La situazione futura di quella che è stata la Intermarché-Wanty è ancora abbastanza lontana dall’essere definita. O meglio, si sa che nel 2026 la squadra belga, nata nel 1997 come Velo Club Ath e divenuta di respiro maggiormente internazionale nel 2014 con l’arrivo dello sponsor Wanty, non sarà in gruppo. C’è in corso un processo di fusione per incorporazione con i conterranei della Lotto, ma ancora non si sa quali corridori saranno in organico, quali saranno i tecnici e i dirigenti coinvolti nell’attività e quali saranno i marchi che accompagneranno l’avventura della nuova realtà.

Chi sicuramente non ci sarà è lo storico direttore sportivo Hilaire Van der Schueren, che lasciò la Intermarché-Wanty a fine 2023. A distanza di due anni, il tecnico belga ha parecchio da sottolineare, in merito alla piega che hanno preso le cose in squadra: “Devo stare attento a quello che dico, perché non voglio una querela per diffamazione – le parole di Van der Schueren in un’intervista concessa a NieuwsbladPosso però dire di aver avvisato per tempo i dirigenti di Intermarché. ‘Svegliatevi, stanno sprecando i vostri soldi. Non ve ne accorgete?’, gli avevo detto. Lo scorso dicembre già non c’erano soldi, ma sono comunque andati in ritiro a El Albir (Spagna, nella zona di Benidorm – ndr) con un gruppo in cui in totale c’erano cento persone. Avete idea di quanto costi una cosa del genere?”. 

Van der Schueren sottolinea anche qualche errore, a suo dire, nella gestione di alcuni corridori e delle tattiche di squadra: “Arne Marit è un corridore che avrebbe dovuto essere prezioso per la squadra, ma che programma gli hanno fatto fare? Lorenzo Rota non ha vinto niente per due anni di fila, ma con Valerio Piva come direttore sportivo questo non sarebbe mai successo (Piva ha lasciato la squadra nel 2023, come Van der Schueren, e ora è alla Jayco-AlUla – ndr). Bisogna però sapere come rapportarsi con lui. E lo stesso vale per Biniam Girmay, non bisogna fargli fare sempre quello che vuole. Ma ora è Bini il capo. È stato messo tutto nelle sue mani. Capisco che si debba correre per proteggerlo, è logico, ma non con sei corridori. Quante volte avete visto un corridore della Intermarché-Wanty in fuga ultimamente?“.

L’ex ds belga ricorda che “da quando sono andato via io, più di 20 membri del personale hanno lasciato la squadra. Tutti lo hanno fatto per insoddisfazione nei confronti di chi gestiva le cose in squadra e per via di accordi non rispettati, anche finanziari. E adesso io non sono coinvolto nella fusione, ma il mio telefono continua a suonare. Molte delle persone con cui ho lavorato in passato oggi non sanno che fine faranno. Ci sono meccanici a cui è stato detto che avrebbero dovuto andarsene e che tre settimane dopo sono stati richiamati, chiedendo loro di tornare”.

Come detto, la situazione è complicata anche per molto corridori, tanto che recentemente il presidente dell’Associazione di categoria, Adam Hansen, ha parlato di “atleti tenuti in ostaggio”. “Quella è la triste verità – il commento di Van der Schueren – So ad esempio che la Intermarché-Wanty vuole denaro per lasciar libero Louis Barré (che dovrebbe andare alla Visma|Lease a Bike), mentre altri corridori dovrebbero potersi liberare gratuitamente (è il caso di Arne Marit, atteso dalla Red Bull-Bora-hansgrohe, e di Gerben Thijssen, indirizzato verso la Alpecin – ndr). Io comunque sono preoccupato per il futuro della squadra. E la cosa che mi dà meno fiducia è che le stesse persone che hanno speso tutti quei soldi nelle scorse stagioni sono ancora coinvolte nella vicenda“.