di
Valeriano Musiu
I sistemi «plug & play» e i mini impianti fotovoltaici, molto diffusi in Germania, possono essere una soluzione per alleggerire la bolletta e ridurre l’impatto ambientale
È un circolo vizioso. Più fa caldo, più usiamo l’aria condizionata, con conseguenze negative sia sulle nostre tasche, visto il costo dell’energia, sia sull’ambiente, dato che una quota ancora significativa di elettricità viene generata usando le fonti fossili. I dati parlano chiaro: non solo i condizionatori sono sempre più diffusi, arrivando a essere presenti in sei abitazioni private su dieci in Italia, ma secondo l’Istat i consumi elettrici domestici italiani sono cresciuti del 60 per cento negli ultimi cinque anni e, durante le ore più calde, i blackout sono aumentati del 40 per cento.
Per ridurre il costo della bolletta senza sovraccaricare la rete elettrica nazionale nelle giornate più afose può essere utile considerare il “fotovoltaico da balcone”, un sistema che permette di produrre energia elettrica a casa. La soluzione è particolarmente diffusa in Germania – solo a luglio l’hanno scelta oltre un milione di persone, secondo le stime ufficiali. Ma quanto conviene installare soluzioni di questo tipo?
La normativa
Partiamo dalla normativa. A livello legislativo, il Decreto Energia del 2022 ha promosso la liberalizzazione del fotovoltaico in edilizia libera. Nonostante alcuni dubbi interpretativi, i punti fermi del Decreto sono due: primo, l’edilizia libera si applica solo quando l’impianto fotovoltaico viene installato su edifici esistenti; secondo, per gli impianti che hanno una potenza massimo fino a 200 kilowatt (e solo per quelli) non servono permessi né autorizzazioni particolari.
Il pannello solare è considerato come un’antenna parabolica e non serve l’approvazione dell’assemblea condominiale se il balcone è di proprietà privata, anche se è necessario avvisare l’amministratore condominiale. Non sono quindi necessari permessi, a meno che non si abiti in un edificio protetto dalle belle arti o in un centro storico e che non siano presenti vincoli paesaggistici o architettonici.
Come funziona
Qualcuno lo chiama “fotovoltaico da balcone”, altri parlano di “fotovoltaico plug & play”, ma il concetto non cambia: si tratta di piccoli impianti fotovoltaici, composti da uno o due pannelli dotati di inverter collegabili a una presa di corrente domestica, che non richiedono l’intervento di tecnici per l’installazione.
L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) individua due tipologie di sistemi: gli impianti fotovoltaici plug and play propriamente detti, che hanno una potenza inferiore o uguale a 350 Watt di picco (Wp) e i mini impianti fotovoltaici con una potenza compresa tra 350 e 800 Wp. Chi installa l’impianto, per Arera, «nel caso di produzione eccedente l’autoconsumo potrà immettere energia elettrica in rete, purché nei limiti massimi di 800 Watt e rinunciando a qualsiasi remunerazione per l’energia eventualmente immessa».
Gli stessi sistemi possono essere anche dotati di batteria, così da accumulare energia per alimentare fino al 99 per cento degli elettrodomestici di casa, dai computer portatili ai condizionatori, dalla lavatrice all’asciugatrice. Sul mercato si trovano diverse soluzioni di questo tipo, con alcuni modelli che possono erogare una potenza fino a tre volte superiore rispetto agli 800 watt dei microinverter tradizionali.
I bonus
L’installazione del fotovoltaico da balcone viene considerata come un intervento di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica e rientra quindi nell’Ecobonus, prorogato per il 2025, 2026 e 2027. La normativa prevede per il 2025/2026 una detrazione fiscale del 50 per cento per la prima casa (36 per cento per le altre abitazioni) e per il 2027 una detrazione al 36 per cento per la prima casa, che scende al 30 per cento per le altre.
Conviene?
Partiamo dai costi: escludendo quelli di installazione (che molto spesso si può fare in autonomia), un impianto fotovoltaico plug-in costa tra i 300 e i 700 euro, mentre i mini impianti fotovoltaici possono invece avere costi che oscillano tra gli 800 e i 1.300 euro. Le cifre salgono per soluzioni che comprendono le batterie.
L’investimento iniziale può però contribuire ad abbattere le tariffe della bolletta energetica: secondo le stime dell’operatore E.on, un kit da 700 watt totali produce tra i 500 e i 600 kilowattora all’anno, pari al 10 per cento del consumo annuale di una famiglia composta da 3 o 4 persone. La percentuale può salire fino al 30 per cento, anche se bisogna considerare che si tratta di numeri indicativi che possono variare in base alle caratteristiche tecniche e al profilo di consumo del nucleo familiare.
Quanto si può risparmiare
Tenendo a mente queste cifre, si può calcolare l’eventuale risparmio in bolletta: considerando che una famiglia italiana consuma in media 2.700 kilowattora l’anno (dati Arera) e che un kilowattora nel mercato tutelato costa circa 0,160 euro, si ottiene un costo annuale di circa 430 euro. Prendendo in esame un impianto fotovoltaico da balcone, che in media produce tra i 200 e i 600 kilowattora all’anno, si possono risparmiare tra i 30 e i 100 euro all’anno. A queste stime bisogna aggiungere i benefici ambientali: un impianto da 700 watt evita il rilascio in atmosfera di un quintale e mezzo di anidride carbonica (CO2) all’anno, quantità che sale a 2,5 se si considerano i kit a batteria.
In pratica, se non ci sono vincoli condominiali o paesaggistici, il fotovoltaico da balcone può essere una soluzione conveniente, soprattutto per i contesti che godono di una buona esposizione solare. Tenendo buono il costo iniziale tra i 300 e i 1.300 euro, il rientro dell’investimento può avvenire in 2–5 anni, a seconda della taglia dell’impianto e del profilo di consumo familiare: un piccolo investimento che permette di alleggerire la bolletta e contribuire a salvaguardare l’ambiente.
Nuova app L’Economia. News, approfondimenti e l’assistente virtuale al tuo servizio.
SCARICA L’ APP

Iscriviti alle newsletter de L’Economia. Analisi e commenti sui principali avvenimenti economici a cura delle firme del Corriere.
16 novembre 2025 ( modifica il 16 novembre 2025 | 14:33)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
