Pubblicato il ReportCalcio della Figc, si evidenzia una ripresa in quasi tutte le voci. Gravina: “Siamo sempre il primo riferimento sportivo nazionale per numero di tesserati, valore economico generato e diffusione di progettualità in ambito sociale”


Elisabetta Esposito

Giornalista

31 luglio – 14:01 – ROMA

Un calcio in costante ripresa. È quanto emerge dalla 15ª edizione del ReportCalcio, pubblicata oggi dalla Figc: si tratta del rapporto annuale sul calcio italiano e internazionale sviluppato dal Centro Studi della Federazione in collaborazione con AREL (Agenzia di Ricerche e Legislazione) e PwC Italia. Un’iniziativa che permette non solo di fare il punto della situazione, ma di studiare le strategie per arrivare il prima possibile alla necessaria sostenibilità del sistema di cui il calcio ha ancora bisogna. “È uno strumento di trasparenza e di analisi senza eguali – ha detto il presidente Gabriele Gravina – per numero di informazioni e per profondità degli argomenti trattati è di gran lunga lo studio più completo sul movimento calcistico italiano, che rappresenta sempre il primo riferimento sportivo nazionale per numero di tesserati, valore economico generato e diffusione di progettualità in ambito sociale”. Quindi sul futuro: “Le nostre priorità sono: investire nell’impiantistica in maniera decisa, anche grazie al processo di candidatura per Uefa Euro 2032 che sta stimolando percorsi virtuosi in diverse città d’Italia, e nelle riforme sulla sostenibilità economico-finanziaria, perché il miglioramento dello scenario di criticità nelle ultime due stagioni sportive è dovuto all’aumento del valore della produzione e non è ancora così strutturato da mettere in sicurezza i conti del calcio italiano”.  Vediamo allora i dati più rilevanti.

incidenza sul pil e occupazione—  

Il calcio costituisce un sempre più rilevante settore industriale del nostro Paese. Considerando, oltre al valore diretto, anche l’impatto indiretto e indotto prodotto dal calcio sull’intera catena di attivazione di valore e sui settori industriali coinvolti, l’incidenza sul Pil è stimabile in 12,4 miliardi (dato in crescita di oltre un miliardo di euro rispetto al 2022-2023), con 141.000 posti di lavoro attivati (rispetto ai 129.094 del 2022-2023), in pratica 6 lavoratori ogni mille occupati. I principali settori coinvolti in termini di impatto sul Pil riguardano il calcio professionistico, con 5,2 miliardi (+3,6% con 1,14 milioni di contributo al Pil), il calcio giovanile e dilettantistico e la Figc (2,9 miliardi), le scommesse sul calcio (1,8 miliardi), i quotidiani sportivi e broadcaster (1,2 miliardi) e il turismo calcistico (1,3 miliardi). I ricavi diretti totali ammontano a quasi 7 miliardi di euro e la contribuzione fiscale e previdenziale del solo settore professionistico negli ultimi 17 anni ha sfiorato a livello aggregato i 20 miliardi di euro; per ogni euro ‘investito’ dal Governo italiano nel calcio (considerando i contributi erogati alla Figc con il filtro di Coni e Sport e Salute), il Sistema Paese ha ottenuto un ritorno in termini fiscali e previdenziali pari a 20,5 euro. Rispetto alle oltre 50.000 società ed enti presenti nel Sistema Sportivo del nostro Paese, i 99 club di calcio professionistico nel 2022 pesano da soli per oltre il 70% della contribuzione fiscale prodotta dal comparto sportivo italiano.

il debito—  

Il calcio professionistico maschile continua però ad evidenziare un significativo squilibrio a livello economico-finanziario; la perdita aggregata dei club partecipanti ai campionati di Serie A, B e C registrata nei 17 anni analizzati nel ReportCalcio (in cui l’80% dei bilanci ha chiuso in perdita) ha raggiunto i 9,3 miliardi di euro. I debiti aggregati sono passati da 4,8 miliardi del 2018-2019 ai 5,5 miliardi del 2023-2024; nel 2007-2008 i ricavi erano in grado di coprire il 97% dell’indebitamento, nel 2023-2024 questa percentuale è scesa all’83%. 

i ricavi—  

Nelle ultime due stagioni sportive si è tuttavia assistito ad un miglioramento dello scenario di criticità, grazie ad un importante aumento del valore della produzione, che ha superato i 4,5 miliardi di euro, dato record nella storia del calcio italiano, crescendo ad un ritmo molto più sostenuto rispetto all’aumento dei costi. In particolare, tra il 2021-2022 e il 2023-2024 il fatturato è cresciuto del 32,3%, in confronto al +7,2% del costo del lavoro, la cui incidenza sul valore della produzione è scesa dal 69,8% al 56,6%. Il livello di perdita in 3 anni si è così dimezzato, passando da 1,4 miliardi di euro a 731 milioni.  Nell’ultimo anno, l’aumento del valore della produzione ha contraddistinto quasi tutte le categorie: i ricavi da sponsor e attività commerciali hanno superato per la prima volta nella storia del ReportCalcio il miliardo di euro (+11,1% rispetto al 2022-2023, e nei 17 anni analizzati sono più che triplicati). I diritti televisivi si sono mantenuti sostanzialmente stabili a quota 1,5 miliardi (-0,4%), mentre i ricavi da ticketing hanno ritoccato nuovamente il record storico del calcio italiano, sfiorando il mezzo miliardo di euro (478 milioni): l’affluenza nel 2023-2024 ha toccato i 21 milioni di spettatori, dato record nella storia del ReportCalcio, rispetto ai 20,3 del 2022-2023 e ai 15,8 milioni del pre Covid. La media spettatori della sola Serie A, in particolare, è stata la più alta tra quelle dalla stagione 1992-1993, con 31.172 tifosi e il miglior dato in termini di affluenza totale (oltre 11,8 milioni) tra quelli registrati dal 1978-1979, ancora una volta superiore a quello della Liga e dietro solo a Bundesliga e Premier League. Nella top 10 di affluenza dei tifosi nei 5 migliori campionati europei ci sono 3 società italiane: l’Inter al secondo posto (1,4 milioni, dietro al Manchester United), il Milan al quinto (1,3 milioni) e la Roma al settimo (1,2 milioni). 

costi e stipendi—  

I costi della produzione ammontano invece ad oltre 5,1 miliardi di euro, in aumento di 202 milioni, in relazione alla progressiva crescita di tutte le voci relative agli oneri sostenuti dai club professionistici. Da segnalare l’aumento a 810 milioni dei costi per servizi (rispetto ai 771 della stagione 2022- 2023) e l’incremento del 4,4% del costo del lavoro, che si attesta a 2.566 milioni (rispetto ai 2.459 milioni della stagione precedente). Aumentano ancora gli stipendi: +4,7% in Serie A e +22,5% in Serie C, mentre in B scendono del 4%. 

tesserati e calcio femminile—  

Considerando la dimensione sportiva, i tesserati per la FIGC nel 2023-2024 ammontano a quasi 1,5 milioni; la Federcalcio incide da sola per circa il 30% dei tesserati attivi nelle 50 federazioni italiane e ‘rappresenterebbe’ il secondo Comune italiano per popolazione. I numeri evidenziano uno scenario in significativa ripresa dopo la pandemia:  i soli calciatori tesserati sono 1.131.906, dato superiore a quello registrato nel pre Covid e in crescita del 2,1% rispetto al 2022-2023. Attenzione ai giovani: quasi un ragazzo su 4 tra i 5 e i 16 anni è tesserato Figc (+1% sull’anno precedente). Cresce il calcio femminile: tra il 2008 e il 2024, arrivando a sfiorare le 50.000, mentre le sole tesserate tra i 10 e i 15 anni sono più che triplicate (da 6.628 a 19.958). Del resto la Figc ha investito sul movimento femminile  oltre 9 milioni di euro (+21,8% rispetto al 2022-2023), con gli ascolti tv sui canali generalisti della Serie A femminile negli ultimi 3 anni sono più che raddoppiati (da 138.000 a 318.000). Il calcio femminile produce oggi un valore complessivo di 3,2 miliardi in termini di impatto sul Pil Italiano, supportando la creazione di circa 11.800 posti di lavoro. Nel 2023-2024 si sono disputate inoltre quasi 600.000 partite ufficiali (una ogni 54 secondi, dato record dal 2015-2016) all’interno di 15.000 campi da gioco.

praticanti e scuole—  

Passando alla pratica, il calcio (in tutte le sue varianti), viene praticato dal 20,3% degli sportivi (4,3 milioni di persone), tra cui quasi un bambino su 2 tra i 3 e i 10 anni, elemento quest’ultimo che fa riflettere sul ruolo educativo che questa disciplina deve avere.  • Anche per questo vanno avanti i progetti scolastici dalla Federazione in sinergia con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, che ha visto coinvolti 41.870 classi, 43.150 insegnanti e ben 132.404 studenti, +64% sulla stagione precedente.

gli stranieri—  

Il calcio italiano continua ad attirare investimenti dall’estero, con 27 proprietà straniere tra i professionisti (oltre un club su 4), di cui 16 provenienti dagli Stati Uniti. Tra il 2011 e il 2024, l’investimento complessivo delle proprietà stranieri (in termini di ricapitalizzazioni) è stato pari a quasi 5 miliardi di euro.

passione e scommesse—  

Sono oltre 30 milioni gli italiani over 18 che seguono il calcio. Per l’84% della popolazione rappresenta una tradizione che appartiene alla storia d’Italia e per il 77% costituisce un settore economico di grande importanza strategica. L’audience Tv nel 2023-2024 ha superato i 470 milioni di telespettatori in Italia e quella cumulata a livello mondiale ha sfiorato i 2,8 miliardi; considerando la sola Serie A, ci sono 710 milioni di fan in tutto il mondo, con una crescita del 75% rispetto al 2021-2022. La raccolta delle scommesse sul calcio ha ormai superato i 16,1 miliardi di euro (in 19 anni è cresciuta di 8 volte) e il gettito erariale ha raggiunto i 401,6 milioni, dato record tra quelli registrati a partire dal 2006.

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Numeri importanti, che spingono il sistema a calcio a muoversi per migliorarsi dove ci sono problemi. A partire dagli impianti. Negli ultimi 18 anni (2007-2024) infatti in Europa sono stati realizzati un totale di 226 nuovi impianti, soltanto 6 in Italia. L’età media di inaugurazione degli stadi è di 56 anni in Serie A e 74 in Serie B. Si stima che, laddove finalizzati, i 31 progetti di realizzazione di nuovi stadi di calcio in Italia attualmente in fase di programmazione o di effettiva realizzazione (820.000 posti a sedere) comporterebbero un investimento complessivo pari a 5,1 miliardi di euro, con un impatto aggiuntivo sul Pil di 6,1 miliardi e la creazione di circa 80.000 nuovi posti di lavoro.