Lino Banfi, a pochi mesi dai 90 anni riceve un regalo in anticipo dall’amico Ezio Greggio, direttore del 22° Monte-Carlo Film Festival de la Comédie: il Legend Award per la carriera. E alle soglie del compleanno tondo, l’attore pugliese, con alle spalle oltre 90 film, si regala un ruolo inedito nel film di Pio e Amedeo Oi vita mia, nelle sale dal 27 novembre.
Il nonno nazionale interpreta un ex professore di filosofia, malato di Alzheimer che funge da pacificatore tra due mondi, quello degli anziani e dei giovani, che si ritrovano tutti sotto lo stesso tetto. Un ruolo drammatico che arriva in un momento delicato nella vita e nella carriera dell’attore pugliese.
«È un personaggio che ho trovato molto vicino a me, perché mi ha fatto ripensare a quello che è accaduto a mia moglie Lucia (malata di Alzheimer e scomparsa nel 2023, ndr)», racconta Banfi da Monte-Carlo. «Mi chiedeva sempre: “Se non ti riconosco più?” E io: “Ci presenteremo un’altra volta”. Dedico questo ruolo a lei. E in occasione di questo traguardo vorrei cercare di fare mio un suo suggerimento: “Prendere un po’ più di tempo per me».
La morte non fa paura all’attore, con la quale ogni tanto parla. «A quasi 90 anni mi è apparsa», rivela, «si è presentata e mi ha detto: “Non sono né maschio, né femmina”. Allora gli ho risposto: “Quando ti ripresenti ti chiamerò ‘Amò’, in romanaccio”. Siamo rimasti così».

Massimo Boldi, Lino Banfi e Ezio Greggio a Monte-Carlo
A salvare Lino Banfi, in questo periodo buio della sua vita, è stata la stessa arma che lo ha reso popolare: la comicità. Ripensando alla lunga carriera, un personaggio che gli è rimasto nel cuore è quello di Vieni avanti cretino. «Perché è stato una mia creatura, nata dagli sketch dell’avanspettacolo. E poi Pasquale Baudaffi è diventato una specie di medicina per i malati di Alzheimer e Parkinson».