Come preannunciato ormai da settimane, anche a Torino gli studenti scenderanno in strada come simboli di protesta contro le “politiche di guerra” del governo Meloni, sulla scia delle manifestazioni e delle proteste già avvenute in città contro le politiche di riarmo e le violenze perpetrate da Israele sulla Striscia di Gaza. L’appuntamento per gli studenti torinesi è in piazza XVIII Dicembre, alle 9.30 di venerdì 14 novembre, in occasione del ribattezzato ‘No Meloni Day’. Ma tra le ragioni che porteranno in piazza i ragazzi, oltre al diritto allo studio e alle proteste contro le politiche di guerra, c’è anche il clima. All’Unione degli studenti che ha promosso lo sciopero nazionale si aggiunge l’iniziativa dei Fridays for Future, in concomitanza con la Cop30 in Brasile: “L’emergenza climatica non è sparita”. Previsti disagi alla circolazione stradale, ma per motivi di sicurezza e ordine pubblico non si possono escludere possibili e temporanei disagi anche per chi si sposterà in treno, in mattinata, dalle stazioni di Torino Porta Susa e Torino Porta Nuova. Per quanto riguarda il trasporto pubblico, al momento Gtt non prevede deviazioni. La situazione permane monitorata ed eventuali aggiornamenti verranno comunicati dalla centrale operativa nel corso della mattinata. 

Contro il riarmo, contro il genocidio, in difesa dello studio e del clima: lo sciopero e il corteo studentesco del 14 novembre a Torino

Una manifestazione, una protesta, un corteo studentesco che si muoverà per le strade di Torino alle prime luci del mattino, con partenza davanti alla stazione di Torino Porta Susa. Un corteo a Torino così come tanti saranno i cortei che si formeranno, nella stessa giornata, in altre piazze italiane. “Le scuole scendono in piazza contro la guerra”, questo lo slogan abbracciato dagli studenti, sia liceali che universitari, che venerdì mattina attraverseranno la città. “La pace è finita, dopo la breve tregua, in tutto l’Occidente sta ricominciando una nuova fase; un nuovo riarmo, ancora più cieco, più crudele e violento – scrivono sui social gli organizzatori, i collettivi e i promotori del corteo studentesco a ridosso della giornata di sciopero –. [..] Ci troviamo davanti a un bivio, possiamo continuare a voltare la testa dall’altra parte fingendo che tutto vada bene, oppure possiamo lottare. Lottare come ci ha insegnato il popolo palestinese, continuare una lotta che ha già coinvolto centinaia di migliaia di persone il 22 settembre e il 3 ottobre. Lottare per non essere travolti da questo sistema marcio che ci spinge nel baratro della guerra. Lottare per dimostrare che anche noi abbiamo potere”. Parole che anticipano l’appuntamento: “Tutte le scuole di Torino si sono date da fare, ma questo per noi è solo l’inizio. Le scuole sanno che da che parte stare, ora tocca di nuovo a noi”. 

fridays for future sciopero clima 14 novembreSciopero per il clima | Torino, 14 novembre 2025

Sciopero per il diritto allo studio, contro le politiche di guerra, contro il genocidio del popolo palestinese e per chiedere giustizia climatica. “Mentre l’occidente si militarizza preparandosi alla guerra, il mondo brucia di quello che è un assaggio dei peggiori effetti della crisi climatica e ambientale – scrivono i Fridays for Future, rilanciando l’appuntamento del 14 novembre a Torino –. Nonostante tutto, le piazze sono piene per opporsi al genocidio del popolo palestinese e sentiamo il bisogno di dare continuità a questa lotta mobilitando trasversalmente una piazza per la giustizia climatica”. 

Il percorso del corteo di venerdì 14 novembre

Per quanto riguarda il percorso del corteo che attraverserà la città – al netto delle possibili variazioni che potrebbe subire nell’arco della mattinata – i manifestanti si muoveranno da piazza XVIII Dicembre in direzione corso Castelfidardo, passando da corso Bolzano, per raggiungere la sede delle Ogr, già precedentemente oggetto di forti contestazioni in occasione dell’Italian Tech Week. Il corteo attraverserà poi corso Vittorio Emanuele II, sfilando sotto la sede dell’Ufficio Scolastico Regionale – di fronte alla quale gli studenti avevano già manifestato in occasione del 4 novembre scorso –, poi via dell’Arsenale, via Pietro Micca e via Cernaia, tornando in piazza XVIII Dicembre per concludere poi il percorso ai piedi del Grattacielo di Intesa San Paolo.  

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