Un set di lotta, poi il dominio: Sinner ancora in finale a Torino
(dalla nostra inviata a Torino, Gaia Piccardi) La legge del più forte, semplicemente la legge del più forte, manda in finale alle Atp Finals per il terzo anno consecutivo il giocatore meno giocabile sul veloce indoor. Si chiama Jannik Sinner, difende il titolo conquistato l’anno scorso su questo campo e aspetta di conoscere il nome del vincitore della semifinale in prime time, Carlos Alcaraz contro il canadese Auger-Aliassime, in questo momento il terzo più forte tennista del mondo al chiuso.
Alex De Minaur, l’australiano che si era qualificato vincendo un solo match del girone per uno scarto minimo con Taylor Fritz (un game conquistato in più), è battuto per la tredicesima volta su tredici incroci, uno score impietoso per un atleta sopraffino che nel primo set ha edificato una difesa incredibile, correndo come una lepre per sfuggire ai traccianti del cacciatore, che l’ha impallinato al dodicesimo game (7-5), non prima di aver sprecato cinque palle break e averne concesse tre. E’ un Sinner generoso, qui alle Finals, abile a ricucire ogni imperfezione nel suo velluto granata con il servizio, ancora una volta su livelli d’eccellenza. Quando, sull’1-0 per De Minaur, Jannik sprofonda 0-40 sono due ace (più un dritto in rete dell’aussie), il secondo a 200 km all’ora, a tenere il match on serve, in attesa di tempi peggiori.
Disintegrato il catenaccio di De Minaur in un’ora e 4 minuti, annessosi il primo set, Sinner può limitarsi a contenere gli infruttuosi tentativi di ritorno di un avversario che non ha i mezzi per arginarlo, solo le gambe per inseguirlo. Chiudere la vicenda 6-2 permette a un sorriso di allargarsi sotto il cappellino di Jannik, raggiunto a Torino dal fratello Mark. «Partita difficile, ho cercato di alzare il livello e spingere di più – dice alla fine -. Adesso voglio chiudere bene questo torneo così speciale per me». Allez.