Nel tentativo di dimagrire con l’Ozempic, una donna ha rischiato di morire. È successo a Padova, dove subito dopo l’iniezione del farmaco la 31enne ha perso i sensi, finendo in coma ipoglicemico. A salvarle la vita sono stati i familiari, che l’hanno trovata priva di sensi e hanno subito chiamato il 118. La donna ora è in buone condizioni, ma ha rischiato grosso, secondo quanto riportano i medici, proprio perché nella ‘pennetta’ non vi era soluzione di Ozempic, bensì insulina. Per chi non è diabetico, una fiala di insulina può portare rapidamente ad un grave coma glicemico ed è esattamente quello che è successo alla ragazza di Padova.

Le motivazioni del grave errore di somministrazione vanno ricercate alle modalità con le quali la donna ha acquistato la medicina. Si è rivolta al mercato illegale, come appurato dai test fatti sulla sostanza, che l’hanno identificata come contraffatta. Anche la scatola era falsa, date le assenze di scritte in Braille ed evidenti errori tipografici. La donna, non essendo nè diabetica, né obesa, voleva perdere velocemente qualche chilo e l’unico modo per procurarsi il farmaco era comprarlo su internet, dal momento che non le sarebbe stato comunque prescritto con ricetta medica. Inoltre, c’è anche l’aspetto economico che gioca un ruolo fondamentale nel favorire il mercato illegale. Un mese di punture comprate regolarmente in farmacia costa circa 400 euro.

Sono ora in corso le indagini per individuare i responsabili del circuito di vendita illegale. Chi vende medicinali contraffatti, rischia fino ai 4 anni di carcere per il reato Commercio di medicinali guasti o imperfetti (art. 443 c.p.) e di Contraffazione di marchi e confezioni (art. 473–474 c.p.). Inoltre, se chi utilizza questi farmaci ha delle ripercussioni sulla propria salute, la pena aumenta di molto. Nel caso del coma o danni permanenti, considerate lesioni gravissime, si può configurare il reato di lesioni personali gravissime, punito fino a 7 anni di reclusione, con un eventuale aumento di pena nel caso in cui venga provata la consapevolezza del rischio.

Il medicinale da un paio d’anni a questa parte spopola sui social per i suoi notevoli, a tratti miracolosi, effetti sulla lancetta della bilancia. L’Ozempic, asseribile al principio attivo semaglutide, è un farmaco sintomatico. Ciò vuol dire che il suo utilizzo non cura la patologia, ma tratta il sintomo fino a quando questo viene somministrato. Ha degli effetti ben evidenti: può portare in pochissimo tempo alla riduzione del 20% del peso, ma quando la terapia viene sospesa c’è un effetto di rimbalzo. Si recuperano in poco tempo i due terzi del peso perso, proprio perché chi non è diabetico o obeso non ha problemi legati alle incretine.

Questo tipo di farmaci si chiamano infatti incretinomimetici perché mimano l’azione delle incretine, ormoni che aiutano l’insulina a ridurre la glicemia. Questa azione permette l’assorbimento e il metabolismo del glucosio e facilitano la mobilitazione delle riserve dei grassi. Le incretine quindi migliorano il metabolismo e fanno perdere peso. Non inducono il nostro corpo a risparmiare energie nel momento in cui non assumiamo grassi, ci fanno solo passare la fame dandoci l’idea di essere sazi quando invece lo stomaco non è pieno.