La casa di Erika Boldrin a Milano è un mondo dove il passato si arricchisce di linguaggi contemporanei.

«È una casa che mi assomiglia», esordisce Erika Boldrin, digital influencer impegnata nel mondo della moda e del lifestyle, che ci apre le porte del suo nuovo rifugio milanese, vicino all’Arco della Pace. «In un certo senso rispecchia la mia stessa evoluzione». Un progetto che ha curato in prima persona, e che definisce accogliente e “old style”, rispetto alla casa dove ha vissuto per dieci anni e che rappresentava la sua versione più giovane.

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Foto Andrea Reina

Erika ha innanzitutto lavorato sul concetto di equilibrio tra epoche e stili. «È stato un processo di rispetto per ciò che c’era già. Non ho voluto stravolgere la casa: ho lasciato intatte molte delle sue caratteristiche originali, come le porte, che sono state meticolosamente restaurate, e il pavimento, che ho fatto semplicemente levigare. Anche le finestre sono state ristrutturate, ma sempre con l’intento di preservare l’anima autentica dell’appartamento», spiega la proprietaria, che definisce lo stile come un dialogo armonioso tra antico e moderno. Anche la struttura è rimasta quella originale e la distribuzione degli spazi è rimasta la stessa, proprio perché Erika voleva rispettare l’identità e il carattere della casa. Le piaceva l’idea che si percepisse il peso storico del contesto. Inizialmente pensava di modificare la scala in legno che portano alla camera superiore, e aveva l’idea di ridipingerle di bianco perché non la convincevano del tutto. Poi un amico architetto le ha consigliato di lasciarle così, dicendole che erano il pezzo più bello della casa. «E aveva ragione, sono diventate uno degli elementi che amo di più», prosegue la proprietaria.

La casa di Erika Boldrin a Milano è un nido contemporaneo in cui la città entra piano

Erika non ha voluto dunque una vera e propria ristrutturazione: ha preferito lasciare intatta l’anima della casa, senza stravolgerla. Quello che caratterizza il progetto è un approccio profondamente personale, dove ogni angolo racconta una storia, un’intimità, un ricordo. La cucina è abitabile, ma concepita esclusivamente come spazio dove cucinare. Il tavolo è nella sala da pranzo. Il salotto è la stanza che più rappresenta l’anima accogliente e personale dell’appartamento.