È stata assolta Monia Bortolotti, la donna 29enne accusata di aver ucciso, a distanza di un anno l’uno dall’altro, i suoi due figli neonati, Alice e Mattia Zorzi, di appena 4 e 2 mesi. La decisione è arrivata oggi, 13 novembre 2025, dopo due ore e mezza di camera di consiglio davanti alla Corte d’Assise di Bergamo, presieduta da Patrizia Ingrascì con il giudice a latere Andrea Guadagnino e una giuria popolare in prevalenza femminile. Secondo la sentenza, come riportato dal Corriere della sera, nel caso della piccola Alice l’omicidio non è stato ritenuto provato. Per la morte del fratellino Mattia, invece, la Corte ha accolto le conclusioni della perizia dell’incidente probatorio, che ha riconosciuto a Bortolotti una totale incapacità di intendere e di volere al momento dei fatti. La donna, pur non essendo imputabile, è stata giudicata socialmente pericolosa in base alle valutazioni psichiatriche. Per questo motivo trascorrerà almeno dieci anni in una Rems, struttura sanitaria destinata alle misure di sicurezza per persone con disturbi mentali autrici di reato.
L’accusa aveva chiesto l’ergastolo
La Procura di Bergamo aveva chiesto l’ergastolo e l’isolamento diurno per sei mesi per Monia Bortolotti. Per l’accusa la donna li ha uccisi in maniera lucida: non riusciva a sopportare i loro pianti e il peso di accudirli. Sempre secondo l’accusa, la donna avrebbe anche manipolato familiari e test psichiatrici, dando versioni aggiustate e depistando, senza mostrare alcun pentimento. La difesa aveva invece chiesto l’assoluzione o il proscioglimento per vizio di mente.
Leggi anche
Trieste, madre uccide il figlio di nove anni nella loro casa a Muggia