danneggiamento ai beni dello Stato e terrorismo. Da queste parti negli anni ’80 vinceva sempre la Democrazia Cristiana, così io – ero di sinistra e avevo la tessera di Rifondazione comunista – lanciai delle molotov nelle urne».


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13 novembre 2025 ( modifica il 13 novembre 2025 | 14:30)