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Redazione Roma

La classifica annuale di ItaliaOggi e Ital Communications in collaborazione con la Sapienza piazza Roma 29esima su 107 province esaminate. Peggiora la sicurezza sociale con disoccupati e incidenti, stabile il turismo

Roma perde «punti» e scende di cinque posizioni nella classifica dell’indagine annuale sulla qualità della vita 2025 nelle province italiane, realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’università Sapienza di Roma, report giunto alla 27esima edizione.

La Città eterna, pur perdendo cinque posizioni e passando dal 24esimo al 29esimo posto, sulle 107 province esaminate, migliora comunque la sua «prestazione» nell’indicatore costituito da reddito e ricchezza, e in questo ambito sale dal 52esimo al 39esimo posto.



















































Lo studio si articola in nove dimensioni d’analisi: affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reati e sicurezza, reddito e ricchezza, sicurezza sociale, sistema salute, turismo intrattenimento e cultura, che hanno permesso di indagare in maniera approfondita i molteplici aspetti relativi alla qualità della vita a livello locale.

Roma da 24esima a 29esima

La Capitale registra un arretramento di 5 posizioni, che segnala un lieve peggioramento della performance complessiva rispetto al 2024. Nel dettaglio, Roma si posiziona: nel settore Affari e lavoro al 69esimo posto (rispetto al 63esimo del 2024); Ambiente al 74esimo posto (71esimo nel 2024); Reati e sicurezza al 104esimo posto (102esimo nel 2024); Sicurezza sociale al 41esimo posto (19esimo nel 2024).

Ancora, nel settore Istruzione e formazione all’11esimo posto (rispetto al settimo posto del 2024); nel settore Popolazione al 26esimo posto (25esimo nel 2024); Salute al 16esimo posto (14esimo nel 2024); Turismo al quarto posto (stabile); infine Reddito e ricchezza al 39esimo posto (rispetto al 52esimo posto del 2024).

Le altre città

Guardando alla classifica generale, Milano conquista nuovamente il primo posto in classifica per qualità della vita con «ottimi risultati nella dotazione di servizi, reddito, gestione delle infrastrutture, vitalità del tessuto produttivo», seguita da Bolzano e Bologna. Una conferma, rispetto alla classifica dello scorso anno, per Milano e Bolzano, mentre migliora Bologna che sale di una posizione.

I nuovi indicatori

Sul fronte della sicurezza sociale, che vede una performance peggiorata della Capitale, tra gli indicatori è subentrato il dato relativo ai Neet (percentuale di giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono impegnati né in percorsi di istruzione o formazione, né nel mondo del lavoro). Mentre al posto di altri 4 indicatori rimossi sono stati inclusi: omicidi stradali ogni 100 incidenti stradali, morti per abuso di alcol per 100 mila abitanti, morti per abuso di sostanze stupefacenti per 100 mila abitanti e, infine, l’indice di affollamento carcerario.

Alessandro Polli, docente di Statistica economica e Analisi delle serie storiche alla Sapienza, spiega: «L’indagine è uno degli studi più completi disponibili in Italia, si articola in nove dimensioni e 97 indicatori che permettono un’analisi approfondita del contesto locale. L’edizione di quest’anno conferma tre tendenze: la crescente frattura tra il centro-nord, più resiliente, e il Mezzogiorno, sempre più vulnerabile; la presenza di ampie aree di disagio sociale nel sud, difficili da affrontare nell’attuale quadro di finanza pubblica; e il consolidamento del primato delle province e città metropolitane del centro-nord, che anche nella fase economica e geopolitica attuale mostrano la maggiore capacità di resistenza».


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16 novembre 2025 ( modifica il 16 novembre 2025 | 16:36)