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Qualcuno nasce per abbattere muri. La storia delle gemelle Alice ed Ellen Kessler – trovate morte a 89 anni nella loro casa di Gruenwald, nei pressi di Monaco di Baviera, dove vivevano l’una accanto all’altra, in due appartamenti confinanti, separati solo da una parete scorrevole – è soprattutto una storia di muri abbattuti.

Fino alla fine: secondo il quotidiano tedesco Bild, le due artiste avrebbero infatti ricorso al suicidio assistito, una pratica che a determinate condizioni è ammessa in Germania. La polizia sarebbe stata informata oggi, dopo che le Kessler erano già decedute. Quando sono arrivati, gli agenti hanno potuto solo constatare il decesso ed escludere la responsabilità di terzi. Avevano concordato anche la data del 17 novembre, emerge dalle testimonianze di Dghs, la maggiore organizzazione tedesca per i diritti civili e la tutela dei pazienti, così come avevano deciso di lasciare la loro eredità a Médecins Sans Frontières.

Una fine perfettamente coerente con la storia di due donne che avevano lasciato la Ddr per la Germania Ovest per seguire la loro passione: quella del ballo. Le loro erano state le prime gambe scoperte della televisione italiana, con tutto il codazzo di polemiche e gli interventi censori che l’astutissima mossa del grande Antonello Falqui si portò dietro. Sulla soglia dei 40 anni si erano poi concesse di posare per Playboy: erano gli anni Settanta, qui da noi se n’era discusso eccome, tanto che l’edizione italiana della rivista di Hugh Hefner toccò il record di copie vendute. Alice ed Ellen per la stampa degli anni del boom economico erano le «gambe della nazione», ma soprattutto artiste a tutto tondo. Perché si dà il caso che le gemelle Kessler, oltre che ballerine, fossero cantanti, soubrette e attrici. Iconiche, quando qui da noi neanche sapevamo il significato della parola.

Erano nate il 20 agosto 1936 a Nerchau, in Sassonia, poco distante da Lipsia. Proprio qui avevano iniziato sin da bambine a frequentare il Balletto dell’Opera. Nel 1952, a sedici anni, lasciano la Repubblica democratica tedesca e si stabiliscono nella Germania Ovest, a Düsseldorf, dove inizia la loro carriera che le porterà ad esibirsi in tutto il mondo con artisti come Frank Sinatra e Fred Astaire.

Scopri di piùScopri di piùAddio alla gemelle Kessler, simbolo del gran varietà Tv

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Passate all’età di 19 anni tra le fila delle mitiche Blubell Girls del Lido di Parigi, nel 1959 avevano rappresentato il loro Paese all’Eurovision Song Contest, classificandosi ottave con Heute Abend wollen wir tanzen geh’n’. Due anni più tardi approdarono agli studi televisivi Rai di Giardino d’inverno, tra Don Lurio e il Quartetto Cetra, e poi di Studio Uno con Mina. Era il 1961 e un grande regista televisivo, Antonello Falqui, stabiliva le regole della grammatica di base del varietà del sabato sera. Nascono lì tormentoni nonsense come il Da-da-un-pa e Testa spalla, canzoni che sono pretesti per balletti perfettamente riproducibili a casa e quindi successi per definizione. Motivo di scandalo da coprire con pesanti calze di nylon per un’Italia che, all’inizio degli anni Sessanta, è ancora benpensante.