La corsa al primo posto ripartirà subito nel 2026: si ripartirà con lo spagnolo a quota 12.050 punti e l’azzurro a 11.500
17 novembre – 18:48 – TORINO
Il trionfo bis a Torino consente a Sinner di accorciare lo svantaggio su Carlos Alcaraz nella classifica Atp: grazie ai 1500 punti delle Finals, Jannik sale a quota 11.500, contro i 12.050 dello spagnolo, che conclude l’anno in testa al ranking mondiale. Il divario di 550 punti rappresenta la base di partenza per il 2026. Come e quando potrà maturare il progetto di sorpasso dell’azzurro? Per capirlo bisogna passare in rassegna i risultati del 2025. A differenza della Race, che si azzera a gennaio e vale solo ai fini della qualificazione per il “torneo dei maestri”, la classifica ufficiale si basa sulle ultime 52 settimane, aggiornandosi ogni lunedì con gli scarti di punti dei tornei disputati nella stessa settimana dell’anno precedente (solo per le Finals lo scarto avviene prima o non dopo l’inizio del torneo).
nel 2025—
L’anno si è aperto con il trionfo di Sinner a Melbourne, per il secondo anno di fila, a fronte dei quarti raggiunti da Alcaraz. Poi la sospensione di tre mesi, concordata con la Wada, per il caso Clostebol. Inizialmente Carlos, pur racimolando 900 punti tra Rotterdam e Indian Wells, non ne ha approfittato (“la pressione per l’assenza di Jannik mi ha ucciso”), ma con l’avvio della stagione sull’amata terra è rinato. Vittoria a Montecarlo e finale a Barcellona (ko con Rune anche a causa di un problema fisico che l’ha costretto a rinunciare a Madrid). Poi, quando Sinner è rientrato, doppio colpo agli Internazionali d’Italia e al Roland Garros, battendo Jannik in finale e annullando tre match point nella memorabile partita di Parigi. È in primavera che Alcaraz ha posto le basi per il primato in classifica. Sinner si è preso la rivincita a Wimbledon, il momento più alto della stagione per lui. Poi l’altro ha compiuto uno scatto, decisivo, nella trasferta d’Oltreoceano: vittoria a Cincinnati e incoronazione agli Us Open. A settembre Alcaraz si è ripreso il trono. Jannik, allora, ha avviato la rincorsa tra l’Asia e la campagna indoor europea, culminata con i due titoli consecutivi di Vienna e Parigi e il ritorno in testa. Ma è durato solo una settimana. Scartando i punti dell’anno precedente, all’inizio delle Finals Alcaraz ha riacciuffato lo scettro e l’ha mantenuto fino alla fine.
nel 2026—
Si ripartirà quindi con Alcaraz a quota 12.050 punti e Sinner a 11.500. Jannik non potrà sorpassare Carlos a gennaio, perché non giocherà tornei prima dell’Australian Open (il 10 a Seul farà un’esibizione proprio contro lo spagnolo) e a Melbourne scarterà i 2000 punti della vittoria del 2024 (contro i 400 di Alcaraz). Sinner, semmai, dovrà cercare di evitare che il gap in classifica aumenti. Da febbraio in poi partirà l’assalto. L’azzurro non avrà punti da difendere fino a inizio maggio, mentre lo spagnolo dovrà lasciare sul terreno 2340 punti. Lo swing americano di marzo, con i primi due Masters 1000 della stagione, a Indian Wells e Miami (2000 punti complessivi in palio), potrà essere il luogo di una prima resa dei conti. Sarà poi interessante seguire le performance di Sinner sulla terra, il terreno preferito di caccia di Alcaraz che, tra Montecarlo e Parigi, ha incamerato un terzo dei punti del 2024.
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