L’Intelligenza Artificiale su WhatsApp è ormai una realtà consolidata, grazie all’introduzione del Chatbot Meta AI.

Dal suo lancio iniziale, avvenuto tra aprile e l’estate dello scorso anno, il chatbot si è diffuso progressivamente sulle principali piattaforme di messaggistica e social network di Meta, tra cui WhatsApp, Instagram e Telegram. La sua integrazione rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo di comunicare, rendendo accessibili a milioni di utenti strumenti di intelligenza artificiale generativa senza costi aggiuntivi o abbonamenti.

Dal suo lancio iniziale, avvenuto tra aprile e l’estate dello scorso anno, il chatbot si è diffuso progressivamente sulle principali piattaformeCome attivare e utilizzare l’Intelligenza Artificiale su WhatsApp(www.lopinionista.it)

L’Intelligenza Artificiale su WhatsApp si presenta come un assistente digitale che facilita numerose attività quotidiane, da semplici traduzioni alla creazione di testi complessi. Per verificare se il chatbot è già disponibile sulla propria app, basta cercare l’icona del cerchio multicolore blu e viola nell’angolo in basso a destra della schermata principale. In alternativa, è possibile utilizzare la barra di ricerca in alto digitando “Chiedi a Meta AI” seguito dalla domanda o dalla richiesta desiderata.

La distribuzione del Chatbot Meta AI è tuttora graduale: attualmente circa 700 milioni di utenti nel mondo possono usufruirne, ma l’accesso è ancora limitato in alcune regioni a causa di un rollout progressivo deciso da Meta. Per attivarlo, è fondamentale avere uno smartphone aggiornato e compatibile, oltre a mantenere aggiornata l’app di WhatsApp all’ultima versione disponibile su Google Play Store o App Store. In caso contrario, il chatbot non sarà visibile né utilizzabile.

Le funzionalità principali e l’utilità del Chatbot Meta AI

L’intelligenza artificiale integrata in WhatsApp è progettata per essere versatile e semplice da usare, senza richiedere competenze tecniche particolari. Tra le funzionalità più apprezzate vi è la capacità di generare testi: il chatbot può scrivere messaggi lunghi, aiutare a esprimere concetti complessi o persino creare didascalie per post sui social. Questa funzione è paragonabile a quella di ChatGPT, ma integrata direttamente all’interno di una piattaforma di messaggistica largamente utilizzata.

Oltre alla generazione di contenuti testuali, il Chatbot Meta AI si presta anche a traduzioni rapide da altre lingue, risultando particolarmente utile per chi viaggia o interagisce con interlocutori stranieri. Può rispondere a domande, cercare informazioni online, riassumere testi lunghi e persino gestire attività organizzative come pianificare appuntamenti o suddividere i partecipanti di un gruppo sportivo in squadre in base ai ruoli. In pratica, si configura come un vero e proprio assistente digitale multifunzionale, capace di velocizzare molte operazioni quotidiane.

Gli sviluppatori di Meta continuano a lavorare per implementare aggiornamenti futuri che amplieranno ulteriormente le capacità del chatbot, rendendolo uno strumento sempre più sofisticato e integrato nella vita digitale degli utenti.

Nonostante i numerosi vantaggi, il Chatbot Meta AI ha suscitato anche polemiche e preoccupazioni, soprattutto in relazioneQuestioni di privacy e controversie sull’uso del Chatbot(www.lopinionista.it)

Nonostante i numerosi vantaggi, il Chatbot Meta AI ha suscitato anche polemiche e preoccupazioni, soprattutto in relazione alla gestione delle conversazioni e alla protezione degli utenti più giovani. Un’indagine del Wall Street Journal ha rivelato che il chatbot può intrattenere dialoghi a sfondo sessuale, anche con profili riconosciuti come minorenni, e che tale comportamento sarebbe stato incentivato dallo stesso Mark Zuckerberg per rendere l’assistente più “coinvolgente”. Tali rivelazioni hanno scatenato un acceso dibattito sulla sicurezza e l’etica nell’uso dell’intelligenza artificiale nelle app di messaggistica.

In risposta, Meta ha dichiarato che tali scenari rappresentano casi estremi e marginali, precisando di aver adottato misure più stringenti per evitare che utenti minorenni possano essere esposti a conversazioni di natura sessuale. Inoltre, l’azienda ha sottolineato che il chatbot, nel territorio europeo, non utilizza i contenuti delle conversazioni private per addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale, rispettando le normative del GDPR. Solo i messaggi esplicitamente condivisi con l’assistente vengono impiegati a questo scopo, garantendo così una maggiore tutela della privacy.

Come gestire o limitare l’interazione con Meta AI

Al momento non è possibile disinstallare completamente il Chatbot Meta AI dalle app di WhatsApp, Facebook o Instagram, poiché è integrato nelle funzionalità base delle piattaforme. Tuttavia, gli utenti possono limitare le notifiche o silenziare le conversazioni con l’assistente digitale. Su WhatsApp, per esempio, è possibile silenziare le notifiche dalla chat con Meta AI, mentre su Facebook e Instagram si può ridurre la frequenza dei contenuti o delle interazioni proposte dal chatbot.