di
Gennaro Scala
Il giovane calciatore, con trascorsi nel Rione Terra e nella Paganese, era rimasto vittima di un raid il cui vero obiettivo era il 17enne che si trovava in auto con lui. Il 19 ottobre scorso quattro fermi e un arresto per la vicenda
È morto questa mattina nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Pellegrini Umberto Catanzaro, 23 anni, calciatore con trascorsi nel Rione Terra (squadra dilettantistica di Pozzuoli) e nella Paganese. Il giovane non si è mai ripreso dalle gravissime ferite riportate il 15 settembre, quando venne raggiunto da colpi d’arma da fuoco durante quello che, secondo gli investigatori, fu un agguato ordito per vendetta dopo la diffusione di un video hard. Catanzaro, peraltro, non era il reale obiettivo del raid.
Il decesso in ospedale
I carabinieri della Compagnia Napoli Centro sono intervenuti questa mattina nel Pronto soccorso del Pellegrini subito dopo il decesso. La salma è stata messa sotto sequestro su disposizione dell’autorità giudiziaria: nei prossimi giorni verrà eseguita l’autopsia per chiarire definitivamente la dinamica delle lesioni che hanno portato alla morte. Catanzaro era stato colpito all’addome e trasportato d’urgenza al Pellegrini, dove era rimasto per quasi due mesi in prognosi riservata e in condizioni critiche. La sua Smart FourFour era stata ritrovata poco dopo l’agguato in via San Mattia, crivellata di proiettili e con evidenti tracce di sangue nell’abitacolo.
L’inchiesta, affidata al Nucleo Operativo dei carabinieri della Compagnia Centro, ha portato il 19 ottobre all’esecuzione di quattro fermi e di una misura cautelare in carcere. I provvedimenti, emessi dalla Direzione distrettuale antimafia e dalla Procura dei Minori, riguardano cinque persone ritenute coinvolte a vario titolo nell’agguato: tra loro anche un capoclan dei Quartieri Spagnoli, una giovane donna e due minorenni.
L’obiettivo era il fidanzato della figlia del boss
Secondo la ricostruzione degli investigatori, il raid sarebbe stato ordinato dal capo di un gruppo criminale della zona. L’obiettivo era il fidanzato 17enne della figlia del boss, colpevole di aver diffuso un video intimo che ritraeva la giovane. Un gesto considerato un affronto alla famiglia e alla gerarchia criminale. Il capoclan – sebbene agli arresti domiciliari – avrebbe deciso di scendere personalmente in strada, insieme al figlio 16enne e a un terzo complice. Il commando, a bordo di uno scooter rubato, intercettò la Smart e aprì il fuoco.
Umberto colpito per errore
A bordo dell’auto c’erano il vero obiettivo e il suo amico Umberto Catanzaro. Attaccante esterno, Catanzaro era considerato un prospetto interessante del calcio dilettantistico campano: prima nel Rione Terra, in Promozione, poi nella Paganese, oggi in Serie D, aveva mostrato buona tecnica, velocità e una personalità calcistica fuori dalla media. La notizia della sua morte ha scosso società sportive, compagni di squadra ed ex allenatori. Sui social, nelle settimane del suo ricovero, si erano moltiplicati messaggi di incoraggiamento e speranza. Oggi quegli stessi profili si sono riempiti di dolore e messaggi di cordoglio.
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17 novembre 2025 ( modifica il 17 novembre 2025 | 16:00)
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