di
Leonard Berberi
Il rapporto preliminare dell’Ansv su quanto accaduto il 20 settembre scorso: l’aereo ha perso quota subito dopo il decollo perché i piloti non hanno inserito i parametri di velocità
La notte del 20 settembre scorso, i piloti hanno fatto decollare dall’aeroporto di Catania l’Airbus A320 di Air Arabia senza aver inserito nel computer di bordo i parametri di velocità cruciali per salire in sicurezza. E così, quando pochi istanti dopo si è staccato dalla pista, l’aereo — privo ancora del pilota automatico — ha iniziato a procedere con un assetto che l’ha portato a scendere rapidamente di quota, fino ad arrivare a poco più di 12 metri dal mare, molti meno di quanto inizialmente stimato.
Manove in extremis
Soltanto dopo alcune manovre in extremis — mentre in cabina suonavano diversi allarmi — comandante e primo ufficiale sono riusciti a evitare l’impatto con l’acqua a oltre 400 chilometri orari di velocità e a riportare il velivolo in condizioni di sicurezza, per poi decollare poche ore dopo verso Amman, in Giordania. Ma la dinamica solleva più di una domanda, oltre ai possibili errori umani: i piloti hanno avuto anche un episodio di «disorientamento spaziale» in quella notte buia e senza punti di riferimento esterni?
Le indagini e i dubbi
L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) — che indaga sull’incidente — proverà a dare una risposta anche su questo. Intanto mette nero su bianco diversi interrogativi nel rapporto d’indagine preliminare. Alcuni di questi vengono particolarmente evidenziati da due comandanti consultati dal Corriere, che si chiedono come sia stato possibile che, tra le altre cose, i piloti si siano dimenticati di inserire informazioni cruciali prima di decollare. «È una cosa che si controlla in un paio di checklist pre-partenza», sottolineano.
Le fasi prima della partenza
Ecco la ricostruzione, pur in assenza delle tracce audio della scatola nera, andate perse perché sovrascritte. Il volo Air Arabia Maroc 991 è un cosiddetto volo di «riposizionamento»: non ha passeggeri, a bordo ci sono soltanto un comandante tunisino di 47 anni, un primo ufficiale marocchino di 36 e quattro assistenti di volo. Poco prima di partire, come da prassi, i piloti effettuano la «checklist», il controllo incrociato di tutti gli elementi importanti delle fasi di volo. Tra questi devono anche inserire, nel computer di bordo, le velocità di decollo (chiamate V1, VR, V2).
Il decollo
È una dimenticanza non da poco. Perché il mancato inserimento di quei numeri — in un sistema che, si scopre dopo, non è nemmeno aggiornato e quindi non avvisa subito dell’assenza — impedisce l’attivazione automatica della modalità che guida la salita iniziale garantendo assetto e velocità adeguati. Non solo. Quando l’Airbus decolla alle 23:56 locali dalla pista 8 di Fontanarossa, a Catania, le condizioni meteo sono sì buone, ma la notte risulta buia, con un mare mosso di livello 4 e una luna non visibile. Altro elemento da tenere in considerazione, secondo gli investigatori.

La discesa improvvisa
La ricostruzione dei dati del registratore di volo (il «Flight Data Recorder») mostra che l’A320 inizia a salire regolarmente fino a circa 120 piedi (36,6 metri). Poi, all’improvviso, il comandante — si legge nel documento — «impartisce» una serie di input sul sidestick, la barra laterale, che inducono il velivolo a portare il muso verso il basso. L’A320 riduce l’assetto, poi scende rapidamente, a oltre 230 nodi (426 chilometri orari), superando persino il limite di velocità consentito con quella configurazione di flap, annotano gli esperti.
L’interpretazione
«Dalla lettura del rapporto preliminare sembra che i piloti non si siano nemmeno accorti di quanto accaduto», spiega uno dei due comandanti consultati. «Sono arrivati a un certo punto del decollo che si aspettavano un certo comportamento del velivolo, ma questo non è accaduto». A quel punto, prosegue, «potrebbero non aver capito il problema, forse hanno pensato ad avaria, e allora hanno iniziato ad agire in maniera scoordinata, non hanno agito in maniera razionale».
Gli allarmi
L’aereo di fatto va in picchiata. Tanto che il sistema di bordo lancia tre avvisi del «Gpws», che avverte del rischio di collisione con il terreno o l’acqua. Prima un «Sink Rate» (che si traduce come «l’aereo scende troppo velocemente»), poi «Pull Up» (imminente rischio di impatto), infine un «Don’t Sink» («Non perdere quota»). In quegli istanti l’autopilota viene inserito per soli tre secondi. Solo quando arrivano a 162 piedi (49 metri), a discesa ormai incontrollata, i piloti applicano la massima spinta per evitare l’impatto con il mare. Alle 23:57 e 19 secondi il jet tocca i 509 chilometri orari e la distanza minima dall’acqua: 12,49 metri.
Gli approfondimenti
Da lì, la risalita è altrettanto rapida, fino a quando l’aereo non riprende un profilo di volo stabile. L’atterraggio ad Amman avviene senza ulteriori anomalie. Il rapporto preliminare dell’Ansv non contiene conclusioni né attribuzioni di colpa. Ma gli investigatori indicano già le aree di approfondimento. Tra queste ci sono anche le questioni organizzative all’interno dell’operatore, aspetti di interfaccia uomo-macchina e valutazioni sulle barriere tecnologiche disponibili. E soprattutto: il possibile disorientamento spaziale dei piloti.
Il disorientamento
È un elemento particolare. Le condizioni esterne — ma bisognerà attendere le conclusioni — potrebbero aver contribuito alla difficoltà gestionale della situazione: la notte fonda, l’assenza totale di luce lunare e il mare potrebbero aver portato a una scarsa percezione dell’orizzonte naturale, elementi che secondo gli esperti sono «potenzialmente favorevoli» a un episodio di disorientamento spaziale.
Le modifiche del vettore
Non sapremo mai cosa si sono detti i piloti in quegli istanti. Le tracce audio del «Cockpit Voice Recorder» — che registra i dialoghi in cabina — sono state sovrascritte durante il successivo volo e la manutenzione. Gli esperti italiani dovranno così fare affidamento soltanto sui dati di volo. Intanto Air Arabia Maroc ha annunciato alcune modifiche: l’aggiornamento di un software che introduce un avviso obbligatorio quando le velocità non sono state inserite e sessioni specifiche di addestramento al simulatore dedicate al riconoscimento di decolli senza aver inserito i parametri cruciali. Come le tre velocità.
14 novembre 2025 ( modifica il 14 novembre 2025 | 17:22)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
