Il Mondiale MotoGP tornerà in azione tra due settimane, dopo la pausa estiva, dando il via a un tour de force composto da cinque doppi appuntamenti, con dieci gare distribuite nell’arco di appena tre mesi. Si inizierà a metà agosto in Austria, per poi fare tappa nel nuovissimo Balaton Park Circuit, che ha suscitato molta curiosità all’interno del paddock.
Per andare oltre le semplici ipotesi e avere una visione concreta del tracciato ungherese, situato sulle rive del Lago Balaton, a circa 90 chilometri a sud-ovest di Budapest, non c’è fonte più autorevole di chi ci ha già corso. Alvaro Bautista, infatti, ci ha corso la scorsa settimana nel round inaugurale del WorldSBK sul circuito, e ha raccontato a Motorsport.com le sue impressioni dopo essere salito sul podio in Gara 1 ed essere incappato in una caduta in Gara 2.
Lo spagnolo si trovava in terza posizione quando ha perso l’anteriore della sua Ducati ad alta velocità in ingresso di Curva 8: una caduta violenta, con più capovolgimenti, che ha visto la moto finire oltre le barriere di protezione.
Alvaro Bautista, Aruba.It Racing – Ducati
Foto de: Gold and Goose Photography / LAT Images / via Getty Images
Negli scorsi mesi, i colleghi dello spagnolo avevano espresso dei giudizi negativi: “Il Balaton Park non è un circuito su cui dovremmo correre, non è sicuro”, aveva dichiarato Iker Lecuona dopo il primo giorno di test. Ma, contrariamente a quanto si sarebbe potuto immaginare, Bautista non ritiene che il tracciato sia pericoloso per i piloti. “Dopo tutto quello che era stato detto, sinceramente mi aspettavo molto peggio. Diciamo che mi ha sorpreso in positivo. L’asfalto offre un ottimo livello di grip”, ha dichiarato Bautista, pur evidenziando che ci sono alcune zone in cui i piloti dovranno prestare particolare attenzione.
Secondo Bautista, spetta ai piloti stessi valutare il livello di rischio, soprattutto in ingresso alla prima chicane, teatro dell’incidente più serio del weekend: sabato, in partenza di Gara 1, Andrea Iannone ha innescato un maxi-tamponamento che ha coinvolto fino a sei moto. “Non credo che sarà un problema per la MotoGP, perché i piloti della top class sanno bene che non possono permettersi rischi eccessivi. Ma in Moto2, e soprattutto in Moto3, bisognerà stare molto attenti, soprattutto al primo giro”, ha osservato il due volte campione del mondo Superbike.
Parlando della sicurezza passiva, Bautista ha poi evidenziato alcuni punti in cui le barriere risultano piuttosto ravvicinate, sottolineando che sarebbe opportuno intervenire. “Alla Curva 1 il muro è molto vicino, così come all’esterno della Curva 5. In quei due tratti, se qualcosa va storto, può diventare pericoloso”, ha sottolineato il pilota Ducati.
Iker Lecuona, Honda HRC, Balaton Test
Foto di: Honda Racing
Con i suoi 4,08 chilometri di lunghezza, dieci curve a sinistra e sette a destra, Balaton Park è il terzo circuito più corto del calendario, più lungo soltanto di Sachsenring (3,67 km) e Valencia (4,01 km). In attesa che i prototipi della MotoGP scendano in pista tra meno di un mese, tutti i segnali fanno pensare che si tratti del tracciato più lento del calendario. La pole position conquistata da Toprak Razgatlioglu in Superbike è arrivata con una velocità media di 149 km/h, cinque chilometri orari più lenta rispetto al precedente riferimento più basso, registrato a Cremona.
“È un tracciato molto lento, che favorisce le moto più agili. Chi può, tolga le ali” – ha scherzato Bautista -. “Con le Superbike abbiamo messo la quinta marcia solo su un rettilineo e subito dopo abbiamo dovuto scalare marcia. In realtà, considerando che le MotoGP possono adattare i rapporti del cambio e della trasmissione, potrebbe anche darsi che non usino nemmeno la quinta marcia”.
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