Per proteggerci dalla super influenza già fatti 100mila vaccini.
Il centro regionale per le Malattie infettive, quindi gli specialisti del Sacco e del San Matteo, insieme alla rete di laboratori lombardi che monitorano l’andamento dell’influenza, hanno già lanciato l’allarme a proposito di una situazione epidemiologica che potrebbe diventare presto esplosiva.
Con «picchi più elevati» e soprattutto in largo «anticipo rispetto alle stagioni precedenti». Dunque a supporto dei medici di famiglia è stato predisposto un documento per affrontare le sindromi respiratorie.
Sorveglianza virologica
Da dicembre verranno consegnati loro 150 tamponi multipli per diagnosticare non solo l’influenza, ma in contemporanea anche il Covid e il virus sinciziale.
È stata attivata una sorveglianza virologica nei Pronto soccorsi.
In caso di bisogno gli ospedali devono rinviare l’attività non urgente e tenere da parte un numero di letti calcolato sulla popolazione residente. L’anno scorso erano poco meno di 250 posti a settimana, non solo nei reparti del Sant’Anna, ma anche al Valduce, a Cantù, a Erba e a Gravedona.
Si attende nei prossimi giorni, sempre sulla base dell’andamento delle infezioni, l’apertura in via Napoleona dell’ambulatorio per le sindromi influenzali con la guardia medica e i medici di famiglia pronti a visitare, chiamato l’116117, la sera e nei festivi. Per il momento comunque la diffusione è ancora contenuta.
«Si parla di super influenza stando a quanto già accaduto in Australia, in Giappone e ora in Inghilterra – spiega il virologo Fabrizio Pregliasco – non tanto perché è in arrivo un virus più cattivo, ma perché tanto più riesce a circolare e diffondersi quanto più in percentuale può creare danni seri ai soggetti più fragili, con complicanze e ospedalizzazioni». Quindi? Bisogna vaccinarsi.
Così infatti scrive la Regione in una circolare inviata a medici e ospedali: «Si ritiene inoltre necessario rafforzare le indicazioni circa la vaccinazione dei soggetti fragili e degli operatori sanitari, anche con iniziative di chiamata attiva, per garantire un più rapido aumento della copertura in queste categorie di persone».
I numeri
A Como siamo attorno alle 100mila vaccinazioni eseguite, l’ultimo dato risale a mercoledì con esattamente 96.162 vaccinazioni antinfluenzali somministrate in provincia, merito soprattutto dei medici di famiglia, 3.717 dosi registrate. La campagna va meglio rispetto al 2024 e al 2023, è partita più in fretta e in anticipo.
Abbiamo circa un 10mila vaccini di vantaggio. I medici però spiegano che ormai hanno finito le dosi che erano state loro consegnate, sulla base degli assistiti a rischio tra le 400 e le 600 ciascuno. Dunque ormai chi voleva fare il vaccino l’ha fatto e le vaccinazioni iniziano a rallentare.
La copertura, migliore negli over 65, nella popolazione generale arriva a circa il 17%, ancora poco per evitare alle persone fragili che non sono immunizzate possibili pericoli. Di qui l’invito delle autorità sanitarie a fare in tempo la vaccinazione, così da ridurre il più possibile i rischi.