Villa Enego rappresenta un pezzo di storia personale e artistica: questa dimora, messa in vendita da Diego Dalla Palma, acclamato esperto d’immagine e make-up artist di fama internazionale, è molto più di una casa. È un manifesto vivente della sua personalità unica e un compendio armonico di emozioni e affetti.

Situata nel tessuto urbano di Enego, nel cuore dell’Altopiano dei Sette Comuni in provincia di Vicenza, la villa incarna una dinamica profonda di radicamento e memoria affettiva. L’intenzione di Dalla Palma era chiara: voleva qualcosa di atipico. Il risultato è un melange equilibrato e omogeneo che fonde tre anime distinte — il vecchio cascinale di montagna, la villa moderna e una galleria d’arte.

L’ispirazione nasce da un incontro tra malga alpina, casa messicana e spazio espositivo, una sfida progettuale raccolta da artigiani locali sotto la guida dell’architetto Renzo Cavalli. L’edificio si sviluppa su una superficie di circa 390 mq, distribuiti su due piani.

Il piano superiore, strutturato a ferro di cavallo, accoglie una suggestiva corte interna, mentre i muri irregolari e la luce naturale costante creano un’atmosfera vibrante e autentica.

Lusso e design

L’eleganza degli interni è garantita non solo dalla cura dei dettagli strutturali, ma anche dagli arredi di design. Il salone, di imponenti dimensioni, ospita grandi divani candidi firmati Patricia Urquiola per Moroso e tende leggere dai colori brillanti, fornite da Vellar.

Il camino domina l’ambiente, sormontato da un’opera di Moreno Panozzo. Accanto ai divani, un ceppo con rami realizzato da Denis Dalla Palma richiama la materia viva del bosco, mentre la zona pranzo, disegnata da Stefano Menolotto, include una cucina Artematica di Valcucine.

Anche gli angoli più intimi riflettono la passione per arte e design: nella corte interna si possono ammirare sedute iconiche come la Hero di Calligaris, la Queen di Pedrali, la Giuseppina di Bonaldo, e le celebri Thalya e Mr. Impossible di Kartell.

Un leitmotiv artistico percorre l’intera abitazione, ma l’elemento forse più distintivo è la trama alchemica che definisce le quattro camere da letto, ciascuna ispirata a uno dei quattro elementi naturali: aria, acqua, fuoco e terra.

La chiave d’interpretazione di questa architettura insolita — dai vividi accenti cromatici già percepibili all’esterno — è stata fissata da Dalla Palma con l’amico Aris Albetti.

Nella stanza padronale, l’ispirazione è monacale, segnata da un rigore compositivo che include due croci lignee, una del Settecento e una del Seicento, e dal letto Notturno di Flou. Il rigore tematico si riflette anche nei bagni d’autore: quello dedicato al fuoco presenta uno specchio tematico creato da Marco Mazzei.

Relax e materiali

La ricerca di autenticità e il legame con l’ambiente montano emergono nell’uso di materiali puri ed essenziali. Il legno di recupero è l’elemento fondante, utilizzato per i pavimenti provenienti da baite e vecchie costruzioni.

Al piano inferiore si apre una spaziosa area wellness, progettata da Maurizio Orlandi, che funge da vera e propria oasi di relax. Qui la pavimentazione, come le strutture di Ernesto Peruzzo, è realizzata in legno antico dell’Altopiano dei Sette Comuni, recuperato da cascinali dismessi.

L’ambiente, definito da pareti a calce e tessuti bianchi grezzi, trasmette un senso di raccoglimento e spiritualità, esaltato da una grande vetrata affacciata sul giardino.

Come scrisse il poeta tedesco Christian Morgenstern, citato da Dalla Palma: “Casa non è dove vivi, ma là dove ti senti compreso.”
Villa Enego rappresenta esattamente questo: un rifugio d’autore dove arte, materia e spirito si fondono in perfetta armonia.