Nel 2018 Luka cercava nuovi stimoli e ai nerazzurri si aprì uno spiraglio per arrivare al croato che aveva dato un sì di massima. Ma Florentino Perez…

Francesco Albanesi

17 novembre 2025 (modifica alle 16:31) – MILANO

Luka Modric un volo per Milano avrebbe potuto prenderlo già sette anni fa. Era il 2018, anno di gloria e malinconia: a maggio la quarta Champions League sollevata con il Real Madrid, a luglio le lacrime di Mosca dopo la finale mondiale persa contro la Francia, nonostante il titolo di miglior giocatore del torneo. Quell’estate, per il fuoriclasse croato, aveva un sapore diverso: dopo sei anni a Madrid cominciava a riflettere sul futuro, con un contratto in scadenza nel 2020 e un rinnovo che sembrava tutt’altro che imminente. Il 10 luglio la Juventus ufficializzò Cristiano Ronaldo, pochi giorni dopo l’Inter iniziò a muoversi per Sime Vrsaljko: da quella trattativa cominciò a prendere forma una storia destinata a infiammare l’estate nerazzurra e a intrecciare i destini di Milano e Madrid.

trattativa—  

Nell’estate 2018 l’Inter doveva fare i conti con i paletti del Fair play finanziario e aveva necessità di generare 45 milioni di plusvalenze. Con Cancelo tornato a Valencia, il ds Ausilio doveva trovare un nuovo terzino destro: il prescelto fu Sime Vrsaljko dell’Atletico Madrid. La trattativa si avviò grazie all’intermediazione di Vlado Lemic, agente anche di Modric, che il 2 agosto fu avvistato all’hotel Gallia di Milano per definire l’affare Vrsaljko e, al tempo stesso, aprire uno spiraglio per il croato del Real Madrid. A Luka l’idea di trasferirsi a Milano intrigava. L’Inter pensò seriamente all’operazione: l’idea iniziale era di un prestito oneroso con diritto di riscatto. Sullo sfondo aleggiava anche il nome di Arturo Vidal: al Bayern Monaco era pronta un’offerta da circa 20 milioni complessivi. Il cileno, alla fine, scelse Barcellona. All’Inter ci andrà due anni dopo.

agosto di fuoco—  

In quell’estate l’Inter prese Lautaro, De Vrij, Asamoah, Nainggolan, Politano e il giovane Salcedo. L’idea di unirsi ai connazionali Brozovic, Perisic e Vrsaljko affascinava Modric, che a 32 anni cercava nuovi stimoli. Agosto fu un mese di trattative, illusioni e verità scomode. Grazie ai buoni rapporti con Lemic, l’Inter ottenne un sì di massima del giocatore. Ma a spegnere i sogni ci pensò Florentino Perez: il 2 agosto dichiarò a Marca che “Modric ha una clausola da 750 milioni, se qualcuno lo vuole dovrà pagarla”. Otto giorni dopo, As titolò: “Modric se queda”, “Modric resta”. A Milano la notizia cadde come un meteorite, spazzando via l’entusiasmo dei tifosi nerazzurri. Insomma, la trattativa finì sul nascere ed entrò in un vortice di polemiche.

accusa e assoluzione—  

Il 14 agosto il Real Madrid denunciò l’Inter per presunta violazione dell’articolo 18, paragrafo 3, del regolamento Fifa sui trasferimenti: i Blancos accusavano il club nerazzurro di aver contattato Modric senza preavviso. Due giorni dopo arrivò la replica ufficiale da Milano: una lettera di due pagine inviata a Zurigo dagli avvocati del club, che respingeva ogni accusa spiegando come non ci fosse stato alcun contatto diretto e che era stato lo stesso giocatore, tramite il suo agente, a manifestare l’interesse per l’Inter. A fine agosto, Florentino Perez rilanciò: “L’Inter ha provato a prendere Modric senza pagare un euro. Una cosa mai vista.” Javier Zanetti rispose con diplomazia: “Non ho letto le sue parole, ma vedremo nelle sedi opportune”. Il 3 settembre la Fifa mise la pietra tombale sulla questione: nessuna indagine, accuse prive di fondamento. Modric rinnoverà con il Real Madrid solo l’anno successivo. Per lui, l’Inter resterà una tentazione di mezza estate. Fino al 23 novembre, poi sarà qualcosa di più.