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Milioni di dollari di contraccettivi finanziati dagli Stati Uniti, conservati per mesi in un magazzino belga, rischiano di essere distrutti a causa di una controversia sulla possibilità di distribuirli a chi ne ha bisogno.

La scorta comprende più di 50mila dispositivi intrauterini, quasi due milioni di dosi di contraccettivi iniettabili e più di due milioni di confezioni di anticoncezionali orali, ed è conservata nella piccola città di Geel, vicino ad Anversa.

I prodotti contraccettivi erano originariamente destinati alla distribuzione ai Paesi a basso reddito da parte dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid), ora smantellata.

Le conseguenze dello smantellamento di Usaid

In seguito allo scioglimento di Usaid, il cui scopo era migliorare la salute, ridurre la povertà e promuovere i diritti umani e la democrazia nei Paesi a basso reddito, molti progetti e partnership internazionali sono stati abbandonati.

Il piano attuale del governo statunitense per i contraccettivi lasciati nel limbo a Geel è di incenerirli, nonostante la loro data di scadenza sia compresa tra il 2027 e il 2031.

Non è la prima volta che il governo statunitense opta per una soluzione così drastica. Come documentato dalla Reuters, dopo i tagli al bilancio, le razioni alimentari in grado di sfamare 3,5 milioni di persone per un mese sono state lasciate a marcire nei magazzini di tutto il mondo.

La decisione di distruggere le scorte di contraccettivi ha attirato aspre critiche da parte dei gruppi della società civile.

“È il massimo dell’ipocrisia per un governo che predica l’efficienza e la riduzione degli sprechi, per poi voltarsi e distruggere sconsideratamente forniture salvavita quando il bisogno non è mai stato così grande. Questo non è solo inefficiente, è inconcepibile”, ha dichiarato Micah Grzywnowicz, direttore regionale della rete europea della International Planned Parenthood Federation (Ippf).

Secondo Grzywnowicz, l’Ippf si è offerta pubblicamente di raccogliere le forniture da Geel, riconfezionarle nel suo magazzino nei Paesi Bassi e distribuirle alle donne bisognose in tutto il mondo, “il tutto senza alcun costo per il governo statunitense”.

Il governo belga si mobilita per evitare la distruzione dei contraccettivi di Usaid

Anche diverse altre organizzazioni, tra cui il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa) e l’organizzazione benefica globale Msi Reproductive Choices, hanno espresso la volontà di acquistare o ridistribuire le scorte. Tutte le offerte sarebbero state rifiutate dall’amministrazione Trump.

Anche il governo belga ha confermato a Euronews di essere in contatto con l’ambasciata statunitense a Bruxelles. “Il ministero degli Affari esteri sta esplorando tutte le strade possibili per evitare la distruzione di queste scorte, compreso il loro trasferimento temporaneo”, ha dichiarato un portavoce a Euronews.

Poiché le scorte sarebbero destinate a essere trasportate in Francia per essere distrutte, i politici del partito francese dei Verdi, Les Écologistes, hanno lanciato un appello al presidente Emmanuel Macron affinché intervenga.

“Non possiamo permettere che l’agenda anti-choice di Donald Trump si svolga sul nostro territorio. Per questo oggi la Francia deve mediare con la Commissione”, ha dichiarato a Euronews l’eurodeputata Mélissa Camara (Francia/Verdi), una delle firmatarie della lettera.

L’eurodeputata ha aggiunto che la distruzione di questi contraccettivi metterebbe in pericolo le donne di tutto il mondo, soprattutto in Africa, la destinazione originaria delle forniture.

Camara ha inviato una lettera separata anche alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e ad altri membri della Commissione, tra cui la Commissaria Hadja Lahbib, il cui portafoglio comprende la salute e i diritti sessuali e riproduttivi. Un portavoce ha dichiarato a Euronews che la Commissione europea ha “preso nota delle lettere e riconosce le preoccupazioni sollevate”.

I funzionari dell’Ue hanno aggiunto che l’Unione rimane fortemente impegnata nella promozione della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi (Srhr), compresa la pianificazione familiare, e che gli investimenti in Srhr sono un contributo fondamentale allo sviluppo sociale ed economico. “Continuiamo a monitorare la situazione da vicino per esplorare le soluzioni più efficaci”, ha dichiarato il portavoce.