di
Valentina Iorio
Il bollettino Bce: «Nel terzo trimestre la crescita dell’area euro ha continuato a essere caratterizzata da notevoli differenze tra le maggiori economie»
La crescita in Europa è a due velocità. Alcune economie, come Italia e Germania, si sono fermate. In altri Paesi invece il Pil è aumentato. «Nel terzo trimestre la crescita dell’area euro – pari a +0,2% – ha continuato a essere caratterizzata da notevoli differenze tra le maggiori economie», ha evidenziato la Bce nel bollettino mensile, con un +0,6% in Spagna, +0,5% in Francia e +0,4% nei Paesi Bassi, e un Pil «rimasto invariato in Germania e in Italia».
La situazione in Italia
Per quel che riguarda l’Italia la produzione industriale è risalita del 2,8% a settembre, compensando il calo di agosto (-2,7%). Tuttavia la produzione nel complesso resta negativa (-0,5%) nel trimestre. Secondo le stime preliminari dell’Istat, l’economia italiana è in stagnazione nel terzo trimestre del 2025, dopo il calo dello 0,1% nel trimestre precedente.
La stagnazione tedesca
Le difficoltà dell’economia tedesca sono confermate dal Consiglio di esperti economici della Germania che nei giorni scorsi ha tagliato le stime per il 2026, prevedendo una crescita dello 0,9% e dello 0,2% quest’anno. Secondo gli esperti la Germania è ancora lontana da una vera ripresa. «Affinché l’economia torni su un percorso di crescita sostenibile, la produttività deve aumentare, in particolare attraverso più innovazione e investimenti», ha avvertito Monika Schnitzer, presidente del Consiglio degli esperti economici.
La Francia resiste
La Francia invece, nonostante la crisi politica, sta resistendo meglio delle attese. La crescita francese sarà «almeno» dello 0,7% nel 2025 e dello 0,9% nel 2026, ha dichiarato nei giorni scorsi il governatore della Banca di Francia, François Villeroy de Galhau, lasciando intendere che le previsioni potrebbero essere presto riviste al rialzo. Tra luglio e settembre, l’economia francese è cresciuta dello 0,5% rispetto al trimestre precedente, secondo l’Istituto nazionale di statistica e degli studi economici (Insee). In precedenza l’Insee aveva previsto una crescita solo dello 0,3% per il terzo trimestre. Il ministro dell’Economia Roland Lescure ha parlato di «una performance straordinaria». «La rapida adozione di un bilancio che preservi la fiducia delle imprese e delle famiglie sarà fondamentale per mantenere questo slancio», ha aggiunto.
Il boom spagnolo
L’economia spagnola, in questo contesto, continua a essere quella più in espansione. Secondo previsioni del Fondo monetario internazionale, Madrid chiuderà il 2025 con un aumento del Pil vicino al 3% annuo, contro l’1,3% dell’Eurozona nel suo complesso. Nel terzo trimestre di quest’anno il Pil spagnolo è cresciuto dello 0,6% su base trimestrale (2,8% su base annua), trainato dai consumi e dagli investimenti, che hanno compensato il calo delle esportazioni. La Spagna, inoltre, è riuscita a ridurre il tasso di disoccupazione al 10,5%, livelli che non si vedevano dal 2008. Tuttavia, come evidenzia El Mundo, la produttività rimane lontana dalla media europea.
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13 novembre 2025 ( modifica il 13 novembre 2025 | 16:32)
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