Serena Iansiti è tornata a interpretare il ruolo di Livia Lucani ne Il Commissario Ricciardi 3. Bellissima, mondana ed elegante, la vedova del tenore Vezzi vive sotto il costante ricatto di Falco, un esponente di spicco della polizia politica di stanza a Napoli.

Nella terza stagione de Il Commissario Ricciardi, Livia è sempre più invischiata nelle trame del potere del regime, venendo coinvolta in un gioco più grande di lei, che la mette in serio pericolo. Ma intanto, come ci ha raccontato Serena Iansiti, per lei non ci sono più speranze di conquistare Ricciardi. Lo accetta ma vive un conflitto interiore che la sfianca.

Nella terza stagione de Il Commissario Ricciardi ritroviamo Livia in una situazione molto complessa. Come evolve il suo amore per il Commissario?
Nella prima puntata della nuova stagione si vede chiaramente che il punto di partenza non è più quello della “grande passione romantica” di prima. Noi avevamo lasciato Livia che, per amore di Ricciardi, nel tentativo di salvarlo, , si “immola” instaurando questo rapporto con il maggiore tedesco Manfred von  Brauchitsch, in parte per scelta e in parte perché costretta da Falco. La ritroviamo ora in una condizione di vero e proprio ricatto emotivo, sotto scacco di questo personaggio e delle trame di Falco.
Nella prima puntata della nuova stagione l’abbiamo vista stanca, esausta da una situazione che va avanti da anni. Falco è presente fin dalla prima stagione: all’inizio ha quasi un’aura protettiva, anche se inquietante, ma col tempo diventa sempre più oppressivo. E così lei decide di congedarlo, e neanche troppo gentilmente: lo caccia dalla sua casa e dalla sua vita.
L’amore per Ricciardi rimane, ma non è più quello di prima. Livia, in qualche modo, ha capito che non ci sono più possibilità. Dire che si sia messa l’anima in pace è forse troppo… però ha preso atto della realtà.

Come vive il fatto che Enrica, interpretata da Maria Vera Ratti, sia riuscita a conquistare Ricciardi con la sua semplicità e la sua purezza?
Non credo che Livia provi invidia o risentimento nei confronti di Enrica. Al momento, tra l’altro, sospetta ma non sa ancora con certezza che sia lei la donna che Ricciardi ha scelto.
Livia ha sempre chiesto a Ricciardi se ci fosse qualcun’altra nel suo cuore e lui è sempre stato molto reticente. Alla fine lei lo capisce, lo accetta per quanto le sia possibile. Non è felice, ovviamente, ma non nutre rancore verso Enrica. Il suo conflitto è più con se stessa e con ciò che ha perso, che non con l’altra donna.

Nel primo episodio abbiamo visto la nuova casa di Livia, un ambiente molto diverso rispetto al passato. Quale location è stata scelta e che tipo di lavoro è stato fatto sulle scenografie?
Abbiamo girato in una villa romana nella zona dei Castelli, vicino Frascati. C’è stata una scelta ben precisa, condivisa da regia e scenografia: rendere la casa molto piena, sfarzosa, ricca di quadri che richiamano lo stile dell’epoca, con influenze che ricordano anche Tamara de Lempicka.
L’ambiente è volutamente caotico e un po’ opprimente. C’è un arredamento classico, quasi soffocato da questi grandi pannelli e da opere di pittori molto in voga all’epoca. Questo sovraffollamento di immagini e colori suggerisce anche la confusione mentale che Livia vivrà nel corso della stagione.
Nella prima stagione, invece, c’era la bellissima Villa Pignatelli a Napoli: giardini, colonne, luce, uno stile quasi neoclassico. Adesso tutto questo non c’è più. Prevalgono la cupezza e la disarmonia, e questo racconta molto del personaggio.

Com’è stato ritrovare sul set Lino Guanciale, Maria Vera Ratti ed Enrico Ianniello?
Bellissimo. Lo dico davvero con sincerità. Sono compagni di lavoro generosi, piacevoli, disponibili. La cosa bella è che non sono soltanto colleghi con cui vai d’accordo in scena: sono persone disponibili e gentili con tutti, dalla troupe ai reparti più nascosti. L’atmosfera che si crea è quella di un gruppo affiatato, e lavorare così è un privilegio. E poi io ed Enrico Ianniello abbiamo lavorato insieme in diversi set.

A proposito di Ianniello, vi rivedremo insieme anche in Un passo dal cielo 9?
Al momento no. Non stiamo girando Un passo dal cielo 9 e, anzi, non si sa nemmeno se si farà. Non abbiamo notizie ufficiali, quindi per ora nessuna bella novità da quel fronte.

Ti abbiamo appena vista in Makari 4. Saverio, in qualche modo, “salva” Michela dal suo fidanzato…
Sì, nella prima puntata Saverio salva Michela dal suo fidanzato e da una situazione affettiva complicata. Da lì riprende il loro rapporto di amicizia, che però si evolve. Non so se tutti abbiano visto il finale di stagione, ma tra le confusioni sentimentali di Saverio si arriva a un bacio tra lui e Michela alla fermata dell’autobus. Lui parte per l’Australia, lei per Malta… Il finale è aperto, ma forse non così aperto: quel bacio dice già moltissimo.

Possiamo quindi sperare in una nuova stagione di Makari?
Si spera di sì. Credo che l’idea ci sia, poi chiaramente bisogna vedere come andranno le cose. L’auspicio è che ci sia un seguito.

Dopo Ricciardi, a cosa stai lavorando? Ci sono nuovi progetti in arrivo?
Dovrebbero uscire due serie che ho già girato. La prima è per Mediaset, si intitola Alex Bravo, il protagonista è Marco Bocci e la regia è di Beniamino Catena. Io interpreto un ruolo abbastanza insolito e trasversale per i miei standard… non posso dire molto, ma spero arrivi presto in onda.
L’altra serie uscirà sicuramente l’anno prossimo, è prodotta da Palomar con la regia di Milena Cocozza. Io e Giorgio Marchesi siamo i protagonisti di questo progetto che dovrebbe intitolarsi Delitti a Villa Borghese. È un giallo, ma con forti venature sentimentali: c’è questa squadra di polizia un po’ sgangherata, molto umana. È stata una bella esperienza e spero che il pubblico la accolga con affetto.