di
Daniele Sparisci
Fred Vasseur ha incassato il sostegno totale da parte dei piloti. Charles: «Riesce a mettere da parte le emozioni, è la scelta giusta»
«La caratteristica principale di Fred è riuscire a mettere da parte le emozioni in un ambiente passionale come la Ferrari. Ha una visione chiara e non si preoccupa del rumore di fondo, riesce a tirare fuori il meglio da ogni persona in fabbrica: i miglioramenti arrivano un po’ per volta». Da sette anni Leclerc attende di lottare per il Mondiale, nel 2023 aveva appoggiato l’arrivo di Vasseur in sostituzione di Binotto. Le cose non sono cambiate tanto. Nel frattempo Charles ha visto Verstappen vincere titoli in serie, ha assistito alla rinascita della McLaren e ancora aspetta, quest’anno, almeno un successo di tappa. Ma dà fiducia al boss francese, e con lui Hamilton, ancora più in prima linea: «L’avevo già detto che era la scelta giusta — ha sottolineato a Budapest —, è stato lui a prendermi. Toto Wolff (il suo vecchio capo in Mercedes ndr), che però è molto diverso di carattere, mi ha lasciato libero di esprimermi per mostrare la parte migliore di me stesso. Con Fred è simile, sto ancora imparando molto ma ho fiducia totale».
I piloti sono stati alleati importantissimi nella riconferma di Vasseur, ufficializzata ieri con una tempistica accelerata, l’annuncio infatti si attendeva per fine agosto, prima di Monza. Fred ha ottenuto un mandato a lungo termine, la Ferrari non specifica la durata, ma si parla di tre anni con la formula 2+1. Nella narrativa aziendale si tendono a dimenticare settimane di tensioni, di divergenze e di trattative che avevano portato a riflessioni da entrambe le parti dopo un inizio choc di Mondiale. L’ad Benedetto Vigna: «Abbiamo deciso di dare la continuità alla squadra. In genere tutti i team principal in F1 hanno impiegato più di tre anni per realizzare i loro programmi». Vigna ha escluso di aver parlato con altri candidati. È una verità parziale come quella di una Scuderia che dopo una «stagione iniziata al di sotto delle aspettative, ora lotta costantemente per podi e vittorie». A Spa Leclerc ha chiuso a 20’’ da Piastri, a Silverstone Hamilton a 39’’ da Norris.
In assenza di alternative, anche interne, sarebbe stato un azzardo rivoluzionare la Scuderia (dal 2014 al vertice della Gestione Sportiva si sono alternati Domenicali, Mattiacci, Arrivabene e Binotto: un viavai che ha tenuto alla larga tecnici stranieri), con una svolta regolamentare imminente. Tanto più che Vasseur è intervenuto in modo incisivo sull’organizzazione, lanciando l’ex Mercedes Loic Serra nel ruolo di direttore tecnico. O assumendo Jerome D’Ambrosio come vice, che ora potrebbe diventare ancora più influente. L’orizzonte di Vasseur dunque si sposta più avanti, ma soltanto di qualche metro: l’anno prossimo dovrà dimostrare di aver costruito una monoposto da vertice smentendo quelle voci che vedrebbero la Mercedes già avanti sui motori superelettrificati. D’ora in avanti tutte le risorse saranno concentrate sul 2026.
Il secondo capitolo riguarda Hamilton, altro che colpo del secolo. Il suo rendimento è stato ben al di sotto delle aspettative. Lewis a 41 anni sarà davvero in grado di inseguire l’ottavo titolo? Lui si dà parecchio da fare a Maranello, manda documenti e cerca alleati. Il rinnovo di Vasseur va nella sua direzione anche in materia di impostazione tecnica della monoposto 2026. Il resto dovrà mettercelo Hamilton, altrimenti tutto ricomincerà come prima e le chiacchere resteranno sospese. Come quelle di Verstappen, che ieri in Ungheria ha fatto sorridere tutti quando ha detto: «Mai pensato di andare via dalla Red Bull». In attesa dei rinnovi di Russell e Antonelli con la Mercedes, si corre a Budapest. Se ne parla poco, ma vincono Piastri e Norris. È il caso di ricordarlo.
1 agosto 2025 ( modifica il 1 agosto 2025 | 07:06)
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