TORINO – Un’altra finale per Jannik Sinner, a Torino. Il povero De Minaur alla fine era sconsolato: non c’è proprio storia quando sulla sua strada si para l’italiano, 7-5, 6-2, una seconda parte del match dominata senza appello, con 7 game vinti consecutivi a cavallo dei due set, a dimostrare che quando si fa sul serio, Jannik non lascia nemmeno le briciole. Per l’australiano il conto impietoso dice 13 sconfitte in altrettanti confronti con Sinner. Che in queste Finals non ha lasciato per strada nemmeno un set: sul cemento di Torino, il fuoriclasse altoatesino è arrivato a quota 9 vittorie consecutive ma soprattutto la terza finale in fila, dopo quella persa nel 2023 e quella vinta un anno fa.
Sinner in finale: “Mamma e papà non verranno”
Ad applaudire i colpi di Sinner c’erano anche Luciano Ligabue e Pierfrancesco Favino, all’Inalpi Arena di Torino. Non i genitori di Sinner: “Oggi c’era qui mio fratello Mark, papà e mamma non credo che vengano, hanno un po’ di cose da fare a casa, evidentemente più importanti”, ha scherzato – o forse no – il campione azzurro. Più serio quando si è trovato a commentare la sua stagione: “Sono felice di aver concluso la mia stagione qui, un’altra finale, è stato un anno fantastico per me. Queste sono partite che aspetto con ansia. Anche per vedere a che livello sono realmente, ma allo stesso tempo è fantastico avere questo incontro prima della pausa invernale”.
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15 Novembre 2025
“Io e Alcaraz speriamo di dare spettacolo”
Uno dei segreti è la superficie: sul cemento indoor è quasi insuperabile, Jannik: “Ogni incontro è diverso e lo abbiamo visto a Roma e a Parigi, anche se la superficie è la stessa, la partita può cambiare. Mi trovo bene sui campi in cemento al coperto, come sapete, però vedremo, spero solo che sia una bella partita – spiega – continuo a pensare che Vienna, Parigi e qui siano tre scenari diversi a causa dei campi, delle dimensioni dei campi. È tutto un po’ diverso. Allo stesso tempo non devi fare i conti con il vento o il sole e molte altre cose e scenari. Mi sento semplicemente molto a mio agio – spiega ancora – allo stesso tempo, forse, questa è la superficie che meglio si adatta al mio gioco, perché sono un giocatore piuttosto piatto e ho un gioco ritmico, che mi dà la sicurezza necessaria per continuare a cercare i colpi”. Poi, in attesa di Alcaraz, ha immaginato la finale: “Non si può giudicare una stagione da una partita. Speriamo domani di dare spettacolo entrambi, serviranno due giocatori in forma. Spero soprattutto sia una partita bella, divertente”.