di
Michela Nicolussi Moro
Federfarma: «Ogni farmacia ne vende almeno dieci scatole al mese. Chi le compra è di mezza età, soprattutto donne: hanno tutti la ricetta, a parte qualcuno che ci prova senza»
La ricetta del corpo perfetto secondo l’ultima moda si chiama «Ozempic» o «Mounjaro» farmaci nati per la cura del diabete di tipo 2, indicazione che li rende rimborsabili dal Sistema sanitario nazionale, e poi impiegati anche contro l’obesità. In questo secondo caso si pagano, dai 300 ai 400 euro per un mese di trattamento, ma per comprarli in farmacia ci vuole sempre la ricetta medica. Eppure è boom, tutti li vogliono, pure chi deve perdere solo qualche chilo, «perché funzionano».
E il Veneto non è indenne dalla passione per «il farmaco delle star americane», e non solo. «C’è una richiesta importante — conferma Andrea Bellon, presidente di Federfarma — ogni farmacia ne vende una media di dieci scatole al mese e non è poco, considerando il prezzo. Lo vogliono soprattutto clienti di mezza età, con una leggera prevalenza delle signore, giovanissimi e grandi anziani non ne vediamo. Arrivano tutti con la ricetta bianca dello specialista, che può essere l’endocrinologo, il diabetologo, il nutrizionista, medici ai quali si sono affidati per dimagrire in modo serio e controllato».
Il rischio è chiaro: «Il problema sta nelle tante persone che invece non si rivolgono allo specialista ma si fanno convincere dal passaparola — avverte Bellon —. E se non riescono a ottenere la prescrizione, nemmeno dal medico di famiglia, o non vogliono passare per i canali ufficiali, si rivolgono al web, a farmacie virtuali che vendono di tutto. Senza sapere che così mettono seriamente a repentaglio la loro salute, perché non puoi sapere se le confezioni acquistate online contengano veramente ciò che dichiarano e nei dosaggi indicati. In genere sono contraffatte».
Ne sa qualcosa una trentunenne padovana, che ha comprato «Ozempic» su un sito dedicato al wellness e dopo esserselo iniettato in pancia, come da indicazioni, è finita in coma ipoglicemico. In quella fialetta non c’era semaglutide, il principio attivo del medicinale, bensì insulina. Si è salvata solo perché in casa c’erano i familiari che hanno chiamato subito il 118. Il Mounjaro, l’ultimo ritrovato, si basa invece sul tirzepatide e in un anno riesce a far perdere il 22,5% del peso corporeo, contro il 16,9% garantito da Ozempic e Wegovy, l’altra sua formulazione.
«È vero, funzionano, ma si devono assumere sotto controllo medico e rispettando la catena del freddo — ammonisce il presidente di Federfarma — vanno conservati a una temperatura compresa tra 2 e 8 gradi. Ogni tanto qualcuno ci prova e li chiede senza ricetta, oppure vuole lo sconto, ovviamente senza risultato. Tanto entusiasmo si deve al fatto che pazienti ormai demoralizzati per aver provato di tutto senza risultato, oggi possono contare su farmaci realmente efficaci».
Due esempi celebri: il sindaco di Rio de Janeiro, Eduardo da Costa Paes, ha perso 30 chili con Ozempic e ha promesso che se verrà rieletto lo farà distribuire gratis agli obesi. Il ministro della Sanità inglese, Wes Streeting, ha suggerito la gratuità per i grandi obesi, che costano al sistema pubblico l’equivalente di 13 miliardi di euro l’anno. Infine usano questi farmaci un americano su otto e milioni di persone nel mondo, Italia compresa.Ma attenzione agli effetti collaterali, cioè nausea e problemi agli occhi, anche seri.
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17 novembre 2025
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