Ancora Rubino: “Forse assomiglio a Fazzini o a Gudmundsson, direi una via di mezzo. Anni fa parlai di Bonaventura non solo per il modo di stare in campo”
Ci ripensa mai al suo di esordio in maglia viola?—
Ci ripenso spesso, sono emozioni che porterò per sempre con me. È stata una cosa inaspettata…
Palladino è stato fondamentale per lei?—
Sì, lo è stato, mi ha fatto crescere mentalmente e capire cosa fosse il calcio dei grandi. Dovrò ringraziarlo per sempre per l’esordio in Serie A, per me è il massimo. Ci siamo sentiti dopo le dimissioni in viola, posso solo dirgli grazie.
Fortini sta trovando molto spazio con la Fiorentina. È un esempio da seguire?—
Ci sentiamo spesso. L’anno scorso ha fatto un grande campionato in Serie B, da lì ha ottenuto molta fiducia e la conferma della Fiorentina. Lui non si aspettava di giocare molto con gente davanti come Gosens e Parisi, ma piano piano sta acquisendo sempre più spazio. Mi auguro di fare lo stesso suo percorso.
Comuzzo invece quest’anno sembra un po’ in difficoltà… Come vive un giovane questi momenti?—
Per avere rifiutato così tanti soldi devi avere la passione per la Fiorentina e per la maglia viola. Per un giovane a cui vengono proposti così tanti soldi e poi li rifiuta, c’è sempre un periodo successivo dove pensi alla scelta che hai fatto. Lui è un ragazzo molto forte di testa, non penso che avrà problemi ad uscirne.
Nello staff di Calabrese c’è anche un ex viola come Saponara. Le racconta mai della sua esperienza in viola?—
Parliamo molto, anche lui viene come me dalla Fiorentina e mi rivedo molto in lui. Mi dà molti consigli, su come affrontare le partite e gli allenamenti. È una bravissima persona.
Si rivede in qualche giocatore della Fiorentina?—
Forse assomiglio a Fazzini o a Gudmundsson, direi una via di mezzo. Anni fa parlai di Bonaventura non solo per il modo di stare in campo, ma anche per ciò che ha fatto con la maglia viola. Gli piace avere sempre il pallone e vedeva molto bene la porta.
Che gruppo ha lasciato a Firenze? Come può reagire a questo momento?—
Negli ultimi anni la Fiorentina è sempre stata una squadra importante, ha fatto tre finali, quindi credo che il gruppo sia molto forte. Quest’anno non ci sono stati episodi positivi, ma il gruppo si conosce molto bene e sono una squadra forte. Con il tempo uscirà la forza di questa squadra.
Giocare per la maglia per cui si è cresciuti quanto incide?—
Può solo che far piacere e migliorare le cose. Uno che conosce Firenze e conosce la Fiorentina, tende a dare sempre tutto in campo, non ci sono altri pensieri. Vanoli, che ha vissuto Firenze in passato, sa cosa i tifosi provano a vedere la squadra in queste condizioni e farà di tutto per portarla fuori.
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