di
Andrea Rinaldi
Banca d’Italia rileva «un quadro connotato da rilevanti carenze di governance e organizzative». Il presidente Giuliani: «In Borsa comportamento irrazionale. Il progetto Tnb non è in discussione»
L’ispezione della Banca d’Italia a proposito della creazione di The Next Bank affossa Azimut in Borsa, con le azioni del gruppo finanziario che crollano fino al 16% per poi recuperare gradualmente terreno e chiudere in calo del 10%. Le vendite hanno colpito il titolo dopo che Consob ha chiesto alla società fondata e presieduta da Pietro Giuliani di spiegare meglio al mercato i rilievi di via Nazionale già contenuti in un comunicato del 6 novembre. Gli ispettori di Palazzo Koch tra marzo e giugno hanno infatti riscontrato «un quadro connotato da rilevanti carenze di governance e organizzative» nella controllata Azimut Capital Management e «una situazione aziendale inidonea a sostenere la partecipazione della sgr a operazioni su gestione del risparmio», come fusioni, scissioni, cessioni di rami d’azienda. Secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, il cda di Azimut Capital mancherebbe di confronti interni e con i vertici e, a cascata, questo avrebbe conseguenze sui controlli del business.
Quindi Bankitalia ha chiesto ad Azimut di avviare «con tempestività un’incisiva azione di rimedio volta a rimuovere le carenze riscontrate e a definire un assetto di governo e di controllo compatibile con la complessità operativa dell’intermediario e del gruppo».
La reazione della società non si è fatta attendere: «Ritengo che quanto sta accadendo sul titolo Azimut sia inaspettato e irrazionale», ha commentato il presidente Pietro Giuliani, aggiungendo che «Il progetto Tnb non è in discussione», così come «dividendo e buyback». Nei 22 di vita di Azimut, «abbiamo restituito agli azionisti, al netto anche della discesa di oggi più di 21 volte il capitale investito mentre i nostri clienti in trent’anni hanno ottenuto più del 30% di performance netta».
La licenza bancaria
La vigilanza ha perciò chiesto un «piano di rimedio» per rimuovere tutte le
carenze riscontrate e che sarà oggetto di valutazione da parte della Banca d’Italia ma, precisa l’Autorità «l’effettivo superamento di tali criticità non è un presupposto sufficiente per determinare un esito positivo degli eventuali procedimenti connessi al citato progetto, che saranno valutati nei tempi e nei modi previsti dalla vigente normativa». In ballo infatti c’è il rilascio della licenza bancaria per Tnb.
Azimut dal canto suo aveva già assicurato, in occasione dell’ultima trimestrale, che la controllata Azimut Capital avrebbe avviato un piano di azione per recepire gli avvertimenti del regolatore e che sarà reso pubblico e trasmesso alle autorità entro il 30 novembre, poi attuato entro massimo il 30 aprile. Piano che collimerebbe con il piano strategico 2026-28.
Parla Giuliani
Nel pomeriggio, come accennato poco sopra, ha preso la parola il presidente di Azimut Holding, Pietro Giuliani commentando quello che sta accadendo al titolo a Piazza Affari: «Ritengo che quanto sta accadendo sul titolo Azimut sia inaspettato e irrazionale. Le attuali quotazioni di Azimut Holding rappresentano per gli investitori un’ottima opportunità di acquisto e/o di rafforzamento delle proprie posizioni. Per questo a titolo personale – è il segnale di coraggio di Giuliani -, ho già dato disposizioni di incrementare il mio investimento in azioni Azimut per alcuni milioni di euro da qui ai prossimi giorni. Lo anticipo al mercato poiché non vorrei che in questo clima di “caccia alle streghe” qualcuno pensasse che in qualche modo sia coinvolto nel “sali e scendi” di borsa per trarne profitto personale».
Il top manager ha poi ribadito la sua proposta al cda e al mercato: «Azimut Holding, non essendo sotto vigilanza prudenziale, non può essere sottoposta a cambi di politiche di dividendi e buyback. La maggioranza dei suoi azionisti in sede assembleare è l’unico organismo titolato a tale decisione». E la tempesta di Borsa non ferma l’operazione Tnb:
«Nella mia vita professionale, insieme ai colleghi, ho realizzato cose molto più difficili che collaborare all’ottenimento di una licenza bancaria. Non chiedo al mercato rispetto, ma almeno l’utilizzo del buon senso nel pensare che il Gruppo Azimut possa essere costretto a desistere dalla realizzazione di Tnb. Preferiremmo che ci fosse consentito in tempi ragionevoli di ottenere la licenza in Italia, ma se ciò non fosse possibile, esistono altri Paesi, ad esempio la Svizzera (dove già operiamo)».
Cosa è The Next Bank
The Next Bank è la banca di nuova generazione, digitale e dedicata alla consulenza patrimoniale, promossa Azimut Holding con il fondo
Fsi II, sulla base dell’accordo siglato lo scorso maggio. Il percorso si
articolava in due stadi: il primo, completato, ad agosto prevedeva
l’acquisto di Banca di Sconto da Ibl Banca: il secondo, in conferimento in essa – ribrandizzata The Next Bank – delle attività distributive italiane, incluse parte di Azimut Capital Management & Financial Insurance tramite scissione parziale. Questa operazione è quindi costretta a slittare a
primavera, sempre che Bankitalia approvi i cambiamenti apportati dal
piano. Al termine dell’operazione, Fsi e suoi coinvestitori (tra i quali anche management e consulenti finanziari di Tnb per il tramite di società di nuova costituzione che li raggrupperanno) acquisiranno l’80,01% di The Next Bank, con Azimut che manterrà la proprietà del restante 19,99%.
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13 novembre 2025 ( modifica il 13 novembre 2025 | 19:33)
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