Durante la semifinale del doppio maschile delle ATP Finals si è verificato un episodio da Var. Era iniziato da meno di 20 minuti l’incontro tra gli azzurri Simone Bolelli e Andrea Vavassori – vincitori del gruppo Peter Fleming – e la coppia formata dal finlandese Harri Heliovaara e dal britannico Henry Patten – secondi classificati nel gruppo John McEnroe – quando è stato chiesto un challenge. Simone Bolelli ha infatti contestato una decisione del giudice di sedia, chiedendo di rivederla al monitor, e il gioco si è interrotto per circa cinque minuti affinché l’arbitro potesse consultare le immagini. Assordanti i fischi piovuti dagli spalti dell’Inalpi Arena, con il pubblico che ha espresso tutto il suo disappunto per la chiamata.

Cosa è successo

Sul punteggio di 40-15, con Vavassori al servizio, l’arbitro – il francese Renaud Liechtenstein – ha fermato il gioco sostenendo che Bolelli avesse sfiorato la pallina. Nel doppio, infatti, il regolamento prevede che se uno dei due giocatori tocca la palla – con la racchetta o qualsiasi altra parte del corpo, pur senza alterarne la traiettoria – il compagno non può poi giocarla e il punto va assegnato agli avversari. Simone è apparso poco convinto, tanto da aver immediatamente domandato al giudice di sedia di rivedere l’episodio al monitor. Da qualche anno è stato introdotto questo nuovo sistema – molto simile al Var nel calcio – che dà ai giocatori tre challenge per set e permette loro di chiedere una review. Purtroppo per gli azzurri, l’arbitro non è tornato sui suoi passi e, dopo aver consultato le immagini – che a dir la verità lasciano molti dubbi -, ha confermato il presunto tocco di Bolelli. Poco male perché la coppia italiana ha poi portato a casa il game.

 

 

 

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