Sono finiti i tempi in cui apparivano insieme sotto gli stessi slogan. È ormai rottura totale e ufficiale tra Marjorie Taylor Greene e Donald Trump che in un lungo post ha annunciato di aver ritirato il suo sostegno alla deputata della Georgia, esortando quindi a sfidarla nelle prossime primarie repubblicane, definita “una pazza farneticante”. “Tutto quello che fa la pazza Marjorie è lamentarsi e lamentarsi”, ha scritto ancora Trump, sintetizzando così gli ultimi mesi in cui la sua ex fedelissima ha assunto posizioni progressivamente sempre più critiche verso la sua politica estera, dall’Ucraina al sostegno militare ad Israele, e interne. A pesare sullo strappo definitivo è stata la netta posizione assunta da Greene in favore della pubblicazione degli Epstein file, affermando che Trump sta facendo “un enorme errore di calcolo” opponendosi alla loro diffusione. Trump, che continua a pubblicare post in cui definisce la deputata, soprannominata ora Brown “perché l’erba verde diventa marrone quando marcisce”, “una vergogna per il grande partito repubblicano”, non fa riferimento a nulla di questo, ma suggerisce che la repubblicana gli si sarebbe rivoltata contro perché non era riuscita a parlare con lui. “Non posso prendere ogni giorno le telefonate di una pazza farneticante”, afferma. 

La replica di Greene

Non si è fatta attendere la replica, sempre a mezzo social, di Greene: “il presidente Trump mi ha appena attaccato e detto bugie su di me, io ho sostenuto il presidente Trump con troppo del mio tempo prezioso e dei miei fondi personali”. “Ma io non servo o venero Trump – ha poi aggiunto – io venero Dio, Gesù è il mio salvatore e servo il mio distretto elettorale e il popolo americano”. Greene è stata una dei quattro repubblicani che hanno dato le firme decisive alla petizione per costringere la leadership repubblicana della Camera a mettere ai voti la legge per la pubblicazione di altri file del finanziere pedofilo morto suicida in carcere nel 2019. Prima dello scontro definitivo di ieri, Trump lunedì scorso aveva detto che la repubblicana “ha smarrito la strada” in risposta ad un post con cui Greene criticava l’eccessiva attenzione data dal presidente alla politica estera a scapito della soluzione dei problemi interni, come il carovita o la scadenza dei sussidi federali per le assicurazioni sanitarie. Ma le parole che devono essere suonate più dure e inaccettabili a Trump sono state quelle che la deputata ha riservato all’opposizione del presidente al rilascio dei documenti su Epstein: “E’ sbalorditivo con quanta forza si stia battendo per fermare la pubblicazione degli Epstein file – ha detto – ma quello che gli americani veramente vorrebbero è che lui combattesse con la stessa forza per gli aiutare le donne e gli uomini dimenticati d’America che sono stufi di guerre e cause stranieri, che sono sul lastrico per cercare di sfamare le loro famiglie e stanno perdendo la speranza di realizzare l’american dream”. 

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