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Redazione Milano

Il Tribunale del Riesame di Brescia si è riservato di decidere sul sequestro di telefono e pc. L’avvocato Aiello: «Oggi è andata in scena una pagina misera, contro il mio assistito solo calunnie»

«Mi chiedo quando finirà questo accanimento fondato sul nulla», ha dichiarato l’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti al termine dell’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Brescia, dove il suo difensore Domenico Aiello e quelli dei carabinieri Giuseppe Spoto e Silvio Sapone hanno chiesto la restituzione dei dispositivi informatici sequestrati lo scorso 26 settembre nell’indagine sulla presunta corruzione legata all’archiviazione nel 2017 di Andrea Sempio, ora nuovamente indagato per l’omicidio in concorso di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco. L’ex magistrato si è mostrato arrabbiato e poco desideroso di parlare, ma sempre convinto della sua estraneità alle accuse. 

L’udienza è durata una manciata di minuti, vista anche l’assenza in aula della stessa procura. Al termine il Riesame di è riservato di decidere sul sequestro di di telefono, pc e hard disk. Si tratta di un secondo round dopo che gli stessi giudici hanno già annullato il primo decreto di sequestro per la genericità della richiesta firmata dal procuratore capo di Brescia Francesco Prete e dalla pm Claudia Moregola. 



















































«Oggi è andata in scena una pagina misera, un terzo atto» se si conta anche il Riesame per il «sistema Pavia» – dove l’ex magistrato è indagato per corruzione e peculato -, che ha dato ragione alla difesa di Venditti. «L’ingiustizia nella storia si presenta sempre come ricerca di giustizia e oggi l’assenza del pm in aula segna una definitiva bancarotta del decoro e della coerenza con cui questa azione è stata iniziata e condotta a termine. I pubblici ministero disertano l’udienza senza nessuna giustificazione, con un comportamento inqualificabile, dopo aver appreso da tre avvocati diversi, sentiti come testimoni, che i soldi sono stati presi da loro», aggiunge l’avvocato Aiello, che in aula cita Sartre e recita la poesia «L’anatema». «Mi avete umiliato, calunniato, diffamato e abbandonato, ma la mia stima mai intaccato. Non uno straccio di prova avete portato, soltanto calunnie e cattiverie per legittimare le vostre miserie. (…) Strade di immondizie ho transitato, soltanto omuncoli ho incontrato. Non son di cuore forte, ma di salda fede. Il mio onore trionferà. La vostra malvagità vi distruggerà. Di ogni ben mi avete privato ma la mia dignità vi ha disarmato (…). Il rimorso vi soffocherà e il sorriso sul vostro viso per sempre sparirà ma sul mio ritornerà. Maledetti, maledetti, maledetti» alcuni dei versi letti.

La presenza in aula del pubblico ministero al Riesame non è obbligatoria e la procura bresciana, che ora attende la decisione dei giudici, sostiene di aver depositato un «provvedimento fortemente motivato». Dietro l’assenza, si apprende in ambienti giudiziari, non ci sarebbe un cambio di strategia.  


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14 novembre 2025 ( modifica il 14 novembre 2025 | 13:17)