La scelta di Palladino, perché? L’intervista di Luca Percassi a La Gazzetta dello Sport
Nel lungo racconto concesso a La Gazzetta dello Sport delle ultime, turbolente settimane nerazzurre, c’è un passaggio che spicca più degli altri: quello in cui Luca Percassi spiega perché l’Atalanta è tornata con decisione su Raffaele Palladino, oggi chiamato a riaccendere la macchina dopo l’esonero di Juric. Il dirigente nerazzurro dipinge un quadro chiaro: la scelta non è stata improvvisata, ma maturata nel tempo e già intuita mesi fa, quando Palladino era ancora alla guida della Fiorentina.
La “scintilla” – la definisce Percassi – è nata proprio durante il primo incontro estivo. Il nome dell’ex viola era in corsa per il post-Gasperini: “Le sue parole della scorsa estate ci avevano colpito – racconta l’AD – era di una convinzione assoluta sul valore della nostra rosa”. Percassi è convinto che Palladino non abbia mai smesso di considerare Bergamo come destinazione possibile. “Credo che, in cuor suo, abbia continuato a sperare in questa chance. Poteva andare altrove, ma ha aspettato l’Atalanta”.
Parola d’ordine continuità—
Il dirigente conferma anche che il nuovo allenatore incarna ciò che a Zingonia si voleva preservare dopo l’era Gasperini e la parentesi Juric: intensità, cultura del lavoro, aggressività. “Si sa come gioca Palladino – ribadisce Percassi – e comunque questa rosa è costruita per rimanere in una certa scia”. Se il gioco offensivo è mancato nelle ultime uscite, Percassi affida proprio a Palladino il compito di riaccenderlo: “Nel calcio devi fare gol, e abbiamo giocatori che possono segnare di più. Serve anche un po’ di fortuna, quella che spesso aiuta gli allenatori nuovi”.
La società riparte dunque da lui, più che da un obiettivo dichiarato: sarà la “vera Atalanta”, quella che non ha paura di battagliare, a costruirsi la strada. Palladino avrà la responsabilità di rimettere in ordine i pezzi, ma anche la libertà di dare una propria impronta a una rosa che – è il messaggio chiaro – considera già all’altezza dei livelli abituali del club.
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