I punti da chiarire sono ancora molti. Il giallo sulla morte di Leonardo Fiorini, il ragazzo di 27 anni trovato senza vita dopo essere precipitato da un b&b di via San Calepodio, a Monteverde, continuerà anche nelle prossime ore. Al momento si indaga per omicidio e gli investigatori sono al lavoro per dirimere tutti i punti ancora in sospeso. Come non mai saranno decisive l’autopsia che rivelerà l’esatta causa del decesso e le analisi sui cellulari.
L’amico accusato di omicidio
Per la morte del 27enne originario della provincia di Frosinone, sulla base delle testimonianze e dell’interrogatorio, è stato posto agli arresti domiciliari David Stojanovic, 25enne di origini albanesi e amico della vittima. È accusato di omicidio. Secondo quanto appreso da RomaToday, Stojanovic si sarebbe difeso dalle accuse affermando di aver provato di fermare Fiorini nel suo tentativo di lanciarsi, completamente nudo, dal balcone.
Il magistrato per lui ha scelto la misura dei domiciliari perché la sua versione non convince e non coincide con quella dei testimoni del palazzo di via San Calepodio che hanno raccontato di una lite, di urla, insulti e bestemmie. Ecco perché, in attesa della chiarezza sulla dinamica, non è stato disposto il carcere.
L’amicizia di vecchia data
Andiamo con ordine. I due, amici di vecchia data, sono entrambi di Isola del Liri. Su YouTube c’è ancora un loro video, postato 8 anni fa, di una canzone fatta insieme. David Stojanovic, che si faceva chiamare ‘Stojanbeatbox’, suonava e cantava una canzone rap con Leonardo Fiorini detto ‘Vinci’. La canzone di chiamava ‘Scarface Freestyle’. Poi la passione della musica è stata sostituita al senso del dovere. Stojanovic lavorava come commesso in un noto negozio del centro di Roma, Fiorini l’impiegato, era tecnico ministeriale. I due, rispettivamente fidanzati, si sono continuati a frequentare per anni. A Monteverde, però, erano soli, senza le loro compagne.
La drammatica notte
Secondo quanto ricostruito Fiorini aveva prenotato una stanza nel bed and breakfast di Monteverde per tre notti, avrebbe dovuto lasciarla sabato. Nella serata di giovedì, però, è successa la tragedia. Intorno alle 23 nel palazzo si sono sentite delle urla e diversi insulti. Qualcuno dei residenti che vivono lì, a due passi da viale di Villa Pamphili, si è anche affacciato alla finestra. “Ho sentito le urla di un ragazzo che bestemmiava e inveiva contro, credo, l’altro ragazzo che lo teneva per le gambe”, racconterà un testimone più tardi.
“Un rumore che non dimenticherò mai – ha raccontato una donna che abita nel palazzo di fronte – stavo vedendo la tv”. Quel rumore è stato l’impatto di Leonardo Fiorini sul vialetto condominiale, un volo di 12 metri dal terzo piano dell’edificio che non ha lasciato scampo al ragazzo.
La versione di David Stojanovic
Sul posto sono immediatamente accorsi i carabinieri della stazione Gianicolense, della compagnia San Pietro e gli investigatori della VII sezione del nucleo investigativo di via In Selci. L’appartamento usato come b&b e ispezionato dai militari era messo a soqquadro. In casa c’era hashish, qualche bottiglia di alcolico e altro materiale sequestrato degli investigatori. In casa c’era anche David Stojanovic, sotto choc.
Portato in caserma, il 25enne commesso è stato ascoltato dal pm. Secondo quanto appreso da RomaToday ha raccontato che il suo amico fosse “impazzito” e che “si strappava i vestiti di dosso”. Inoltre si è difeso dicendo di aver “provato a fermarlo”, ma di non esserci riuscito ed “è caduto giù”. Secondo alcuni testimoni, invece, la vittima era appesa al balcone e potrebbe essere stato proprio l’amico a spingerlo giù.
Le indagini sulla morte di Leonardo Fiorini
Ecco perché l’esame autoptico sarà decisivo, per determinare la dinamica esatta della caduta. Il 27enne è stato trovato completamente nudo e questo è un elemento investigativo certo. Nel frattempo la procura di Roma, che come già sottolineato procede per omicidio, ha disposto gli esami tossicologici sia su David Stojanovic che sul corpo di Leonardo Fiorini.
Ma non saranno gli unici esami che saranno svolti. I carabinieri, infatti, coordinati dalla procura hanno già sequestrato i cellulari dei due ragazzi. L’obiettivo sarà quello di ricostruire, anche attraverso l’analisi degli smartphone, che tipo di rapporto ci fosse tra i due, anche per scartare ogni ipotesi. I testimoni del palazzo, invece, potrebbero essere ulteriormente ascoltati come persone informate sui fatti. L’appartamento è stato sequestrato.