di
Redazione Esteri

Il ministero degli Esteri russo ha risposto alle domande inviate preliminarmente dal Corriere con un testo sterminato pieno di accuse e tesi propagandistiche

Ieri mattina, il ministero degli Esteri della Federazione russa ha attaccato il Corriere della Sera, accusandolo di «censura politica» per la mancata pubblicazione dell’intervista a Sergei Lavrov. Secondo la sua versione, il ministro avrebbe «dato una risposta esauriente» a ciascuna delle domande che gli erano state poste in precedenza dal giornale. «Hanno spiegato che “le parole di Lavrov contengono troppe affermazioni discutibili che devono essere verificate o chiarite e la loro pubblicazione andrebbe oltre i limiti ragionevoli”», lamenta il ministero. 

La direzione del Corriere ha replicato con una nota. «Il ministero degli Esteri russo ha risposto alle domande inviate preliminarmente dal Corriere della Sera con un testo sterminato pieno di accuse e tesi propagandistiche. Alla nostra richiesta di poter svolgere una vera intervista con un contraddittorio e con la contestazione dei punti che ritenevamo andassero approfonditi il ministero ha opposto un rifiuto categorico. Evidentemente pensava di applicare a un giornale italiano gli stessi criteri di un Paese come la Russia dove la libertà d’informazione è stata cancellata. Quando il ministro Lavrov vorrà fare un’intervista secondo i canoni di un giornalismo libero e indipendente saremo sempre disponibili».



















































La replica

Oltre ad alcuni passaggi di indubbio interesse, le risposte del ministro contenevano anche molte affermazioni del tutto discutibili e dal chiaro intento propagandistico. Come, ad esempio, il passaggio sul «cruento colpo di Stato anticostituzionale a Kiev del febbraio 2014, organizzato dall’amministrazione Obama», oppure quello sul «regime di Kiev» che definisce «subumani» o «terroristi» gli abitanti delle quattro regioni ucraine annesse illegalmente dalla Russia. In altre parti, Lavrov arriva a sostenere che, «a differenza degli occidentali», l’esercito russo protegge «le persone, sia civili che militari» e che le «nostre forze armate» agiscono «con massimo senso di responsabilità, sferrando attacchi di precisione esclusivamente contro obiettivi militari e relative infrastrutture di trasporto ed energetiche». E dichiara che «il nazismo sta rialzando la testa in Europa». 

Il contraddittorio

Sono affermazioni che avrebbero richiesto l’inserimento di un ampio fact-checking e soprattutto di un contraddittorio. Quest’ultimo è stato sollecitato più volte, ottenendo sempre un diniego. Di fronte al permanere dell’insistente richiesta di pubblicare il testo integrale sul proprio sito, il Corriere della Sera ha scelto di rinunciare all’intervista in ogni sua forma. Da qui, le rimostranze del ministero degli Esteri russo, alle quali ha risposto la direzione del giornale. 

Le dichiarazioni

Numerose le dichiarazioni sulla vicenda. «Si vede che Lavrov non solo non è abituato alla libertà di stampa, ma ne ignora anche i principi», ha dichiarato Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati. «Ha fatto bene il Corriere a non pubblicare i proclami di Lavrov», ha detto il vicepresidente di Azione, Ettore Rosato.

«Il rifiuto di fare da megafono alla propaganda del Cremlino è sacrosanto», sostengono in una nota congiunta le presidenti dei gruppi di Italia viva di Camera e Senato, Maria Elena Boschi e Raffaella Paita. «Che proprio il ministero degli Esteri russo parli di censura e di fake news è surreale», affermano.

13 novembre 2025