Calo netto e molta sfortuna per il Team Picnic PostNL, ma anche prospettive incoraggianti per il futuro. Dopo un 2024 che aveva lasciato presagire migliori prospettive, con 22 vittorie stagionali, la formazione di licenza neerlandese ha vissuto un 2025 decisamente deludente, chiudendo con soltanto quattro vittorie e dovendo lottare per mantenere la licenza WorldTour. Sicuramente la fortuna non è stata dalla parte della realtà diretta da Iwan Spekenbrink che ha contato molti infortuni nel corso della stagione. Qualche lampo c’è stato, seppur sporadico, ma sufficiente a lasciare intravedere segnali incoraggianti per il futuro, grazie anche alla crescita dei giovani su cui la squadra ha deciso di puntare. Bilancio quindi negativo, ma con un occhio fiducioso alle prospettive per la prossima stagione.

TOP

Principale nota positiva della stagione è Oscar Onley, giovane promessa che già lo scorso anno aveva mostrato tutto il suo potenziale. Il 23enne scozzese ha inaugurato la stagione con il secondo posto sulla Willunga Hill al Tour Down Under, dove si era imposto già nel 2024, e ha poi proseguito con una serie di piazzamenti di rilievo, tra cui il quinto posto nella classifica finale dell’UAE Tour, oltre a un podio e diversi buoni risultati di tappa. Altri piazzamenti di valore sono arrivati al Giro dei Paesi Baschi e al Giro di Romandia, prima del trionfo nella quinta tappa del Giro di Svizzera, che ha chiuso sul podio al terzo posto. Lo slancio positivo è proseguito al Tour de France, dove ha offerto una prestazione di altissimo livello, concludendo quarto nella generale e secondo tra i giovani grazie alla costanza e alla tenacia dimostrate di fronte a una concorrenza agguerrita. Ha poi concluso la stagione con una serie di buoni risultati al Tour of Britain, confermando alti livelli di continuità e rendimento nel corso di tutto l’anno.

Bene anche il danese Tobias Lund Andresen, che pur non avendo eguagliato il numero di vittorie dello scorso anno ha iniziato la stagione con il piede giusto, mettendosi in luce al Tour Down Under con diversi piazzamenti di rilievo e conquistando poco dopo la vittoria in volata alla Surf Coast Classic 2025. La serie di successi si è poi interrotta, ma il classe 2002 riesce ad aggiungere una serie di pesanti podi e piazzamenti nel corso dell’intera stagione: terzo alla 17esima tappa del Tour de France, secondo posto e vari altri risultati nelle tappe della 4 Giorni di Dunkerque, a cui se ne aggiungono altri a UAE Tour, Heistse Pijl, Copenhagen Sprint, Bretagne Classic e Coppa Bernocchi.

Una vittoria che da sola può cambiare il volto di una stagione: così si può definire il successo di Casper Van Uden, al suo debutto al Giro d’Italia. Il giovane sprinter si è imposto nella quarta tappa e ha sfiorato il bis con il secondo posto nella dodicesima, precedendo rivali di primo piano. Risultati pesanti, che rialzano il bilancio di un’annata in cui sono mancati piazzamenti di grande valore, e che in ogni caso fanno ben sperare per il futuro.

Bilancio complessivamente positivo anche per Pavel Bittner, che pur chiudendo l’anno senza vittorie, è riuscito più volte a inserirsi nei piani alti delle classifiche delle corse a lui più congeniali. Il velocista classe 2002  ha infatti ottenuto numerosi secondi posti, dal GP de Fourmies alle tappe di Renewi Tour, Volta a Catalunya, Tour of Oman e Tour of Guangxi, oltre al terzo posto nella Sparkassen Münsterland Giro. Da non dimenticare anche la lunga serie di ottimi piazzamenti, i più pesanti sicuramente il quarto e il quinto posto rispettivamente nella nona e nella terza tappa del Tour de France. Una stagione che gli ha permesso di mettersi in evidenza e confermare quanto di buono aveva mostrato lo scorso anno.

Sembra aver ritrovato una buona condizione il 27enne neerlandese Nils Eekhoff, che nonostante il brutto incidente avuto all’AlUla Tour è rientrato rapidamente alle gare, portandosi a casa la vittoria alla Nokere Koerse e il terzo posto alla Bredene Koksijde Classic. Nel seguito della stagione non sono arrivati altri acuti, soprattutto a causa di un secondo infortunio, subito durante la Volta a Catalunya, che lo ha costretto a un ulteriore periodo di stop e a saltare l’importante appuntamento con le classiche del Nord. Tuttavia, a fine stagione, il secondo posto nella Binche-Chimay-Binche gli ha permesso di concludere con un bilancio positivo che lo ha visto in ripresa rispetto allo scorso anno, nonostante la sfortuna.

Bene anche Frank Van Den Broek, che ha vissuto il suo momento migliore nella ventesima tappa del Tour de France, conclusa al secondo posto dove ha mostrato le sue doti da scalatore. Il classe 2000 ha sfiorato il successo anche alla Volta NXT Classic e ha contribuito con diversi piazzamenti alla causa della squadra lungo tutto l’arco della stagione. Invece, se confrontata con quella dell’anno precedente, la stagione appena conclusa di Max Poole può sembrare meno brillante. Tuttavia, non si può parlare di annata negativa per il giovane britannico, che ha chiuso il Giro d’Italia appena fuori dalla top-10 e ha portato punti preziosi alla squadra, soprattutto nella prima parte dell’anno; il suo rendimento è stato condizionato da diversi problemi fisici, compresa la mononucleosi che lo ha colpito nel bel mezzo dell’annata.

Degno di menzione il neopro’ Juan Guillermo Martinez, che al suo debutto è riuscito a conquistare il terzo gradino del podio sia nella classifica generale che nella quarta tappa del Giro di Turchia. A parte qualche fuga, poco altro da segnalare nel corso della stagione del giovane colombiano, che ha però potuto maturare della preziosa esperienza e si è potuto togliere già qualche soddisfazione. Nota positiva anche per Gijs Leemreize, spesso protagonista di fughe, soprattutto nei Grandi Giri, e Tim Naberman, prezioso nel supporto ai compagni.

+++  Oscar Onley
++ Tobias Lund Andersen
+ Nils Eekhoff

FLOP

L’ultima stagione da professionista di Romain Bardet è iniziata in salita. Una caduta alla Vuelta do Algarve gli ha procurato una frattura della clavicola costringendolo a saltare buona parte dell’avvio di stagione, inclusa la Parigi-Nizza, in quella che sarebbe stata la sua ultima partecipazione. Complessivamente la sua passerella d’addio non ha offerto grandi exploit, ma un lampo è arrivato al Giro d’Italia, dove il 35enne francese ha sfiorato il successo nella 17esima tappa, confermando ancora una volta il suo valore. A parte alcuni piazzamenti di rilievo — come quelli raccolti al Tour of the Alps — il resto dell’anno è scivolato via senza risultati di peso, fino all’atto finale della sua carriera al Giro del Delfinato, concluso senza particolari acuti.

Anche quest’anno, le aspettative riposte su Fabio Jakobsen sono state nuovamente rimandate. Continuano purtroppo le sfortune per il velocista neerlandese, che anche quest’anno, da inizio aprile, è stato costretto a un lungo periodo di stop  per un problema all’arteria iliaca di entrambe le gambe e per il quale si è sottoposto a un doppio intervento chirurgico. Rientrato in gruppo soltanto ad agosto, non è riuscito a ottenere risultati di rilievo, comprensibilmente segnato dalle difficoltà e dai mesi di recupero. Un vero peccato per un corridore che aveva dimostrato un potenziale enorme e che fatica a ritrovare la forma dei suoi anni migliori. L’auspicio è che questa sequenza sfortunata si interrompa e che nel 2026 possa ritrovare lo spunto di un tempo.

Un destino simile ha colpito anche John Degenkolb, vittima di una caduta al Giro delle Fiandre che gli ha provocato la frattura di clavicola, gomito e polso. Un infortunio che lo ha tenuto lontano dalle corse fino ad agosto e che, come per Jakobsen, ha compromesso il finale di stagione, impedendogli di raccogliere risultati significativi.

Non sono state all’altezza degli anni scorsi le prestazioni di Kevin Vermaerke. Il 24enne statunitense, specialista delle brevi corse a tappe e ottimo interprete di classiche movimentate, non è riuscito a confermare il livello mostrato nelle passate stagioni. Pur avendo raccolto alcuni piazzamenti interessanti nelle tappe della Vuelta a España e dell’Arctic Race of Norway, è mancato l’acuto, soprattutto nelle corse che risultano a lui più congeniali. Nonostante ciò, è riuscito ad ottenere un contratto biennale con la UAE Team Emirates XRG, dove si spera possa riuscire a ritornare ai livelli che aveva fatto intravedere in passato.

Senza particolari acuti si è chiusa anche la stagione di Warren Barguil, capace di raccogliere solo qualche sporadico piazzamento in un’annata complessivamente anonima. Sfortuna anche per Chris Hamilton, caduto l’ultimo giorno di ritiro del team a dicembre e vittima di una frattura alla clavicola che ha ritardato il suo debutto stagionale. Nel corso dell’anno, il 30enne australiano ha ricoperto principalmente un ruolo di supporto, senza registrare risultati di primo piano, a differenza degli anni scorsi, quando si era distinto principalmente con podi di rilievo nelle tappe dei Grandi Giri. Anche il primo anno da professionisti di Robbe Dhondt e Bjorn Koerdt si è concluso senza risultati di spessore, così come per compagni più esperti Sean Flynn e Alex Edmondson, per i quali non ci sono particolari prestazioni da segnalare.

Inevitabilmente, con Jakobsen a lungo ai box, i corridori designati per lanciarlo nelle volate non hanno avuto particolare risalto. È il caso dei neerlandesi Julius Van Den Berg e Bram Welten, mai particolarmente in evidenza e anche loro protagonisti di un’annata caratterizzata da periodi abbastanza lunghi senza gare, con il secondo che addirittura non ha più corso da giugno. Al contrario, hanno corso molto Niklas Märkl e Timo Roosen, che tuttavia non hanno mai trovato il modo di mettersi in evidenza, così come l’esperto Romain Combaud, e i giovani Patrick Eddy ed Enzo Leijnse, se non per qualche fuga da parte soprattutto degli ultimi due; non a caso, questi ultimi tre non hanno ancora un contratto per il prossimo anno.

Infine, è totalmente ingiudicabile la stagione di Matthew Dinham, che a causa dei problemi fisici non correva dalla Liegi-Bastogne-Liegi del 2024 e non portava a termine una corsa da Il Lombardia 2023. Per lui, la buona notizia è stata il rientro alle corse, sebbene solo a ottobre, con la partecipazione a Tour de Langkawi e Tour of Guangxi con anche un paio di piazzamenti promettenti, di buon auspicio in vista di un 2026 nel quale si spera di poter rivedere a buoni livelli un giovane che nel 2023 era riuscito a mettersi in mostra con un bel settimo posto nella prova in linea élite dei Mondiali di Glasgow.

– John Degenkolb
— Fabio Jakobsen
— Warren Barguil

Classifica UCI

Nel finale di stagione, che chiude il triennio utile per l’assegnazione delle prossime licenze WorldTour, la squadra neerlandese è salva, stabile al 17esimo posto con 27484 punti. Nella classifica di quest’anno, chiude una posizione sotto rispetto alla stagione precedente, piazzandosi 17esima e totalizzando 8700 punti. Di seguito il dettaglio dei punti raccolti dai migliori 20 ciclisti nell’arco della stagione appena conclusa.

CORRIDORE NAZIONE PUNTI ONLEY Oscar 2910 LUND ANDRESEN Tobias 1252 BITTNER Pavel 1126 EEKHOFF Nils 501 VAN DEN BROEK Frank 463 POOLE Max David 425 BARDET Romain 380 VAN UDEN Casper Cornelis 350 VERMAERKE Kevin 283 BARGUIL Warren 241 MARTINEZ HUERTAS Juan 165 LEEMREIZE Gijs 125 KOERDT Bjoern 121 HAMILTON Christopher 103 DEGENKOLB John 85 EDMONDSON Alexander 63 FLYNN Sean 35 MÄRKL Niklas 30 JAKOBSEN Fabio 23 EDDY Patrick 19

Miglior Momento

La vittoria di Casper Van Uden al Giro d’Italia è stato un colpo di scena decisamente positivo. Infatti, in occasione della quarta tappa, il giovane neerlandese, perfettamente supportato dai compagni, è riuscito a conquistare la vittoria resistendo alla rimonta del campione Olav Kooij, lanciato dal forte treno della Visma | Lease a Bike. Un risultato di grande valore sia a livello personale – si tratta infatti della prima vittoria in un grande giro per il 24enne –  sia per la squadra, che è riuscita a dimostrare solidità e organizzazione nel gestire il finale di gara.


Volate – 5.3


Classiche – 4.4


Grandi Giri – 6.7


5.5

L’annata è stata complessivamente al di sotto delle aspettative rispetto alla stagione precedente, penalizzata in particolare dai numerosi infortuni che hanno colpito i corridori di punta. Nonostante ciò, le grandi prestazioni di Oscar Onley al Tour de France e il successo di Casper van Uden al Giro d’Italia contribuiscono a risollevare un poco il bilancio. Alla fine, seppur a fatica, la squadra si è comunque assicurata un posto nel WorldTour e non mancano le basi per nutrire buone speranze in vista della stagione 2026.


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