di
Michela Nicolussi Moro
Una donna di 31 anni pensa di somministrarsi il medicinale delle star ma va in ipoglicemia e perde i sensi. Salvata all’ospedale: «Avrebbe potuto morire»
Voleva perdere qualche chilo ma è finita in coma e ha rischiato di morire. È successo a una padovana di 31 anni, che ha comprato su Internet uno dei farmaci più venduti al mondo: l’Ozempic, indicato per la cura del diabete di tipo 2, e in tale funzione rimborsato dal Sistema sanitario nazionale, ma anche per trattare l’obesità. Per questo secondo utilizzo viene venduto in farmacia, sempre con ricetta, ma il paziente se lo deve pagare: un mese di trattamento costa circa 400 euro.
Insulina al posto dell’Ozempic
Invece sul web lo si trova a prezzi più favorevoli e tale circostanza, sommata all’impossibilità di ottenere una prescrizione medica poiché la protagonista della storia non è diabetica nè obesa, ha spinto la giovane a procedere all’acquisto online. Il problema è che nella «pennetta» predisposta per l’autosomministrazione del farmaco per via sottocutanea non c’era il principio attivo desiderato ma un certo quantitativo di insulina. Iniettata in una persona sana, ha causato in pochi minuti il coma. «Per fortuna non era a casa da sola, altrimenti sarebbe potuta morire», racconta Daniele Mengato, dirigente dell’Unità di Farmacia in Azienda ospedaliera a Padova e tra gli autori dell’articolo scientifico sul caso pubblicato dall’European journal of hospital pharmacy, che documenta le conseguenze cliniche potenzialmente fatali legate alla vendita di medicinali contraffatti. «I familiari l’hanno trovata svenuta e hanno chiamato subito il Suem 118 — continua Mengato —. All’arrivo dei soccorritori la glicemia della giovane era inferiore a 40, su una scala compresa tra 80 e 100, quindi è stata trasferita d’urgenza al Pronto Soccorso. Era in coma ipoglicemico, i medici le hanno somministrato glucosio endovena e lei ha ripreso gradualmente conoscenza. Poi è stata ricoverata in Clinica medica V per qualche giorno e si è ripresa perfettamente, senza complicanze. Oggi sta bene ma ha rischiato grosso». È stata seguita dalla dottoressa Antonietta Romano, co-autrice dell’articolo scientifico.
Il farmaco contraffatto
Appena si è sentita meglio la paziente ha raccontato di aver comprato su un sito online specializzato in integratori e prodotti per il wellness un flacone di Ozempic per uso dimagrante, senza prescrizione medica. Il sito risultava con sede apparente in Italia, ma non era una farmacia autorizzata. Poiché la semaglutide, principo attivo del farmaco in oggetto, raramente provoca ipoglicemia soprattutto in soggetti non diabetici, i medici hanno sospettato che la confezione acquistata non fosse autentica. In effetti mostrava diverse irregolarità: assenza di scritte in Braille, obbligatorie nell’Ue, errori di stampa, logo deformato, testo non in lingua italiana. Il laboratorio per le analisi tossicologiche dell’Azienda ospedaliera di Padova ha esaminato il prodotto, scoprendo che si trattava di insulina. «In una persona non diabetica, la somministrazione accidentale di questo ormone, peraltro a dosaggio non controllato, causa il coma ipoglicemico — conclude Mengato —. Grazie alla sua efficacia nella perdita di peso, la semaglutide ha guadagnato popolarità in tutto il mondo, in particolare nella versione di marca Ozempic. Sui Social network è consigliato da influencer e personaggi famosi, ma l’elevata domanda che ne è derivata (un americano su otto lo assume, ndr) ha indotto un aumento dei prodotti falsificati venduti su piattaforme online non regolamentate. Eh causato la carenza del farmaco sui canali ufficiali, per trattare i pazienti che davvero ne hanno bisogno, cioè diabetici e obesi».
L’Azienda ospedaliera di Padova ha segnalato il caso all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e alle autorità competenti, che hanno avviato indagini sul prodotto contraffatto e sul rivenditore online. Ancora attivo, benché non venda più l’Ozempic.
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14 novembre 2025
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