Oggi il Consiglio Sicurezza Onu vota risoluzione Usa su Gaza
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite voterà oggi, alle 23 italiane, una risoluzione statunitense sul piano di pace a Gaza che prevede, in particolare, il dispiegamento di una forza internazionale nel territorio palestinese, ridotto in macerie dopo i due anni di guerra seguiti all’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre 2023.
La bozza del testo è stata rivista più volte al termine di faticosi negoziati e continua a essere bersaglio delle critiche incrociate di Israele e delle fazioni palestinesi ma la Casa Bianca ha avvertito che se la risoluzione si arenasse la fragile tregua stabilita lo scorso 10 ottobre potrebbe saltare.
L’ultima versione del testo, visionata da France Presse, autorizza la creazione di una Forza Internazionale di Stabilizzazione che collaborerebbe con Israele, l’Egitto e la polizia palestinese recentemente addestrata per contribuire a proteggere le aree di confine e smilitarizzare la Striscia di Gaza.
Le Forze di Sicurezza Interne lavorerebbero quindi per il «disarmo permanente dei gruppi armati non statali», la protezione dei civili e la messa in sicurezza dei corridoi per gli aiuti umanitari. Verrebbe inoltre autorizzata la formazione di un «Consiglio per la Pace», un organo di governo transitorio per Gaza – in teoria presieduto da Trump stesso – con un mandato fino alla fine del 2027.
A differenza delle bozze precedenti, l’ultima versione menziona un possibile futuro stato palestinese. Nello specifico, viene sottolineato che, una volta che l’Autorità Nazionale Palestinese avrà attuato le riforme richieste e la ricostruzione di Gaza sarà in corso, «potrebbero finalmente crearsi le condizioni per un percorso credibile verso l’autodeterminazione e la statualità palestinese».
Questa apertura ha suscitato le ire del governo israeliano che, secondo i media internazionali, sta facendo pressione ancora in queste ore perché quel passaggio venga eliminato dal testo. «La nostra opposizione a uno stato palestinese su qualsiasi territorio non è cambiata», ha dichiarato ieri il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in una riunione di gabinetto. Hamas, da parte sua, ha emesso stamane un comunicato nel quale chiede che il contingente di pace «risponda solo alle Nazioni Unite» e non a Israele, altrimenti si configurerebbe come una «forza di occupazione».
La Russia, che ha il diritto di veto nel Consiglio, ha fatto circolare una bozza concorrente in quanto ritiene che il documento statunitense non si spinga abbastanza lontano nel sostenere la creazione di uno Stato palestinese. Il testo di Mosca, visionato dall’Afp, chiede al Consiglio di esprimere il suo «incrollabile impegno per la visione della soluzione a due Stati». La bozza russa, inoltre, per il momento non autorizza un Consiglio per la Pace né il dispiegamento di una forza internazionale e domanda invece al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, di presentare «opzioni» su tali questioni.