L’analisi del Corriere dello Sport sul mediano della Fiorentina: Hans Nicolussi Caviglia

Nei giorni scorsi Paolo Vanoli ha sottolineato un concetto chiave: “Nicolussi Caviglia è un giocatore che ha qualità, che ha calcio – ma deve vedere meglio il gioco”. Parole arrivate dopo la sfida di Genova, e che suonano come un avvertimento chiaro. Il regista valdostano è infatti il fulcro del fraseggio della Fiorentina, e buona parte delle difficoltà della squadra passa dalle sue prestazioni.

Uomo avvisato—  

Vanoli ha mostrato fiducia in Nicolussi Caviglia, definendolo “intelligente e disponibile”, ma gli ha anche lanciato un messaggio preciso: servirà alzare il livello per aiutare la squadra. Se i viola vogliono iniziare a macinare punti, non potranno farlo senza un gioco pulito e convincente.

La strategia del tecnico—  

A Marassi si è visto il modello che Vanoli vuole imprimere: play basso (Nicolussi Caviglia) affiancato da due mezzali di gamba e sostanza come Sohm e Mandragora. Il vertice basso è centrale nel progetto del tecnico lombardo, che sfrutterà la sosta per affinare i movimenti del centrocampista, migliorare la costanza nel fraseggio e aumentare il coinvolgimento dei compagni.

L’affare estivo—  

La Fiorentina ha investito su di lui con decisione: prestito oneroso da 1 milione di euro, più riscatto obbligatorio da 7 milioni al raggiungimento del 50% delle presenze. In caso di riscatto, contratto fino al 2030 e ingaggio vicino al milione netto a stagione. Un’occasione importante per Nicolussi Caviglia, reduce dalla retrocessione con il Venezia.

Il giocatore—  

Consapevole dell’opportunità, Nicolussi Caviglia aveva dichiarato a settembre: “È arrivata questa opportunità, sono felice di essere a Firenze”. E ha chiaro il ruolo che Vanoli vuole affidargli: “Mi reputo un centrocampista centrale, sia a due che a tre, come vertice basso. Il regista non è solo un ruolo, ma anche un compito all’interno degli spazi. Significa partecipare attivamente alla costruzione del gioco. Ma non solo: la cosa più importante è giocare in verticale”.