Rischiare la vita per valorizzare il proprio fisico e perdere quei chili in eccesso che non fanno stare in sintonia con se stessi. La vicenda, ripresa oggi 14 novembre dal Corriere del Veneto ha dell’incredibile. Con un finale, positivo, ma con la consapevolezza che sarebbero bastate poche ore, forse minuti, e per una donna padovana di 31 anni poteva essere la fine. Secondo quanto ricostruito, la paziente autonomamente si sarebbe iniettata l’l’Ozempic comprato su internet, il medicinale delle star, ma la fiala era piena di insulina ed è finita in coma per ipoglicemia.

Tale farmaco è indicato per la cura del diabete di tipo 2 e se usato per la cura di questa patologia viene rimborsato dal sistema sanitario nazionale. Si utilizza anche per curare l’obesità, ma in questo caso il paziente deve comprarlo di tasca propria in farmacia. Un trattamento costa circa 400 euro. Chi decide di utilizzare questo farmaco per dimagrire spesso lo acquista online dove costa meno e dove non serve la prescrizione medica. Siamo di fronte ad una leggerezza frutto di voler risparmiare sul costo della medicina, ma di fatto senza effettuare le opportune verifiche scientifiche.

Il farmaco acquistato dalla 31enne padovana però non conteneva il principio attivo desiderato, ma una dose importante di insulina. Una volta somministrata la fiala è entrata in pochi minuti in coma. Chi era con lei ha subito chiamato il 118 e la corsa all’ospedale le ha salvato la vita: i medici le hanno somministrato glucosioendovena e la donna ha ripreso gradualmente conoscenza. Nei giorni successivi è rimasta all’ospedale sotto osservazione e si è ripresa completamente.

La vicenda è contenuta in un articolo scientifico pubblicato sullo European journal of hospital pharmacy e ripresa oggi dal Corriere del Veneto. A scriverlo è stato Daniele Mengato, dirigente dell’Unità di Farmacia dell’Azienda ospedaliera di Padova. «I familiari l’hanno trovata svenuta e hanno chiamato subito il Suem 118 – ha dichiarato – all’arrivo dei soccorritori la glicemia era inferiore a 40, su una scala compresa tra 80 e 100, quindi è stata trasferita d’urgenza al pronto soccorso. Era in coma ipoglicemico, i medici le hanno somministrato glucosio endovena e lei ha ripreso gradualmente conoscenza. Poi è stata ricoverata per qualche giorno e si è ripresa perfettamente, senza complicanze. Oggi sta bene ma ha rischiato grosso».

Le indagini sono in peno svolgimento: la paziente ha raccontato ai sanitari di aver comprato su un sito online specializzato in integratori e prodotti per il wellness un flacone di Ozempic per uso dimagrante, senza prescrizione medica. Il sito risulta con sede in Italia, ma non era una farmacia autorizzata. La semaglutide, principio attivo del farmaco, raramente provoca ipoglicemia, soprattutto in soggetti non diabetici, per cui i medici hanno sospettato che la confezione acquistata non fosse autentica. Il laboratorio per le analisi tossicologiche dell’Azienda ospedaliera ha esaminato il prodotto, scoprendo che si trattava di insulina. L’Azienda ospedaliera di Padova ha segnalato il caso all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e alle autorità competenti, che hanno avviato indagini sul prodotto contraffatto e sul rivenditore online. L’indagine è tutt’altro che chiusa. Si lavorerà per giungere a capire chi abbia messo in vendita un farmaco che di fatto sarebbe potuto diventare letale per la persona che l’ha iniettato.