Ida Platano, la notissima ex dama del trono over di Uomini e donne, per la prima volta da quando è diventata famosa ha deciso parlare della sua patologia. Lo ha fatto in un video condiviso su Instagram, nel quale si è aperta totalmente. Qualche lacrima ha anche segnato il suo volto, un modo per esorcizzare il dolore e anche per far capire quanto i commenti cattivi sui social possano fare male, anche a chi ormai da anni è in grado di fronteggiare gli hater.

Spesso sotto ai post Instagram, ma anche nei messaggi sul social, è stata duramente criticata per le sue gambe. Qualcuno le ha scritto “Hai le gambe da elefante”, “Copriti”, “Ma perché non ti operi”. Tutte frasi che denotano poca sensibilità, anche perché quel dettaglio fisico che andavano a sottolineare è conseguenza di una malattia cronica che si chiama lipedema. 

Ma come mai ha deciso di parlarne proprio adesso? A questa domanda ha risposto spontaneamente Platano: “Perché mi sento pronta ora”. Con queste parole ha iniziato il video con cui ha deciso di aprirsi. 

I primi problemi già a 13 anni

“Io ho sempre avuto, diciamo, questa difficoltà a mostrare le mie gambe, già da ragazzina me le guardavo allo specchio e non mi piacevano. Ho iniziato il mio lavoro che avevo 13 anni, andavo a casa e mi facevano malissimo anche solo a toccarmele, soprattutto le parti inferiori dove avevo dei piccoli lividi, dei pruriti, dei crampi”, ha spiegato Ida. 

“Non mi piacevano, facevo fatica a mostrarle. Ogni volta che andavo in giro cercavo di coprirmi perché avevo paura che uno guardasse le mie gambe e dicesse: ‘Ma che gambe ha?’, ‘Che strane che sono’ e quindi mi facevo un sacco di problemi, di paranoie”. 

Oggi qualcosa in lei è cambiato: “Arrivata all’età di 44 anni, oggi sono arrivata al punto che proprio le mostro. Io ho una patologia seria perché è cronica, si chiama lipedema. Non so parlarne nel dettaglio perché non sono un dottore, però sono in grado di rivelare la mia esperienza. Poss dire che bisogna tenerlo sotto controllo con un’alimentazione giusta, e io in questo non sono molto brava e bisogna prestare attenzione a non far diventare questa patologia molto più forte, perché ci sono vari stadi”.

Poi si rivolge a tutte quelle persone che hanno la sua stessa diagnosi e prova a rassicurarle: “Posso dirvi che potete stare meglio, le gambe possono essere più leggere. Io ho fatto tanto, se non di tutto. All’epoca, quando ero ragazzina, manco si sapeva cos’era questa cosa, eh, quindi oggi sono più aggiornata e ho capito qual è il mio problema. Forse, magari, a saperlo un po’ prima riuscivo a tutelarmi di più, prendere coraggio, uscire fuori allo scoperto totalmente tempo fa”.

“Il mio problema resterà per sempre”

“Non ho risolto il problema perché questo problema resterà sempre. Mi sono sentita sempre criticata anche dagli altri”, ha aggiunto Ida rivelando alcuni dei terribili commenti che in questi anni ha letto sui social come “che schifo”, “hai le gambe bruttissime, sembrano un tronco”. 

Tutto ciò la “sotterrava” e aumentava la sua insicurezza. Adesso però non solo ha avuto coraggio di parlarne sui social, ma indossa senza problemi i pantaloncini corti: “Non mi voglio più coprire, nascondermi. Tutti noi abbiamo dei, chiamiamoli, difettini fisici, ma oltre al corpo c’è altro e questo non mi può fermare a mostrarmi, a piacermi”.

Ida poi rivela chi le ha fatto cambiare il suo modo di approcciare la malattia: “Camminavo un giorno per strada, stavo andando in farmacia e vedo questa ragazza m in carne con dei micro pantaloncini shorts altissimi, piena di cellulite, ma a testa alta, fiera. Sapete quando emanava bellezza? Ho guardata, non l’ho criticata. No, ho pensato: ‘Brava lei’. E da Il giorno dopo devo dirvi che lei, io non la conosco, lei mi ha fatto andare in palestra, mi ha dato coraggio. Se lo fa lei piena di orgoglio e d’amor proprio, lo voglio fare anch’io. E quindi mi sono mostrata da lì come sono così. Queste sono le mie gambe, ve le faccio vedere tutte”.

Platano ha poi rivelato di aver provato di tutto: “Ho fatto dei massaggi, fatto puntura, fatto la mesoterapia, la pressoterapia, la carbossiterapia. Sono arrivata anche ad un intervento serio, ma devo dire la verità, ho avuto paura, ero appena mi avevano appena fatto l’anestesia e sono andata via, non ce l’ho fatta per paura di peggiorare la situazione”.

“Oggi dico ma chi se ne frega: io sono così, piaccio, non piaccio e chi mi vuole guardare si giri dall’altra parte e io cammino, cammino avanti”, ha concluso Platano fiera.

Che cos’è il lipedema

È la Lio, Lipedema Italia – Associazione Italiana Lipedema, ente del terzo settore attivo dal 2018 che svolge attività non profit di promozione sociale della consapevolezza e informazione sulla patologia del Lipedema, a spiegare cosa sia questa patologia riconosciuta solo pochi anni fa dall’Organizzazione mondiale della sanità. In Italia il Sistema sanitario nazionale ancora non include la malattia tra i Livelli essenziali di assistenza.

Il lipedema “è una patologia genetica infiammatoria, cronica, degenerativa e invalidante del tessuto connettivo lasso, che provoca un aumento progressivo, fibrotico e deturpante del tessuto adiposo, spesso accompagnato da edema, infiammazione sistemica e dolore”.  

“Se trascurata può portare anche a severi quadri di disabilità. La malattia colpisce maggiormente il tessuto adiposo sottocutaneo, con maggiore incidenza in alcuni distretti corporei, ma essa interessa tutto il tessuto connettivo, la fascia muscolare e il sistema linfatico e vascolare”. 

“La malattia”, si legge ancora, “È scarsamente conosciuta e anche nel mondo sanitario è spesso confusa con altre patologie come l’obesità indotta dallo stile di vita o con l’obesità ginoide e adiposità localizzata, con il linfedema e persino con altre condizioni di pertinenza cosmetologica (inestetismi come la panniculopatia edemato-fibro-sclerotica, comunemente “cellulite”). Il lipedema può essere primario o sindromico. Le forme sindromiche sono quelle che presentano maggiori difficoltà diagnostiche”.