Firenze, 13 novembre 2025 – “Se sei di sinistra, la competenza non è richiesta. La verità continua a fare male”. Così sui social il vicesegretario ed europarlamentare della Lega Roberto Vannacci in merito alla nomina della 23enne Mia Diop a vicepresidente della Regione Toscana, facendo un paragone con Beatrice Venezi e le polemiche per la sua nomina alla Fenice: “Nel suo caso nessuna esperienza e nessun curriculum sono richiesti per ricoprire il delicato e prestigioso incarico conferitole. Sono sufficienti la sua tessera del partito (Pd) e la pelle nera”. Per Vannacci invece Venezi, “non solo è di destra, ma è pure bianca, bionda e, magari, anche cristiana. Oltre ad essere indubbiamente competente”.

Mia DIop e Beatrice Venezi

Mia DIop e Beatrice Venezi

La nomina della 23enne al centro delle cronache politiche

La nomina della 23enne livornese come vicepresidente – che lavorerà a stretto contatto con il presidente Eugenio Giani, eletto per il secondo mandato – è al centro delle cronache politiche in questi giorni. La giovane età della vicepresidente ha fatto discutere, tra chi sostiene l’importanza dell’ingresso anche di giovani in posti politici importanti e chi invece ritiene Diop con troppa poca esperienza per un incarico del genere. 

Il Pd: “Attacco vergognoso e razzista”

Il Pd reagisce alle frasi pronunciate da Vannacci. “Le parole di Roberto Vannacci contro Mia Diop – dice il segretario del Pd Toscana Emiliano Fossi – sono un attacco vergognoso e razzista che nulla ha a che vedere con la politica. Offendere la vicepresidente della Regione per il colore della pelle e per l’età è indegno di chi ricopre incarichi pubblici e rivela il livello a cui la destra vuole trascinare il dibattito. Mia Diop è stata scelta per capacità, impegno e responsabilità. In Toscana non si giudicano le persone per la provenienza e non si accetta che una giovane donna impegnata nelle istituzioni venga usata come bersaglio propagandistico da chi cerca visibilità insultando gli altri. Il vero problema non è la competenza, ma chi trasforma il razzismo in argomento politico. La Toscana respinge questo modo di fare e continuerà a investire sulle nuove generazioni e sulla partecipazione senza cedere a chi prova a dividere il Paese”.

Il debutto da vicepresidente della Toscana

“La verità è che il turno dei giovani non arriva mai, se non siamo noi a prendercelo”. Parole chiare, nette. Mia Diop le ha scritte su Instagram la mattina di martedì 11 novembre, il giorno dopo la sua nomina a vicepresidente della Regione. Una nomina pesante per la 23enne, nata a Livorno e di origini senegalesi. Nonostante l’età, Diop è da tempo negli ambienti dem, prima nella sua Livorno e poi come membro del partito a livello nazionale. Una figura dunque conosciuta.

Diop lascia il consiglio comunale

Mia Diop nelle scorse ore ha tra l’altro salutato il consiglio comunale di Livorno: era stata infatti eletta un anno fa, nella seconda legislatura del sindaco Luca Salvetti, come consigliera del Pd, la sua formazione politica di cui è anche dirigente nazionale, a stretto contatto con la segretaria Elly Schlein. Alla luce del nuovo incarico di vicepresidente, Diop si è dimessa a Livorno e ha lasciato il seggio nell’assise comunale. 

Vannacci e il fascismo: “Io non faccio passi indietro”

Nelle ultime ore il generale Vannacci è tornato al centro delle polemiche per aver “riscritto” la storia del fascismo (e ricevendo per questo il plauso del pronipote del Duce), provocando anche un certo imbarazzo al segretario e ministro Matteo Salvini. “Io non faccio mai passi indietro – ha detto l’altra sera Vannacci a Napoli, dove ha partecipato a una iniziativa della Lega Campania in vista delle Regionali –. È bastato mettere in cronologia dei fatti storici incontrovertibili per suscitare un polverone incredibile, e la cosa mi fa piacere, vuol dire che tanta gente è appassionata di storia”. Il generale ha sostenuto che la marcia su Roma non fu un colpo di Stato ma “poco più di una manifestazione di piazza” e le leggi razziali “furono comunque approvate dal Parlamento”.