Federico Pastorello, nel corso dell’intervista a Fanpage, ha parlato anche del trasferimento di Romelu Lukaku dall’Inter al Chelsea
Federico Pastorello, nel corso dell’intervista a Fanpage, ha parlato anche del trasferimento di Romelu Lukaku dall’Inter al Chelsea e della rottura nel rapporto lavorativo con il gigante belga, poi ricucito.
Lukaku: da fuori è un gigante, dentro invece?
È un leader. Io ci sono tanto affezionato perché intanto è un padre attentissimo. Fa tante cose per i suoi ragazzi, li segue. Da qui vedi la bontà dell’uomo, della persona. Ed è un ragazzo molto sensibile a suo modo. La gente vede questa sua stazza imponente come un gladiatore, ma nella realtà è un leader con grande sentimento.
Il passaggio dall’Inter al Chelsea è stato un momento complesso.
Quel trasferimento ha sancito anche l’interruzione del nostro rapporto professionale. Poi ci siamo ritrovati a distanza di due anni. In quel contesto lì, quando ti arriva quel genere di opportunità, da professionista è sbagliato non accettare. Abbiamo pensato che potesse essere il momento giusto per capitalizzare tutto quello che aveva fatto. Dopo purtroppo sono successe una serie di cose che purtroppo han fatto sì che non si rivelasse la scelta migliore. In seguito lui fece una scelta, che io ho rispettato (interrompere il rapporto di procura, ndr). Ma il legame affettivo nei suoi confronti è rimasto intatto, tant’è vero che poi a distanza di due anni siamo tornati a lavorare assieme.
Avrai avuto un momento di sconforto.
Ricordo un mercato, in modo particolare, nel quale alcune situazioni proprio non si sbloccavano. Mi fermai in un autogrill a mangiare due gelati, mentre pensavo a cosa non ero riuscito a fare e cosa avrei dovuto fare nei giorni successivi. L’anno in cui Lukaku mi ha lasciato (2021, ndr) c’erano stati dei problemi anche con un altro mio grande calciatore. Vidi i miei collaboratori un po’ preoccupati. In quel momento lì la cosa più importante è mantenere i nervi saldi.
Quando ti sei reso conto che ce l’avevi fatta?
Ci sono stati alcuni momenti. Quello di Lukaku dall’Inter al Chelsea è stato un trasferimento lunghissimo, difficilissimo. Quando alla fine ho avuto l’ok è stata una liberazione. Ero a Folgaria, sempre nei giorni di Ferragosto. Lanciai il telefono 10 metri per aria quando Marina Granovskaia accettò le ultime condizioni richieste dall’Inter. E poi quando mi diedero il premio di miglior agente al mondo a Dubai, davanti alla mia famiglia e alle mie figlie. Un momento di grande orgoglio personale.
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