WhatsApp in blackout globale. Milioni di utenti isolati, sorgono interrogativi sulla tenuta dei colossi digitali.

Qualche giorno fa, WhatsApp ha smesso improvvisamente di funzionare per milioni di persone in tutto il mondo, provocando un’ondata di segnalazioni e di frustrazione tra gli utenti.

Il disservizio ha colpito in modo particolare il Regno Unito, per poi estendersi a Italia, Stati Uniti, Brasile, Perù, Costa Rica e numerosi altri Paesi. In pochi minuti sono state registrate migliaia di segnalazioni: un chiaro segnale di un blocco di dimensioni globali.

Blocco WhatsApp, utenti nel panico: il blocco improvviso manda in tilt milioni di utenti

Molti utenti hanno riferito di non riuscire a inviare o ricevere messaggi, di vedere le chat svuotarsi o di non poter accedere alla versione web dell’app. In alcune aree, WhatsApp risultava completamente irraggiungibile, come se fosse scomparso dalla rete.

 WhatsApp: perché si è bloccatoBlocco WhatsApp, utenti nel panico: il blocco improvviso manda in tilt milioni di utenti-macitynet.it

In mancanza di comunicazioni ufficiali da parte di Meta, la società proprietaria del servizio, i social si sono trasformati in un enorme centro di soccorso digitale. Su X (ex Twitter) e Telegram si sono moltiplicati i messaggi di utenti che cercavano conferme e aggiornamenti in tempo reale.

L’interruzione di WhatsApp è solo l’ennesimo episodio in una serie di blackout che negli ultimi anni hanno coinvolto i servizi di Meta, inclusi Facebook e Instagram. Questi eventi, sempre più frequenti, mettono in luce la vulnerabilità dei sistemi su cui si regge la comunicazione globale.

Quando un’app come WhatsApp, utilizzata da oltre tre miliardi di persone, si blocca, il mondo si accorge improvvisamente di quanto sia diventato dipendente da un unico strumento.

Non si tratta più soltanto di un disagio per chi scambia messaggi personali, infatti, aziende, professionisti, enti pubblici e persino servizi di emergenza in alcuni Paesi si affidano quotidianamente alla piattaforma per coordinare attività e condividere informazioni.

Una sospensione improvvisa, anche di poche ore, può avere effetti a catena sulla produttività e sulla comunicazione istituzionale. Fino a questo momento, Meta non ha fornito spiegazioni ufficiali né tempistiche per la risoluzione del problema.

Il silenzio dell’azienda ha aggravato la percezione di incertezza e ha riacceso le critiche sulla mancanza di trasparenza nella gestione delle crisi tecniche. In passato, la società aveva attribuito blackout simili a problemi nei sistemi di configurazione dei server, ma le cause del guasto odierno restano ignote.

Nel frattempo, il traffico su piattaforme alternative è esploso. Telegram ha visto un’impennata di nuovi accessi, e su X l’hashtag #WhatsAppDown è diventato in pochi minuti uno dei più condivisi al mondo. Il fenomeno è ormai ciclico: ogni volta che WhatsApp “cade”, internet si sposta altrove per commentarne la caduta.