C’è un certo tipo di cinema che non conosce davvero la parola fine, soprattutto quando si parla di saghe nate per trasformare l’assurdo in intrattenimento. E così, mentre Hollywood continua a inseguire franchise miliardari e universi narrativi sempre più complessi, c’è chi preferisce tornare alle origini del trash consapevole, quello spinto, orgoglioso, che fa del paradosso il suo marchio di fabbrica. È in questo spirito che una delle serie più improbabili degli ultimi anni sta per riaffacciarsi all’orizzonte con rinnovato entusiasmo: Sharknado è ufficialmente pronto a tornare.

La notizia arriva direttamente da The Asylum, la casa di produzione che nel 2013 ha trasformato un’idea nata come battuta durante un pitch all’American Film Market in un fenomeno pop globale. Il film originale, approdato su Syfy l’11 luglio di quell’anno, era costato appena un milione di dollari e partiva da una premessa tanto semplice quanto inverosimile: un tornado che risucchia squali bianchi e martello per poi scagliarli sull’ignara Los Angeles. Un’idea folle, volutamente e orgogliosamente sopra le righe, che però si è trasformata in un successo virale grazie ai social media e a un crescente numero di fan celebri, da Olivia Newton-John a George R.R. Martin, fino a David Hasselhoff.

Ora The Asylum ha annunciato l’avvio dello sviluppo di Sharknado Origins, settimo capitolo e prequel della saga. La produzione è prevista entro la fine dell’anno con Anthony Ferrante di nuovo alla regia, mentre il cast verrà comunicato più avanti. L’uscita è già stata fissata per l’estate 2026. Il film porterà gli spettatori indietro nel tempo, prima degli eventi del capostipite del 2013, introducendo le versioni adolescenti di Fin e April, interpretati nei sei film originali rispettivamente da Ian Ziering e Tara Reid. I due si incontrano durante un’estate perfetta, tra scintille e promesse romantiche, finché il cielo non decide di rovinare il momento con la nascita del primissimo Sharknado. Perché, come recita la descrizione ufficiale, «niente dice amore giovane come predatori in volo».

L’annuncio si inserisce perfettamente nella filosofia produttiva di The Asylum, celebre per i suoi “mockbuster”, film realizzati parallelamente alle uscite dei grandi studi e caratterizzati da budget minimi e idee massimamente sfrenate. Un modello che negli anni ha attirato abbastanza attenzione da diventare oggetto del documentario Mockbuster, recentemente premiato dal pubblico all’Adelaide Film Festival e atteso negli Stati Uniti all’inizio del prossimo anno. In questo ecosistema di creatività anarchica, il ritorno di Sharknado appare quasi inevitabile, pronto a dimostrare ancora una volta che, nel mondo del cinema, certe tempeste non si dissipano mai davvero.

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Fonte: Variety

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