Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato la risoluzione americana che supporta il piano di pace di Donald Trump per Gaza e autorizza una forza internazionale di stabilizzazione per l’enclave palestinese che dovrebbe anche disarmare Hamas. Il testo, modificato più volte durante i delicati negoziati tra i Quindici, ha ottenuto 13 voti a favore e l’astensione di Russia e Cina. In una dichiarazione pubblicata nella notte da Hamas a nome delle fazioni palestinesi, si afferma che la risoluzione presentata dagli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è \”pericolosa\” e \”un tentativo di sottomettere la Striscia di Gaza all’autorità internazionale\”. La dichiarazione afferma che le fazioni respingono qualsiasi clausola relativa al disarmo di Gaza o che leda \”il diritto del popolo palestinese alla resistenza\”. Viene respinta anche qualsiasi presenza militare straniera all’interno della Striscia, che costituirebbe – viene detto nella dichiarazione – una violazione della sovranità palestinese. La Russia presenterà una risoluzione sulla Striscia alternativa a quella degli Stati Uniti che menzioni esplicitamente la soluzione a due Stati come conclusione del conflitto. Netanyahu ribadisce: \”No allo Stato di Palestina\”. Al confine tra Israele e Libano intanto nuove tensioni tra l’Idf e il contingente internazionale dell’Unifil.\n

Tre palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane nella Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Un minore è stato ucciso dal fuoco dell’esercito a Shejaiya, quartiere a est di Gaza City, un altro palestinese nell’attacco di un drone nell’area di Atrata, nel nord della Striscia. 

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“,”postId”:”d67dd979-d0be-4f60-b2a1-b40d17064268″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}}],”posts”:[{“timestamp”:”2025-11-17T22:59:09.468Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T23:59:09+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Sì Anp a risoluzione Onu per Gaza”,”content”:”

Lo Stato di Palestina – scrive l’agenzia palestinese Wafa – ha accolto stasera con favore l’adozione da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite della bozza di risoluzione degli Stati Uniti su Gaza, che afferma l’istituzione di un cessate il fuoco permanente e completo nella Striscia di Gaza, la fornitura senza ostacoli di assistenza umanitaria e il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e alla creazione del proprio Stato indipendente. Lo Stato di Palestina ha sottolineato l’urgente necessita’ di attuare immediatamente questa risoluzione sul campo, in modo da garantire il ritorno alla normalità proteggere la nostra popolazione nella Striscia di Gaza, impedire lo sfollamento, assicurare il completo ritiro delle forze occupanti, consentire la ricostruzione, fermare l’indebolimento della soluzione dei due Stati e impedire l’annessione.

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Continua a seguire tutti gli aggiornamenti sulla diretta di Sky TG24

“,”postId”:”4c97b869-a826-44ea-8c0e-593702cd4050″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T22:50:26.581Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T23:50:26+0100″,”altBackground”:false,”title”:”No di Hamas alla risoluzione dell’Onu su Gaza”,”content”:”

Hamas respinge il piano delle Nazioni Unite per l’invio di forze internazionali a Gaza. \”La risoluzione impone un meccanismo di tutela internazionale sulla Striscia di Gaza, che il nostro popolo e le sue fazioni rifiutano\”, afferma il gruppo in una lunga dichiarazione su Telegram. Questo malcontento riecheggia i precedenti commenti di un portavoce di Hamas ad Al Jazeera, in cui il gruppo aveva comunicato che avrebbe respinto il controllo straniero sulla Striscia di Gaza. \”Assegnare alla forza internazionale compiti e ruoli all’interno della Striscia di Gaza, tra cui il disarmo della resistenza, la priva della sua neutralita’ e la trasforma in una parte del conflitto a favore dell’occupazione israeliana\”, prosegue la dichiarazione. \”Qualsiasi forza internazionale, se istituita, deve essere dispiegata solo ai confini per separare le forze, monitorare il cessate il fuoco e deve essere sotto la piena supervisione delle Nazioni Unite\”.

\n”,”postId”:”02a5624f-d168-4106-b6a7-86f731dae952″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T22:44:00.007Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T23:44:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Per ricevere le notizie di Sky TG24:”,”content”:”

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“,”postId”:”38687da8-03be-4ddd-abf4-583b1ecb8414″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T22:29:00.512Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T23:29:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata”,”content”:”

L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025

“,”postId”:”874773b3-365f-45ad-91e1-02e3fb4bdfd2″,”postLink”:{“title”:”La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/questione-palestinese”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/69f22a4c6599ba2f11dc3c68087d075a2aa44092/skytg24/it/mondo/approfondimenti/israele-palestina-conflitto/israele_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-11-17T22:27:24.892Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T23:27:24+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Usa a Onu: \”Con ok a risoluzione, pace sarà duratura\””,”content”:”

L’ambasciatore Usa alle Nazioni Unite, Mike Waltz, ha ringraziato il Consiglio di sicurezza per l’approvazione del piano americano di pace. \”Coglieremo – ha detto – l’opportunità di oggi per porre fine a decenni di spargimenti di sangue e rendere la pace duratura una realtà, e lavoreremo instancabilmente con i nostri partner, come abbiamo fatto negli ultimi mesi, per portare avanti questa visione di un Medio Oriente più stabile e prospero\”. 

“,”postId”:”417ca6a2-1346-4d09-9080-103236a4e582″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T22:18:19.845Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T23:18:19+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Waltz: \”Risoluzione Gaza storica, opportunità pace duratura\””,”content”:”

L’ambasciatore americano all’Onu Mike Waltz ha definito \”storica\” la risoluzione Usa adottata dal Consiglio di Sicurezza Onu. \”Sotto la presidenza di Donald Trump gli Stati Uniti continueranno a portare risultati con i nostri partner\”, ha sottolineato, salutando \”l’opportunità di porre fine a decenni di spargimento di sangue e rendere realtà una pace duratura\”.

“,”postId”:”5be2d5c4-cbef-45f8-8913-d5efecafcd41″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T22:12:34.206Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T23:12:34+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Consiglio di sicurezza Onu approva bozza Usa su Gaza, Russia-Cina astenute”,”content”:”

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato la risoluzione americana che supporto il piano di pace di Donald Trump per Gaza e autorizza una forza internazionale di stabilizzazione per l’enclave palestinese che dovrebbe anche disarmare Hamas. Il testo, modificato più volte durante i delicati negoziati tra i Quindici, ha ottenuto 13 voti a favore e l’astensione di Russia e Cina.

\n\n”,”postId”:”ec8b5e8b-185b-4111-a3ce-e1d0ae7ba80b”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T21:57:00.231Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T22:57:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”A Gaza prove di quotidianità perduta: spunta un mercato tra le rovine. FOTO”,”content”:”

Il cessate il fuoco nella Striscia sembra reggere: 500mila palestinesi si sono mossi verso nord per tornare dove un tempo sorgevano le loro case, e a Gaza City è stato filmato un mercato di strada. Intanto un portavoce del governo israeliano ha dichiarato che il rilascio degli ostaggi inizierà nelle prime ore di lunedì, mentre Hamas ha richiamato 7mila membri delle sue forze di sicurezza per riaffermare il controllo sulle aree di Gaza recentemente abbandonate dall’IDF

“,”postId”:”528533f1-ada6-4c93-8c4e-affdd5498ebb”,”postLink”:{“title”:”A Gaza prove di quotidianità perduta: spunta mercato tra rovine. FOTO”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/12/gaza-rovine-mercato-foto”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/c9a9e7c8e0058de59b595396d7f0f3676fc9ec26/skytg24/it/mondo/2025/10/12/gaza-rovine-mercato-foto/hero_screen_reuters_getty_gaza.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-11-17T21:27:00.639Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T22:27:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”“Modello IRA” per il disarmo di Hamas, cos’è e perché se ne parla per il futuro di Gaza”,”content”:”

Mentre regge – a fatica – il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?

“,”postId”:”309a123f-7ac5-412f-b50f-54af0d0e8cce”,”postLink”:{“title”:”Gaza, cos’è il ‘modello IRA’ per il disarmo di Hamas”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/22/modello-ira-disarmo-hamas-gaza”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/828e8384f5802996ec60a202e356ad45c5737e11/skytg24/it/mondo/2025/10/22/modello-ira-disarmo-hamas-gaza/hero_getty_disarmo_hamas_ira.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-11-17T21:03:00.055Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T22:03:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO”,”content”:”

Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie

“,”postId”:”10fa1622-72ee-4938-b83c-12eb576bff31″,”postLink”:{“title”:”Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/13/rilascio-ostaggi-liberati-hamas-israele”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/e555d9b3e45aa00469e7369bd8285c5eed60f647/skytg24/it/mondo/2025/10/13/rilascio-ostaggi-liberati-hamas-israele/ostaggi_liberati_hamas_hero_ansa.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-11-17T21:02:22.540Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T22:02:22+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Ben Gvir: \”Arrestare Abu Mazen se Onu vota ok a Palestina\””,”content”:”

Il ministro della Pubblica sicurezza israeliano, Itamar Ben-Gvir, figura di estrema destra, ha chiesto oggi l’arresto del presidente palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) e l’assassinio di alti funzionari palestinesi qualora il Consiglio di Sicurezza dell’Onu votasse a favore dello Stato palestinese. \”Se accelerano il riconoscimento di questo Stato fabbricato, se l’Onu lo riconosce, voi (…) dovete ordinare omicidi mirati di alti funzionari dell’Autorità Nazionale Palestinese, che sono terroristi sotto ogni aspetto (e) ordinare l’arresto di Abu Mazen\”, ha detto Ben-Gvir ai giornalisti, rivolgendosi direttamente a Netanyahu.

“,”postId”:”c9ba3777-7503-434b-b3ff-566fe06cc577″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T20:34:00.007Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T21:34:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Israele-Palestina, da Oslo a Sharm el-Sheikh: i piani di pace negli ultimi decenni”,”content”:”

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese

“,”postId”:”bb1acff7-4148-4d31-9f89-585c893b3be9″,”postLink”:{“title”:”Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/israele-palestina-pace-piani”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/109f4c6e66aad5b71647ac9d7eb42ea1d01d862a/skytg24/it/mondo/2024/02/16/israele-palestina-piani-pace/hero_palestina_israele_ansa.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-11-17T20:23:38.876Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T21:23:38+0100″,”video”:{“videoId”:”1052711″,”videoPageUrl”:”https://video.sky.it/news/mondo/video/guerra-medioriente-piano-di-trump-arriva-allonu-1052711″},”altBackground”:true,”title”:”Guerra Medioriente, piano di Trump arriva all’Onu”,”postId”:”f7c92029-3167-486a-b4ad-9a594d7b88d3″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T19:56:00.663Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T20:56:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Quanti gli ostaggi liberati? Quanti i morti, tra Israele e Gaza? I numeri della guerra”,”content”:”

All’indomani della firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla \”fase 2\” del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?

“,”postId”:”d4ea19b5-fd5c-4478-afdc-134c7b819acd”,”postLink”:{“title”:”Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/15/ostaggi-liberati-israele-morti-gaza-guerra”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/48ce94bce98c662b9786091741be6603b048aa05/skytg24/it/mondo/2025/10/15/ostaggi-liberati-israele-morti-gaza-guerra/ostaggi_israele_gaza_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-11-17T19:32:00.629Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T20:32:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Csd: \”Inaccettabili attacchi israeliani a contingente Unifil\””,”content”:”

Il Consiglio Supremo di Difesa dopo aver preso \”in esame la situazione nel Sud del Libano, dove il quadro di sicurezza continua ad essere fragile, con perduranti violazioni della risoluzione n. 1701 del 2006\” ha denunciato – come si legge nel comunicato finale –  \”il ripetersi di inaccettabili attacchi da parte israeliana al contingente di UNIFIL, attualmente a guida italiana\”. \”Anche in relazione alle decisioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU di concludere la missione UNIFIL – si legge ancora nella nota – resta ineludibile garantire la sicurezza della Linea Blu, favorendo l’incremento delle capacità delle Forze Armate Libanesi.

“,”postId”:”da1590c9-4f58-4545-ba37-58e75baf20c5″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T19:31:00.097Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T20:31:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Gaza, il nuovo piano Usa: ipotesi divisione della Striscia in due parti. Cosa sappiamo”,”content”:”

La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l’altra sotto Hamas. L’ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

“,”postId”:”32216ec1-373c-4cf4-af02-041daa1e9d98″,”postLink”:{“title”:”Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/26/gaza-divisa-piano-usa”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/9faf2e0b46696ee98815577a8eae52def9ec7585/skytg24/it/mondo/2025/10/26/gaza-divisa-piano-usa/ansa-getty-trump-hamas-gaza.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-11-17T19:30:39.308Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T20:30:39+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Anp condanna parole \”incendiarie\” di Ben-Gvir: \”Ripercussioni su pace\””,”content”:”

L’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha condannato \”con fermezza\” le \”dichiarazioni incendiarie\” del ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, che ha apertamente auspicato l’uccisione di leader palestinesi e l’arresto del presidente, Mahmoud Abbas.\nIl ministero degli Esteri palestinese ha sottolineato che le parole di Ben-Gvir \”rappresentano una posizione ufficiale dello Stato occupante che antepone la forza al diritto, ignora la legittimità internazionale e adotta l’impunità come politica ufficiale\”. \”Costituiscono inoltre parte di un pericoloso processo di legittimazione dei crimini all’interno del sistema di governo israeliano, con gravi ripercussioni per la pace e la stabilità nella regione\”, ha aggiunto.\nNelle scorse ore Ben-Gvir aveva proposto \”di ordinare omicidi mirati di alti funzionari dell’Anp, considerati terroristi a tutti gli effetti\”, nel caso in cui si accelerasse il riconoscimento dello Stato palestinese al Consiglio di Sicurezza Onu, dove gli Stati Uniti hanno presentato una risoluzione che include \”una via per uno Stato palestinese\” secondo il piano di pace in 20 punti del presidente Donald Trump.

“,”postId”:”0e8e1063-f1be-4181-bfcc-272c46d7a4d4″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T19:29:01.277Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T20:29:01+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Csd: \”Bene cessate fuoco a Gaza, Anp interlocutore fondamentale\””,”content”:”

\”Sul fronte mediorientale, il Consiglio valuta positivamente il raggiungimento del cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi\”. E’ quanto scritto nella nota finale del COnsiglio supremo di difesa. \”Desta grande preoccupazione il perdurare di episodi di violenza che causano un alto numero di vittime tra i civili. Va ribadito che i sentimenti suscitati dagli avvenimenti a Gaza non possono confluire in quello ignobile dell’antisemitismo che oggi appare talvolta riaffiorare\”, prosegue la nota. \”Il Consiglio sottolinea che una pace duratura richiede un approccio regionale e multilaterale, capace di bilanciamento tra poteri locali e impegno internazionale, e deve necessariamente garantire il disarmo di Hamas. È indispensabile l’attuazione del piano di pace di Sharm el-Sheikh, mantenendo il rispetto del cessate il fuoco da ambo le parti, con l’obiettivo finale di giungere alla conclusione dell’occupazione militare delle forze israeliane nella Striscia di Gaza e di avviarne la ricostruzione. In questo senso l’Autorità nazionale palestinese è un interlocutore fondamentale per l’Italia e la Comunità internazionale\”.

“,”postId”:”50231525-9473-4770-ada4-0e0a9730fdd8″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T19:28:44.319Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T20:28:44+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Csd: \”Italia partecipa a iniziative Ue e internazionali su Gaza\””,”content”:”

\”L’Italia è presente nell’assistenza umanitaria nella Striscia di Gaza e farà la sua parte anche per l’addestramento delle forze di Polizia palestinesi, e nella partecipazione alle iniziative dell’Unione Europea e della comunità internazionale\”. Lo si sottolinea nel comunicato del Quirinale al termine della riunione del Consiglio supremo di difesa (Csd).

“,”postId”:”ab9e43fe-43c7-4f77-8eee-4da29b02e6bf”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T19:28:25.677Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T20:28:25+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Csd: \”Pace solo con riconoscimento e realizzazione due Stati\””,”content”:”

\”Il Consiglio ribadisce che una pace duratura nella regione è possibile solo attraverso il riconoscimento e la realizzazione della soluzione ‘due popoli due Stati’\”. Lo si sottolinea nel comunicato del Quirinale al termine della riunione del Consiglio supremo di difesa (Csd).

“,”postId”:”6c7082c3-823e-4288-923e-7eb06e03b339″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T19:27:08.333Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T20:27:08+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Netanyahu su violenze coloni: \”Un pugno di estremisti\””,”content”:”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha denunciato la violenza perpetrata da una \”manciata di estremisti\” che, a suo dire, non rappresentano i coloni che vivono nella Cisgiordania occupata, in seguito a un altro attacco a un villaggio palestinese. \”Prendo molto seriamente le violente rivolte fomentate da un pugno di estremisti che non rappresentano i coloni in Giudea e Samaria (Cisgiordania) e che stanno cercando di farsi giustizia da soli\”, ha dichiarato Netanyahu in una nota. \”Intendo affrontare personalmente la questione e convocare i ministri competenti il prima possibile per rispondere a questo grave fenomeno\”, ha affermato il premier. Un gruppo di coloni israeliani si e’ scagliato contro i militari e poliziotti intervenuti per sgomberare l’avamposto illegale di Tzur Misgavi a Gush Etzion, in Cisgiordania, a sud di Gerusalemme. In sei sono stati arrestati dopo che \”decine di individui trincerati e centinaia di rivoltosi hanno attaccato le forze di sicurezza lanciando pietre, sbarre di ferro e oggetti vari, oltre a incendiare pneumatici e veicoli\”, hanno riferito le autorita’, precisando che \”diversi agenti sono rimasti feriti\”.

“,”postId”:”0f2cd778-abd1-40f5-a11d-f57228a9c98f”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T18:40:36.909Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T19:40:36+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Sa’ar su coloni violenti: \”Danneggiano Israele, Idf metta fine a questa furia\””,”content”:”

”I rivoltosi ebrei in Giudea e Samaria stanno danneggiando lo Stato di Israele, umiliando l’ebraismo e causando danni all’attività degli insediamenti. Non sono noi. Non sono lo Stato di Israele”. Così il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha condannato le azioni dei coloni violenti in Cisgiordania.\n”Le Forze di difesa israeliane, lo Shin Bet e la polizia israeliana devono agire con determinazione e mano pesante per porre fine a questa furia, che è diretta anche contro i nostri soldati e agenti di polizia”, ha aggiunto Sa’ar in un post su ‘X’.

“,”postId”:”e9a6483a-2b7a-4117-ac1d-4273ef34f87b”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T18:21:35.136Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T19:21:35+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Idf: \”Decine di coloni hanno incediate case e veicoli\””,”content”:”

L’esercito israeliano ha riferito di essere intervenuto nelle ultime ore con la polizia di frontiera e la polizia israeliana a Jab’a, vicino a Betlemme in Cisigordania, \”dove decine di civili israeliani hanno incendiato e vandalizzato abitazioni e veicoli\”. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, i coloni hanno incendiato tre edifici e tre veicoli. Le forze di sicurezza stanno conducendo ricerche per individuare i responsabili mentre l’episodio è ancora in corso, ha aggiunto l’Idf. I coloni israeliani hanno lanciato un attacco dopo lo sgombero di un insediamento illegale a Tzur Misgavi per la demolizione.

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Quanto alla possibilità che Israele finanzi la ricostruzione di Gaza, \”quello che posso dire è che il principio fondamentale della legge è che chiunque arrechi danni dovrebbe anche pagare\”. Lo ha dichiarato l’Alta rappresentante Ue Kaja Kallas in audizione alla Commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo rispondendo a una domanda dell’eurodeputato del M5S Pasquale Tridico sull’eventuale esistenza di un piano della Commissione Ue per \”far pagare a Israele la distruzione di Gaza\” come richiesto con la ricostruzione dell’Ucraina da parte della Russia.

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Violenze dei coloni contro i militari e poliziotti israeliani intervenuti per sgomberare l’avamposto illegale di Tzur Misgavi a Gush Etzion, in Cisgiordania, a sud di Gerusalemme. In sei sono stati arrestati dopo che \”decine di individui trincerati e centinaia di rivoltosi hanno attaccato le forze di sicurezza lanciando pietre, sbarre di ferro e oggetti vari, oltre a incendiare pneumatici e veicoli\”, hanno riferito le autorità, precisando che \”diversi agenti sono rimasti feriti\”. Stamane le forze di sicurezza israeliane, insieme ai funzionari del Cogat, si sono presentate all’avamposto illegale per sgomberare le 25 famiglie che ci vivono e demolirlo sulla base di un ordine firmato dal capo del Comando Centrale, il maggiore generale Avi Bluth, in ragione del fatto che \”nel sito si sono verificate attività criminali e gravi episodi di criminalità e violenza, che hanno compromesso la sicurezza dell’area\”. Contro l’iniziativa la leader dei coloni Daniella Weiss ha lanciato un appello, mobilitando attivisti che si sono recati a Tzur Misgavi per \”lottare contro la distruzione di decine di case costruite con grande fatica sulle colline vicino a Meitzad\”.

“,”postId”:”2df11227-bab3-4a93-a956-f27fbbc92efa”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T16:30:13.544Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T17:30:13+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Cnn: \”Usa valutano saltare disarmo Hamas, focus su ricostruzione\””,”content”:”

Gli Stati Uniti stanno valutando di saltare la fase del disarmo di Hamas, alla luce delle forti difficoltà che presuppone, e passare direttamente alla ricostruzione di Gaza. Lo ha dichiarato un funzionario israeliano alla Cnn, sottolineando che tale decisione sarebbe inaccettabile per Tel Aviv perché lascerebbe le armi al gruppo. Washington si sta \”muovendo verso soluzioni provvisorie che Israele non può accettare\”, ha affermato la fonte.

“,”postId”:”793ec6e6-5cce-408f-93b0-e3808f580a72″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T16:09:51.444Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T17:09:51+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Gruppo alleato Hamas: \”Idf ha ucciso uno dei leader a Gaza\””,”content”:”

I Comitati di Resistenza Popolare (Prc), gruppo alleato di Hamas a Gaza, hanno denunciato l’uccisione di uno dei suoi leader locali da parte degli israeliani in un’operazione coperta nei pressi della città di Deir Al-Balah, nella zona centrale della Striscia. Nel mirino è finito Waseem Abdel-Hadi, comandante del braccio armato. Prc è considerata la terza più grande organizzazione terroristica operante nell’enclave palestinese, dopo Hamas e la Jihad Islamica.

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Una delegazione militare russa oggi in visita a Damasco si è recata nel sud-ovest del paese fino a entrare in contatto con posti di blocco eretti dalle forze di occupazione israeliane nella regione di Qunaytra, teatro di violazioni quotidiane da parte dell’esercito dello Stato ebraico. Lo riferisce la tv siriana filo-governativa SyriaTV, mostrando filmati degli spostamenti nel sud-ovest della delegazione russa e della presenza in quella zona di militari israeliani.

“,”postId”:”2e0fac9a-4581-4691-b370-6b45b671ff81″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T15:46:34.832Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T16:46:34+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Ben Gvir: \”Arrestare Abbas e uccidere leader Anp prima di voto Stato palestinese\””,”content”:”

Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas dovrebbe essere arrestato e alti funzionari dell’Anp dovrebbero essere assassinati prima che l’Onu voti per il riconoscimento di uno Stato palestinese. E’ la tesi del ministro israeliano della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir poche ore prima del voto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite su una risoluzione che approva il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il cessate il fuoco a Gaza. La proposta delinea un processo in più fasi che consegnerebbe Gaza a una Forza di stabilizzazione internazionale e a un’amministrazione palestinese apolitica supervisionata da un ‘Consiglio per la pace’ presieduto da Trump. Se Gaza venisse smilitarizzata e l’Anp si riformasse, si aprirebbe un percorso verso uno stato palestinese a cui Ben Gvir e il suo partito Otzma Yehudit si oppongono fermamente. \nBen Gvir ha affermato che \”non deve mai essere istituito uno stato ‘palestinese’ del ‘popolo inventato’ che si definisce ‘palestinese’, perché l’aspirazione di coloro che cercano di istituire un tale stato è quella di costruirlo sulle rovine dello Stato di Israele\”. Per il ministro, ”se accelerano il riconoscimento di uno stato terrorista palestinese, devono essere impartiti ordini per uccisioni mirate di alti funzionari dell’Autorità Nazionale Palestinese, che sono terroristi a tutti gli effetti, così come un ordine per l’arresto di Abu Mazen\”, afferma, riferendosi ad Abbas. \”C’è una cella di isolamento pronta per lui nel carcere di Ketziot\”, ha aggiunto.

“,”postId”:”4b8a2d16-c8dd-4b15-8424-3f2cf7a2197e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T15:40:24.200Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T16:40:24+0100″,”altBackground”:false,”title”:”“Modello IRA” per il disarmo di Hamas, cos’è e perché se ne parla per il futuro di Gaza”,”content”:”

Mentre regge – a fatica – il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?

“,”postId”:”929cae47-d085-4787-964d-ce411d699d7b”,”postLink”:{“title”:”Gaza, cos’è il ‘modello IRA’ per il disarmo di Hamas”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/22/modello-ira-disarmo-hamas-gaza?card=1″,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/828e8384f5802996ec60a202e356ad45c5737e11/skytg24/it/mondo/2025/10/22/modello-ira-disarmo-hamas-gaza/hero_getty_disarmo_hamas_ira.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-11-17T14:34:19.902Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T15:34:19+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Idf, ‘uccisi due terroristi nel nord di Gaza, altri fuggiti'”,”content”:”

L’esercito israeliano ha riferito di aver \”identificato e ucciso\” due \”terroristi\” a ridosso della Linea Gialla, in due diversi episodi nel nord della Striscia di Gaza. Nel primo, \”diversi terroristi attraversavano la Linea Gialla e piantavano oggetti sospetti nel terreno adiacente alle truppe dell’Idf, rappresentando una minaccia imminente per loro\”. L’Idf ha \”colpito ed eliminato un terrorista\” mentre gli altri sono fuggiti verso il lato ovest della Linea Gialla, ancora sotto il controllo di Hamas. Un altro \”terrorista\” che attraversava la Linea Gialla è stato \”identificato ed eliminato\” sempre nel nord della Striscia \”per rimuovere la minaccia\”. 

“,”postId”:”25d5ffe1-41dc-4a7f-b071-1016cdd6065f”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T13:42:23.508Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T14:42:23+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Alle 23 il voto del Consiglio Onu sulla bozza Usa per Gaza”,”content”:”

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu voterà alle 17 locali, le 23 italiane, la bozza di risoluzione degli Stati Uniti che approva il piano globale per il cessate il fuoco a Gaza di Donald Trump. L’ambasciatore americano al Palazzo di Vetro, Mike Waltz, ha affermato che la mancata approvazione del piano, che supporta la creazione di una Forza Internazionale di Stabilizzazione a Gaza e un’amministrazione palestinese apolitica supervisionata dal Board of Peace presieduto da Trump, equivale a sostenere Hamas e la guerra. \”Qualsiasi rifiuto a sostenere questa risoluzione è un voto a favore del dominio dei terroristi di Hamas o del ritorno alla guerra con Israele, condannando la regione e il suo popolo a un conflitto perpetuo\”, ha sottolineato Waltz. Il risultato del voto è incerto: secondo fonti diplomatiche il testo dovrebbe ottenere i nove voti necessari per l’approvazione, ma rimane il rischio del veto di Cina e Russia (che ha presentato nei giorni scorsi un testo alternativo). Peraltro, fonti diplomatiche occidentali hanno spiegato che la mancanza di dettagli nella risoluzione ne renderà difficile l’attuazione e sono pessimiste sul fatto che l’attuale cessate il fuoco regga, anche se verrà approvata. 

“,”postId”:”a2387201-b7c5-4e35-9f87-be0b9d291087″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T13:28:00.023Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T14:28:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Haaretz, Riad potrebbe avere F-35 anche senza Accordi di Abramo”,”content”:”

L’Arabia Saudita potrebbe ottenere dagli Stati Uniti i caccia F-35 anche senza la normalizzazione dei rapporti con Israele. Lo scrive Haaretz alla vigilia dell’incontro tra il principe Mohammed bin Salman e Donald Trump alla Casa Bianca. Inizialmente, gli Stati Uniti avevano legato la vendita degli F-35 all’ingresso di Riad negli Accordi di Abramo. Le trattative erano già in fase avanzata, ma furono interrotte con il massacro del 7 ottobre e la guerra a Gaza. Tuttavia, i sauditi hanno fatto sapere che non intendono normalizzare i rapporti con lo Stato ebraico senza un riconoscimento dello Stato Palestinese, né finche ci saranno Benyamin Netanyahu e i suoi ministri di ultradestra al governo in Israele. \”Ma il rapporto dell’amministrazione repubblicana con la casa reale saudita è così stretto che Trump potrebbe benissimo fare questo regalo a Riad senza richiedere alcuna contropartita immediata\”, scrive Haaretz. Sullo sfondo, prosegue il quotidiano israeliano, ci sono \”le aspettative di accordi giganteschi nei settori della difesa, dell’intelligence e della tecnologia\” che \”andrebbero a vantaggio dell’America\” e anche \”di alcuni fondi e aziende legati alla famiglia Trump\”. Il presidente americano \”apparentemente considera le vendite di F-35 un elemento chiave della politica estera statunitense\”, anche se \”tali vendite – osserva infine il giornale – contraddirebbero la politica di preservare il vantaggio militare qualitativo di Israele in Medio Oriente, che i diversi governi statunitensi hanno sostenuto per oltre cinquant’anni\”.

“,”postId”:”6e4c7ff5-2744-45a9-b1a9-e396e4f6e1d4″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T12:47:29.138Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T13:47:29+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Riaperti i valichi tra Egitto e Gaza, riprendono aiuti umanitari”,”content”:”

Israele ha riaperto questa mattina i valichi di Kerem Shalom e Al-Awja con l’Egitto e la Striscia di Gaza lasciando passare 110 camion di aiuti umanitari provenienti da Rafah e diretti alla popolazione palestinese. Lo fanno sapere la Mezzaluna Rossa e la sicurezza egiziana di servizio ai valichi. Quattrocento camion carichi di vari tipi di aiuti umanitari, inclusi 22 camion di gas e carburante per uso domestico, erano pronti da giorni sul lato egiziano del valico di Rafah. I primi hanno cominciato a entrare a Gaza alle 6 di questa mattina. Tra le merci in viaggio, anche macchinari da scavo forniti dall’Egitto per la ricerca dei corpi degli ostaggi israeliani a Gaza. Una fonte ha anche affermato che 5.500 tonnellate di aiuti umanitari vari sono pronte a entrare a Gaza attraverso il valico di Rafah, sul lato egiziano. 

“,”postId”:”f991019b-7198-49ac-a478-1a132755fb94″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T11:30:21.931Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T12:30:21+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Riad ribadisce: \”L’Anp torni a Gaza, non c’è altra soluzione\””,”content”:”

\”Chiediamo la fine dell’occupazione e la consegna di Gaza all’Autorità Nazionale Palestinese\”. Lo ha detto una fonte della famiglia saudita a Channel 12, alla vigilia della visita del principe Mohammed Bin Salman alla Casa Bianca. \”Crediamo che la soluzione al problema di Gaza risieda nel ritorno del governo all’Anp, qualsiasi altra soluzione non è una soluzione: non farà altro che prolungare il conflitto e aggravarlo in futuro\”, ha affermato la fonte. 

“,”postId”:”c40d2452-8e4d-43e4-bbd6-ae651192c291″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T11:29:04.428Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T12:29:04+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Wafa, tre palestinesi uccisi dall’Idf nella Striscia di Gaza”,”content”:”

Tre palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane nella Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Un minore è stato ucciso dal fuoco dell’esercito a Shejaiya, quartiere a est di Gaza City, un altro palestinese nell’attacco di un drone nell’area di Atrata, nel nord della Striscia. Fonti mediche avevano riportato in precedenza la morte di un uomo, sempre in un attacco con drone, a Beit Lahia nel nord ovest della Striscia di Gaza. Secondo la Wafa, sono 266 i palestinesi uccisi a Gaza dall’inizio del cessate il fuoco il 10 ottobre, 635 feriti. Il totale, secondo i dati forniti dalle autorità locali gestite da Hamas, è salito a 69.483 morti e 170.706 feriti dall’inizio della guerra. (ANSA). 

\n”,”postId”:”4b4d99a3-1b7b-460e-aaff-ccf9ce201dc8″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T10:42:40.833Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T11:42:40+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Parroco Gaza: \”Pioggia aggrava situazione,si pensa a sopravvivere\””,”content”:”

\”Si sentono i bombardamenti, esplosioni e colpi di arma da fuoco qui a poche decine di metri dalla parrocchia dove passa la cosiddetta ‘linea gialla’ stabilita dal cessate il fuoco del 10 ottobre scorso. Ci sono momenti in cui sentiamo la terra tremare. La pioggia di questi giorni ha peggiorato ancora di più le condizioni dei gazawi e anche il freddo sta facendo sentire la sua morsa\”. Da Gaza a parlare al Sir è padre Gabriel Romanelli, parroco latino della Sacra Famiglia, all’interno della quale ci sono ancora circa 400 rifugiati. \”In parrocchia – dice il missionario argentino – riusciamo ancora a fronteggiare il maltempo, non abbiamo vetri alle finestre ma è poca cosa rispetto alla stragrande maggioranza della popolazione che si trova a vivere al freddo e sotto la pioggia, dentro tende di fortuna. Chiamarle tende è esagerato. Sono, in realtà, dei teloni tirati in qualche modo, senza un pavimento, completamente esposti al vento e alla pioggia\”. \”Ci sono – prosegue padre Romanelli – tantissimi gazawi che hanno trovato rifugio tra le macerie, dentro quello che rimane degli edifici bombardati. Sono giorni difficili e siamo solo all’inizio della stagione invernale. Servirebbero delle ruspe per liberare le strade dalle macerie e dalla spazzatura, e per ripristinare le linee elettriche e fognarie. A rischio è la sopravvivenza delle persone, specie quelle più vulnerabili\”. \”Nessuno qui pensa alla ricostruzione, alla seconda fase, alla terza e chissà a che altro, previste dal piano di Trump. La priorità, adesso – ribadisce padre Romanelli – è sopravvivere al maltempo e al freddo. Mancano elettricità, carburante, medicine, per cucinare si brucia di tutto, legna, mobili, sedie, tavolini, plastica e anche spazzatura. Il cibo si trova con più facilità adesso, e lo si vede dai prezzi che si sono abbassati. Purtroppo, la gente non ha contanti per pagare. È stata aperta anche una banca ma non dà denaro contante. Così cresce il senso di abbandono tra la popolazione oramai sempre più esausta\”. Il patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, è sempre vicino alla piccola parrocchia di Gaza. \”Speriamo possa tornare a trovarci prima del Natale, come tradizione vuole, – afferma padre Romanelli -. La sua presenza qui è per noi una grande benedizione. Ringraziamo poi Papa Leone XIV per i suoi continui messaggi di affetto e vicinanza\”. 

“,”postId”:”2db68e13-5661-4847-a6af-20316ed90cbb”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T10:06:50.839Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T11:06:50+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Israele demolisce un insediamento illegale, proteste dei coloni”,”content”:”

Le forze israeliane hanno iniziato l’evacuazione, in vista della demolizione, di un insediamento illegale costruito in cima al picco Tzur Misgavi, nella regione di Gush Etzion in Cisgiordania. Lo riferisce il Jerusalem Post. Nell’insediamento, che non ha ricevuto lo status legale prima della sua fondazione, vivono circa 25 famiglie. Il movimento di coloni Nachala, che promuove nuovi avamposti ebraici in Cisgiordania e il reinsediamento di Gaza, ha dichiarato che \”considera con grande severità l’intenzione del ministro della Difesa Israel Katz, del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e delle autorità di effettuare una demolizione senza precedenti di decine di case costruite con dedizione e spirito pionieristico sulle colline di Mitzad\”. \”In un momento in cui i nostri nemici cercano di minare la nostra presa sulla terra, il governo indirizza strumenti e sforzi contro i pionieri degli insediamenti. Questa è una mossa inaccettabile, antisionista e pericolosa che danneggia il cuore stesso della presenza ebraica nella Terra d’Israele\”, ha aggiunto il movimento fondato dall’ultraortodossa di estrema destra, Daniela Weiss. 

“,”postId”:”60f83d00-1732-45e1-818c-92a23d594d05″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T08:33:26.849Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T09:33:26+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Forze sicurezza sgomberano insediamento in Cisgiordania”,”content”:”

Le forze di sicurezza israeliane e il personale dell’Amministrazione Civile hanno avviato questa mattina un’operazione di sgombero e demolizione di un insediamento illegale nella regione di Gush Etzion, in Cisgiordania. Lo riferisce il Times of Israel. I militari sono giunti in forze all’avamposto di Tzur Misgavi a sud-est di Efrat, dove vivono circa 25 famiglie. I filmati fatti circolare dagli attivisti di Tzur Misgavi mostrano bulldozer che entrano nella colonia illegale e si preparano a demolire le strutture. L’amministrazione civile, che coordina le attività del ministero della Difesa nei territori, ha reso noto che l’evacuazione è stata disposta dal capo del comando centrale dell’Idf, Avi Bluth, in seguito a \”gravi episodi di criminalità e violenza che avevano avuto luogo nel sito\”. 

“,”postId”:”eca26598-a0cd-4416-a69a-bb175db99905″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T08:02:44.406Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T09:02:44+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Israele: \”98 palestinesi morti in carcere da ottobre 2023\”. Ong: \”Sono molti di più”,”content”:”

Almeno 98 palestinesi sono morti in carcere dall’ottobre 2023. Lo riferisce un rapporto diffuso da Israele. Tuttavia, il bilancio reale dei decessi fra i detenuti è probabilmente molto più alto, perché centinaia di persone risultano scomparse, ha affermato Medici per i diritti umani-Israele (Phri) un gruppo per i diritti umani con sede in Israele. L’ong ha monitorato i decessi dovuti a cause quali violenza fisica, negligenza medica e malnutrizione, utilizzando richieste di accesso alle informazioni, perizie forensi e interviste con avvocati, attivisti, parenti e testimoni. Le autorità israeliane hanno fornito dati completi solo per i primi otto mesi di guerra. In questo periodo, i dati ufficiali mostrano un tasso di vittime senza precedenti tra i detenuti palestinesi, in media un morto ogni quattro giorni. 

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L’esercito ha aggiornato per l’ultima volta i dati sui decessi in detenzione nel maggio 2024, mentre l’Israel Prison Service (Ips) nel settembre 2024. Sebbene il numero totale di morti registrato sia significativamente più alto rispetto ad altre stime recenti, è probabile che non riesca a cogliere l’intera portata delle perdite palestinesi, ha affermato Naji Abbas, direttore del dipartimento prigionieri e detenuti presso il Phri. \”Anche se stiamo fornendo prove di un numero di morti maggiore di quanto riportato, questo non è un quadro completo\”, ha affermato. \”Siamo certi che ci siano ancora persone morte in detenzione di cui non siamo a conoscenza\”.

\n”,”postId”:”ca167317-2c1e-47b0-b662-1fb958fcc787″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-17T06:59:40.416Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-17T07:59:40+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Hamas, forze pace a Gaza dovranno rispondere solo a Onu”,”content”:”

I contingenti di pace che si prevede vengano schierati nella Striscia di Gaza dovranno rispondere solo alle Nazioni Unite, altrimenti diventerebbero una forza di occupazione. Lo ha sottolineato Hamas in un comunicato su Telegram. Secondo Hamas, la bozza di risoluzione statunitense che verrà votata oggi dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite \”assegna al contingente di pace il ruolo di una forza di occupazione che dovrà interagire con Israele\”. \”Riteniamo che qualsiasi forza internazionale dovrebbe essere del tutto responsabile nei confronti delle Nazioni Unite e agire solo in coordinamento con le istituzioni statali palestinesi a Gaza\”, si legge nel comunicato, che esprime contrarietà anche nei confronti della presenza di basi militari statunitensi nel territorio palestinese, che costituirebbe una \”diretta violazione della sua sovranità\”. 

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\”L’Aeronautica Militare israeliana ha eliminato ieri sera il terrorista Muhammad Ali Shoueish nella zona di al-Mansouri, nel Libano meridionale, che fungeva da rappresentante di Hezbollah nell’area\”. Lo ha riferito un portavoce delle Idf, aggiungendo che Ali Shoueish era responsabile del mantenimento dei contatti tra Hezbollah e gli abitanti del villaggio in materia militare ed economica e che si occupava del sequestro di proprietà private a fini terroristici. Il portavoce delle Idf ha inoltre osservato che \”le azioni del terrorista costituiscono una violazione degli accordi tra Israele e Libano\”.

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Mohammed bin Salman alla corte di Donald Trump per la sua prima visita alla Casa Bianca dal 2018. Un incontro non facile per il presidente americano che, travolto dalle critiche per il caso di Jeffrey Epstein, sperava di risollevarsi dalla bufera portando a casa l’adesione dell’Arabia Saudita agli Accordi di Abramo. Ma un’intesa appare più che improbabile: il tycoon si prepara a incassare il no di Riad a una normalizzazione dei rapporti con il governo Netanyahu, mentre torna a salire la tensione tra Israele e l’Unifil con un nuovo attacco dell’Idf ai caschi blu.   La forza Onu di interposizione nel sud del Libano ha annunciato di essere stata, ancora una volta, bersaglio di tiri da parte delle forze armate israeliane, ma senza conseguenze per i suoi militari.

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Le Forze della difesa israeliana ”devono essere pronte a occupare il territorio oltre la Linea Gialla” nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il capo di Stato Maggiore delle Idf, il generale Eyal Zamir, spiegando che l’esercito israeliano deve \”stabilire rapidamente il controllo operativo\” delle aree di Gaza \”oltre la Linea Gialla\”. Parlando alle truppe a Rafah, nel sud dell’enclave palestinese, Zamir ha affermato che le Idf \”continueranno a operare per impedire la rinascita di Hamas, controllando le aree chiave e gli ingressi di Gaza\”. L’obiettivo, ha aggiunto, è ”insistere per far sì che il regime di Hamas non esista dall’altra parte del confine. Anche se ciò richiederà tempo\”.

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\”La nostra opposizione a uno Stato palestinese in qualsiasi territorio non è cambiata. Gaza verrà smobilitata e Hamas disarmata, con le buone o con le cattive. Non ho bisogno di rinforzi, tweet o prediche da nessuno\”. Lo ha ribadito il premier israeliano Benjamin Netanyahu su X, dopo aver espresso gli stessi concetti questa mattina, aprendo la riunione settimanale del governo.

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In una dichiarazione pubblicata nella notte da Hamas a nome delle fazioni palestinesi, si afferma che la risoluzione presentata dagli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è \”pericolosa\” e \”un tentativo di sottomettere la Striscia di Gaza all’autorità internazionale\”. Lo riportano i media di Israele. La dichiarazione afferma che le fazioni respingono qualsiasi clausola relativa al disarmo di Gaza o che leda \”il diritto del popolo palestinese alla resistenza\”. Viene respinta anche qualsiasi presenza militare straniera all’interno della Striscia, che costituirebbe – viene detto nella dichiarazione – una violazione della sovranità palestinese. \”Qualsiasi forza internazionale deve essere direttamente subordinata alle Nazioni Unite e operare in coordinamento con le istituzioni palestinesi ufficiali, senza la partecipazione dell’occupazione\”, si legge. Oggi le Nazioni Unite voteranno sulla risoluzione che approva il piano globale per il cessate il fuoco a Gaza del presidente americano Donald Trump. 

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Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato la risoluzione americana che supporta il piano di pace di Donald Trump per Gaza e autorizza una forza internazionale di stabilizzazione per l’enclave palestinese che dovrebbe anche disarmare Hamas. Il testo, modificato più volte durante i delicati negoziati tra i Quindici, ha ottenuto 13 voti a favore e l’astensione di Russia e Cina. In una dichiarazione pubblicata nella notte da Hamas a nome delle fazioni palestinesi, si afferma che la risoluzione presentata dagli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è “pericolosa” e “un tentativo di sottomettere la Striscia di Gaza all’autorità internazionale”. La dichiarazione afferma che le fazioni respingono qualsiasi clausola relativa al disarmo di Gaza o che leda “il diritto del popolo palestinese alla resistenza”. Viene respinta anche qualsiasi presenza militare straniera all’interno della Striscia, che costituirebbe – viene detto nella dichiarazione – una violazione della sovranità palestinese. La Russia presenterà una risoluzione sulla Striscia alternativa a quella degli Stati Uniti che menzioni esplicitamente la soluzione a due Stati come conclusione del conflitto. Netanyahu ribadisce: “No allo Stato di Palestina”. Al confine tra Israele e Libano intanto nuove tensioni tra l’Idf e il contingente internazionale dell’Unifil.

Tre palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane nella Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Un minore è stato ucciso dal fuoco dell’esercito a Shejaiya, quartiere a est di Gaza City, un altro palestinese nell’attacco di un drone nell’area di Atrata, nel nord della Striscia. 

Gli approfondimenti:

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9 minuti fa

Sì Anp a risoluzione Onu per Gaza

Lo Stato di Palestina – scrive l’agenzia palestinese Wafa – ha accolto stasera con favore l’adozione da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite della bozza di risoluzione degli Stati Uniti su Gaza, che afferma l’istituzione di un cessate il fuoco permanente e completo nella Striscia di Gaza, la fornitura senza ostacoli di assistenza umanitaria e il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e alla creazione del proprio Stato indipendente. Lo Stato di Palestina ha sottolineato l’urgente necessita’ di attuare immediatamente questa risoluzione sul campo, in modo da garantire il ritorno alla normalità proteggere la nostra popolazione nella Striscia di Gaza, impedire lo sfollamento, assicurare il completo ritiro delle forze occupanti, consentire la ricostruzione, fermare l’indebolimento della soluzione dei due Stati e impedire l’annessione.

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9 minuti fa

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18 minuti fa

No di Hamas alla risoluzione dell’Onu su Gaza

Hamas respinge il piano delle Nazioni Unite per l’invio di forze internazionali a Gaza. “La risoluzione impone un meccanismo di tutela internazionale sulla Striscia di Gaza, che il nostro popolo e le sue fazioni rifiutano”, afferma il gruppo in una lunga dichiarazione su Telegram. Questo malcontento riecheggia i precedenti commenti di un portavoce di Hamas ad Al Jazeera, in cui il gruppo aveva comunicato che avrebbe respinto il controllo straniero sulla Striscia di Gaza. “Assegnare alla forza internazionale compiti e ruoli all’interno della Striscia di Gaza, tra cui il disarmo della resistenza, la priva della sua neutralita’ e la trasforma in una parte del conflitto a favore dell’occupazione israeliana”, prosegue la dichiarazione. “Qualsiasi forza internazionale, se istituita, deve essere dispiegata solo ai confini per separare le forze, monitorare il cessate il fuoco e deve essere sotto la piena supervisione delle Nazioni Unite”.

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24 minuti fa

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39 minuti fa

La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata

L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025

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41 minuti fa

Usa a Onu: “Con ok a risoluzione, pace sarà duratura”

L’ambasciatore Usa alle Nazioni Unite, Mike Waltz, ha ringraziato il Consiglio di sicurezza per l’approvazione del piano americano di pace. “Coglieremo – ha detto – l’opportunità di oggi per porre fine a decenni di spargimenti di sangue e rendere la pace duratura una realtà, e lavoreremo instancabilmente con i nostri partner, come abbiamo fatto negli ultimi mesi, per portare avanti questa visione di un Medio Oriente più stabile e prospero”. 

50 minuti fa

Waltz: “Risoluzione Gaza storica, opportunità pace duratura”

L’ambasciatore americano all’Onu Mike Waltz ha definito “storica” la risoluzione Usa adottata dal Consiglio di Sicurezza Onu. “Sotto la presidenza di Donald Trump gli Stati Uniti continueranno a portare risultati con i nostri partner”, ha sottolineato, salutando “l’opportunità di porre fine a decenni di spargimento di sangue e rendere realtà una pace duratura”.

56 minuti fa

Consiglio di sicurezza Onu approva bozza Usa su Gaza, Russia-Cina astenute

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato la risoluzione americana che supporto il piano di pace di Donald Trump per Gaza e autorizza una forza internazionale di stabilizzazione per l’enclave palestinese che dovrebbe anche disarmare Hamas. Il testo, modificato più volte durante i delicati negoziati tra i Quindici, ha ottenuto 13 voti a favore e l’astensione di Russia e Cina.

22:57

A Gaza prove di quotidianità perduta: spunta un mercato tra le rovine. FOTO

Il cessate il fuoco nella Striscia sembra reggere: 500mila palestinesi si sono mossi verso nord per tornare dove un tempo sorgevano le loro case, e a Gaza City è stato filmato un mercato di strada. Intanto un portavoce del governo israeliano ha dichiarato che il rilascio degli ostaggi inizierà nelle prime ore di lunedì, mentre Hamas ha richiamato 7mila membri delle sue forze di sicurezza per riaffermare il controllo sulle aree di Gaza recentemente abbandonate dall’IDF

A Gaza prove di quotidianità perduta: spunta mercato tra rovine. FOTOA Gaza prove di quotidianità perduta: spunta mercato tra rovine. FOTOVai al contenuto

22:27

“Modello IRA” per il disarmo di Hamas, cos’è e perché se ne parla per il futuro di Gaza

Mentre regge – a fatica – il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?

Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di HamasGaza, cos’è il ‘modello IRA’ per il disarmo di HamasVai al contenuto

22:03

Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO

Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie

Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTOTregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTOVai al contenuto

22:02

Ben Gvir: “Arrestare Abu Mazen se Onu vota ok a Palestina”

Il ministro della Pubblica sicurezza israeliano, Itamar Ben-Gvir, figura di estrema destra, ha chiesto oggi l’arresto del presidente palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) e l’assassinio di alti funzionari palestinesi qualora il Consiglio di Sicurezza dell’Onu votasse a favore dello Stato palestinese. “Se accelerano il riconoscimento di questo Stato fabbricato, se l’Onu lo riconosce, voi (…) dovete ordinare omicidi mirati di alti funzionari dell’Autorità Nazionale Palestinese, che sono terroristi sotto ogni aspetto (e) ordinare l’arresto di Abu Mazen”, ha detto Ben-Gvir ai giornalisti, rivolgendosi direttamente a Netanyahu.

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21:34

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm el-Sheikh: i piani di pace negli ultimi decenni

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anniIsraele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anniVai al contenuto

21:23

Guerra Medioriente, piano di Trump arriva all’Onu

20:56

Quanti gli ostaggi liberati? Quanti i morti, tra Israele e Gaza? I numeri della guerra

All’indomani della firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla “fase 2” del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a GazaDagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a GazaVai al contenuto

20:32

Csd: “Inaccettabili attacchi israeliani a contingente Unifil”

Il Consiglio Supremo di Difesa dopo aver preso “in esame la situazione nel Sud del Libano, dove il quadro di sicurezza continua ad essere fragile, con perduranti violazioni della risoluzione n. 1701 del 2006” ha denunciato – come si legge nel comunicato finale –  “il ripetersi di inaccettabili attacchi da parte israeliana al contingente di UNIFIL, attualmente a guida italiana”. “Anche in relazione alle decisioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU di concludere la missione UNIFIL – si legge ancora nella nota – resta ineludibile garantire la sicurezza della Linea Blu, favorendo l’incremento delle capacità delle Forze Armate Libanesi.

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20:31

Gaza, il nuovo piano Usa: ipotesi divisione della Striscia in due parti. Cosa sappiamo

La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l’altra sotto Hamas. L’ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamoGaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamoVai al contenuto

20:30

Anp condanna parole “incendiarie” di Ben-Gvir: “Ripercussioni su pace”

L’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha condannato “con fermezza” le “dichiarazioni incendiarie” del ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, che ha apertamente auspicato l’uccisione di leader palestinesi e l’arresto del presidente, Mahmoud Abbas.
Il ministero degli Esteri palestinese ha sottolineato che le parole di Ben-Gvir “rappresentano una posizione ufficiale dello Stato occupante che antepone la forza al diritto, ignora la legittimità internazionale e adotta l’impunità come politica ufficiale”. “Costituiscono inoltre parte di un pericoloso processo di legittimazione dei crimini all’interno del sistema di governo israeliano, con gravi ripercussioni per la pace e la stabilità nella regione”, ha aggiunto.
Nelle scorse ore Ben-Gvir aveva proposto “di ordinare omicidi mirati di alti funzionari dell’Anp, considerati terroristi a tutti gli effetti”, nel caso in cui si accelerasse il riconoscimento dello Stato palestinese al Consiglio di Sicurezza Onu, dove gli Stati Uniti hanno presentato una risoluzione che include “una via per uno Stato palestinese” secondo il piano di pace in 20 punti del presidente Donald Trump.

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20:29

Csd: “Bene cessate fuoco a Gaza, Anp interlocutore fondamentale”

“Sul fronte mediorientale, il Consiglio valuta positivamente il raggiungimento del cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi”. E’ quanto scritto nella nota finale del COnsiglio supremo di difesa. “Desta grande preoccupazione il perdurare di episodi di violenza che causano un alto numero di vittime tra i civili. Va ribadito che i sentimenti suscitati dagli avvenimenti a Gaza non possono confluire in quello ignobile dell’antisemitismo che oggi appare talvolta riaffiorare”, prosegue la nota. “Il Consiglio sottolinea che una pace duratura richiede un approccio regionale e multilaterale, capace di bilanciamento tra poteri locali e impegno internazionale, e deve necessariamente garantire il disarmo di Hamas. È indispensabile l’attuazione del piano di pace di Sharm el-Sheikh, mantenendo il rispetto del cessate il fuoco da ambo le parti, con l’obiettivo finale di giungere alla conclusione dell’occupazione militare delle forze israeliane nella Striscia di Gaza e di avviarne la ricostruzione. In questo senso l’Autorità nazionale palestinese è un interlocutore fondamentale per l’Italia e la Comunità internazionale”.

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20:28

Csd: “Italia partecipa a iniziative Ue e internazionali su Gaza”

“L’Italia è presente nell’assistenza umanitaria nella Striscia di Gaza e farà la sua parte anche per l’addestramento delle forze di Polizia palestinesi, e nella partecipazione alle iniziative dell’Unione Europea e della comunità internazionale”. Lo si sottolinea nel comunicato del Quirinale al termine della riunione del Consiglio supremo di difesa (Csd).

20:28

Csd: “Pace solo con riconoscimento e realizzazione due Stati”

“Il Consiglio ribadisce che una pace duratura nella regione è possibile solo attraverso il riconoscimento e la realizzazione della soluzione ‘due popoli due Stati'”. Lo si sottolinea nel comunicato del Quirinale al termine della riunione del Consiglio supremo di difesa (Csd).

20:27

Netanyahu su violenze coloni: “Un pugno di estremisti”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha denunciato la violenza perpetrata da una “manciata di estremisti” che, a suo dire, non rappresentano i coloni che vivono nella Cisgiordania occupata, in seguito a un altro attacco a un villaggio palestinese. “Prendo molto seriamente le violente rivolte fomentate da un pugno di estremisti che non rappresentano i coloni in Giudea e Samaria (Cisgiordania) e che stanno cercando di farsi giustizia da soli”, ha dichiarato Netanyahu in una nota. “Intendo affrontare personalmente la questione e convocare i ministri competenti il prima possibile per rispondere a questo grave fenomeno”, ha affermato il premier. Un gruppo di coloni israeliani si e’ scagliato contro i militari e poliziotti intervenuti per sgomberare l’avamposto illegale di Tzur Misgavi a Gush Etzion, in Cisgiordania, a sud di Gerusalemme. In sei sono stati arrestati dopo che “decine di individui trincerati e centinaia di rivoltosi hanno attaccato le forze di sicurezza lanciando pietre, sbarre di ferro e oggetti vari, oltre a incendiare pneumatici e veicoli”, hanno riferito le autorita’, precisando che “diversi agenti sono rimasti feriti”.

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19:40

Sa’ar su coloni violenti: “Danneggiano Israele, Idf metta fine a questa furia”

”I rivoltosi ebrei in Giudea e Samaria stanno danneggiando lo Stato di Israele, umiliando l’ebraismo e causando danni all’attività degli insediamenti. Non sono noi. Non sono lo Stato di Israele”. Così il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha condannato le azioni dei coloni violenti in Cisgiordania.
”Le Forze di difesa israeliane, lo Shin Bet e la polizia israeliana devono agire con determinazione e mano pesante per porre fine a questa furia, che è diretta anche contro i nostri soldati e agenti di polizia”, ha aggiunto Sa’ar in un post su ‘X’.

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19:21

Idf: “Decine di coloni hanno incediate case e veicoli”

L’esercito israeliano ha riferito di essere intervenuto nelle ultime ore con la polizia di frontiera e la polizia israeliana a Jab’a, vicino a Betlemme in Cisigordania, “dove decine di civili israeliani hanno incendiato e vandalizzato abitazioni e veicoli”. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, i coloni hanno incendiato tre edifici e tre veicoli. Le forze di sicurezza stanno conducendo ricerche per individuare i responsabili mentre l’episodio è ancora in corso, ha aggiunto l’Idf. I coloni israeliani hanno lanciato un attacco dopo lo sgombero di un insediamento illegale a Tzur Misgavi per la demolizione.

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19:04

Kallas: “Ricostruzione Gaza? Per legge chi provoca danni paga”

Quanto alla possibilità che Israele finanzi la ricostruzione di Gaza, “quello che posso dire è che il principio fondamentale della legge è che chiunque arrechi danni dovrebbe anche pagare”. Lo ha dichiarato l’Alta rappresentante Ue Kaja Kallas in audizione alla Commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo rispondendo a una domanda dell’eurodeputato del M5S Pasquale Tridico sull’eventuale esistenza di un piano della Commissione Ue per “far pagare a Israele la distruzione di Gaza” come richiesto con la ricostruzione dell’Ucraina da parte della Russia.

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18:00

Sgombero avamposto illegale, 6 fermi dopo violenze coloni

Violenze dei coloni contro i militari e poliziotti israeliani intervenuti per sgomberare l’avamposto illegale di Tzur Misgavi a Gush Etzion, in Cisgiordania, a sud di Gerusalemme. In sei sono stati arrestati dopo che “decine di individui trincerati e centinaia di rivoltosi hanno attaccato le forze di sicurezza lanciando pietre, sbarre di ferro e oggetti vari, oltre a incendiare pneumatici e veicoli”, hanno riferito le autorità, precisando che “diversi agenti sono rimasti feriti”. Stamane le forze di sicurezza israeliane, insieme ai funzionari del Cogat, si sono presentate all’avamposto illegale per sgomberare le 25 famiglie che ci vivono e demolirlo sulla base di un ordine firmato dal capo del Comando Centrale, il maggiore generale Avi Bluth, in ragione del fatto che “nel sito si sono verificate attività criminali e gravi episodi di criminalità e violenza, che hanno compromesso la sicurezza dell’area”. Contro l’iniziativa la leader dei coloni Daniella Weiss ha lanciato un appello, mobilitando attivisti che si sono recati a Tzur Misgavi per “lottare contro la distruzione di decine di case costruite con grande fatica sulle colline vicino a Meitzad”.

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17:30

Cnn: “Usa valutano saltare disarmo Hamas, focus su ricostruzione”

Gli Stati Uniti stanno valutando di saltare la fase del disarmo di Hamas, alla luce delle forti difficoltà che presuppone, e passare direttamente alla ricostruzione di Gaza. Lo ha dichiarato un funzionario israeliano alla Cnn, sottolineando che tale decisione sarebbe inaccettabile per Tel Aviv perché lascerebbe le armi al gruppo. Washington si sta “muovendo verso soluzioni provvisorie che Israele non può accettare”, ha affermato la fonte.

17:09

Gruppo alleato Hamas: “Idf ha ucciso uno dei leader a Gaza”

I Comitati di Resistenza Popolare (Prc), gruppo alleato di Hamas a Gaza, hanno denunciato l’uccisione di uno dei suoi leader locali da parte degli israeliani in un’operazione coperta nei pressi della città di Deir Al-Balah, nella zona centrale della Striscia. Nel mirino è finito Waseem Abdel-Hadi, comandante del braccio armato. Prc è considerata la terza più grande organizzazione terroristica operante nell’enclave palestinese, dopo Hamas e la Jihad Islamica.

16:55

Tv: “Militari russi nel sud della Siria vicino a forze israeliane”

Una delegazione militare russa oggi in visita a Damasco si è recata nel sud-ovest del paese fino a entrare in contatto con posti di blocco eretti dalle forze di occupazione israeliane nella regione di Qunaytra, teatro di violazioni quotidiane da parte dell’esercito dello Stato ebraico. Lo riferisce la tv siriana filo-governativa SyriaTV, mostrando filmati degli spostamenti nel sud-ovest della delegazione russa e della presenza in quella zona di militari israeliani.

16:46

Ben Gvir: “Arrestare Abbas e uccidere leader Anp prima di voto Stato palestinese”

Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas dovrebbe essere arrestato e alti funzionari dell’Anp dovrebbero essere assassinati prima che l’Onu voti per il riconoscimento di uno Stato palestinese. E’ la tesi del ministro israeliano della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir poche ore prima del voto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite su una risoluzione che approva il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il cessate il fuoco a Gaza. La proposta delinea un processo in più fasi che consegnerebbe Gaza a una Forza di stabilizzazione internazionale e a un’amministrazione palestinese apolitica supervisionata da un ‘Consiglio per la pace’ presieduto da Trump. Se Gaza venisse smilitarizzata e l’Anp si riformasse, si aprirebbe un percorso verso uno stato palestinese a cui Ben Gvir e il suo partito Otzma Yehudit si oppongono fermamente. 
Ben Gvir ha affermato che “non deve mai essere istituito uno stato ‘palestinese’ del ‘popolo inventato’ che si definisce ‘palestinese’, perché l’aspirazione di coloro che cercano di istituire un tale stato è quella di costruirlo sulle rovine dello Stato di Israele”. Per il ministro, ”se accelerano il riconoscimento di uno stato terrorista palestinese, devono essere impartiti ordini per uccisioni mirate di alti funzionari dell’Autorità Nazionale Palestinese, che sono terroristi a tutti gli effetti, così come un ordine per l’arresto di Abu Mazen”, afferma, riferendosi ad Abbas. “C’è una cella di isolamento pronta per lui nel carcere di Ketziot”, ha aggiunto.

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16:40

“Modello IRA” per il disarmo di Hamas, cos’è e perché se ne parla per il futuro di Gaza

Mentre regge – a fatica – il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?

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15:34

Idf, ‘uccisi due terroristi nel nord di Gaza, altri fuggiti’

L’esercito israeliano ha riferito di aver “identificato e ucciso” due “terroristi” a ridosso della Linea Gialla, in due diversi episodi nel nord della Striscia di Gaza. Nel primo, “diversi terroristi attraversavano la Linea Gialla e piantavano oggetti sospetti nel terreno adiacente alle truppe dell’Idf, rappresentando una minaccia imminente per loro”. L’Idf ha “colpito ed eliminato un terrorista” mentre gli altri sono fuggiti verso il lato ovest della Linea Gialla, ancora sotto il controllo di Hamas. Un altro “terrorista” che attraversava la Linea Gialla è stato “identificato ed eliminato” sempre nel nord della Striscia “per rimuovere la minaccia”. 

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14:42

Alle 23 il voto del Consiglio Onu sulla bozza Usa per Gaza

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu voterà alle 17 locali, le 23 italiane, la bozza di risoluzione degli Stati Uniti che approva il piano globale per il cessate il fuoco a Gaza di Donald Trump. L’ambasciatore americano al Palazzo di Vetro, Mike Waltz, ha affermato che la mancata approvazione del piano, che supporta la creazione di una Forza Internazionale di Stabilizzazione a Gaza e un’amministrazione palestinese apolitica supervisionata dal Board of Peace presieduto da Trump, equivale a sostenere Hamas e la guerra. “Qualsiasi rifiuto a sostenere questa risoluzione è un voto a favore del dominio dei terroristi di Hamas o del ritorno alla guerra con Israele, condannando la regione e il suo popolo a un conflitto perpetuo”, ha sottolineato Waltz. Il risultato del voto è incerto: secondo fonti diplomatiche il testo dovrebbe ottenere i nove voti necessari per l’approvazione, ma rimane il rischio del veto di Cina e Russia (che ha presentato nei giorni scorsi un testo alternativo). Peraltro, fonti diplomatiche occidentali hanno spiegato che la mancanza di dettagli nella risoluzione ne renderà difficile l’attuazione e sono pessimiste sul fatto che l’attuale cessate il fuoco regga, anche se verrà approvata. 

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14:28

Haaretz, Riad potrebbe avere F-35 anche senza Accordi di Abramo

L’Arabia Saudita potrebbe ottenere dagli Stati Uniti i caccia F-35 anche senza la normalizzazione dei rapporti con Israele. Lo scrive Haaretz alla vigilia dell’incontro tra il principe Mohammed bin Salman e Donald Trump alla Casa Bianca. Inizialmente, gli Stati Uniti avevano legato la vendita degli F-35 all’ingresso di Riad negli Accordi di Abramo. Le trattative erano già in fase avanzata, ma furono interrotte con il massacro del 7 ottobre e la guerra a Gaza. Tuttavia, i sauditi hanno fatto sapere che non intendono normalizzare i rapporti con lo Stato ebraico senza un riconoscimento dello Stato Palestinese, né finche ci saranno Benyamin Netanyahu e i suoi ministri di ultradestra al governo in Israele. “Ma il rapporto dell’amministrazione repubblicana con la casa reale saudita è così stretto che Trump potrebbe benissimo fare questo regalo a Riad senza richiedere alcuna contropartita immediata”, scrive Haaretz. Sullo sfondo, prosegue il quotidiano israeliano, ci sono “le aspettative di accordi giganteschi nei settori della difesa, dell’intelligence e della tecnologia” che “andrebbero a vantaggio dell’America” e anche “di alcuni fondi e aziende legati alla famiglia Trump”. Il presidente americano “apparentemente considera le vendite di F-35 un elemento chiave della politica estera statunitense”, anche se “tali vendite – osserva infine il giornale – contraddirebbero la politica di preservare il vantaggio militare qualitativo di Israele in Medio Oriente, che i diversi governi statunitensi hanno sostenuto per oltre cinquant’anni”.

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13:47

Riaperti i valichi tra Egitto e Gaza, riprendono aiuti umanitari

Israele ha riaperto questa mattina i valichi di Kerem Shalom e Al-Awja con l’Egitto e la Striscia di Gaza lasciando passare 110 camion di aiuti umanitari provenienti da Rafah e diretti alla popolazione palestinese. Lo fanno sapere la Mezzaluna Rossa e la sicurezza egiziana di servizio ai valichi. Quattrocento camion carichi di vari tipi di aiuti umanitari, inclusi 22 camion di gas e carburante per uso domestico, erano pronti da giorni sul lato egiziano del valico di Rafah. I primi hanno cominciato a entrare a Gaza alle 6 di questa mattina. Tra le merci in viaggio, anche macchinari da scavo forniti dall’Egitto per la ricerca dei corpi degli ostaggi israeliani a Gaza. Una fonte ha anche affermato che 5.500 tonnellate di aiuti umanitari vari sono pronte a entrare a Gaza attraverso il valico di Rafah, sul lato egiziano. 

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12:30

Riad ribadisce: “L’Anp torni a Gaza, non c’è altra soluzione”

“Chiediamo la fine dell’occupazione e la consegna di Gaza all’Autorità Nazionale Palestinese”. Lo ha detto una fonte della famiglia saudita a Channel 12, alla vigilia della visita del principe Mohammed Bin Salman alla Casa Bianca. “Crediamo che la soluzione al problema di Gaza risieda nel ritorno del governo all’Anp, qualsiasi altra soluzione non è una soluzione: non farà altro che prolungare il conflitto e aggravarlo in futuro”, ha affermato la fonte. 

12:29

Wafa, tre palestinesi uccisi dall’Idf nella Striscia di Gaza

Tre palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane nella Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Un minore è stato ucciso dal fuoco dell’esercito a Shejaiya, quartiere a est di Gaza City, un altro palestinese nell’attacco di un drone nell’area di Atrata, nel nord della Striscia. Fonti mediche avevano riportato in precedenza la morte di un uomo, sempre in un attacco con drone, a Beit Lahia nel nord ovest della Striscia di Gaza. Secondo la Wafa, sono 266 i palestinesi uccisi a Gaza dall’inizio del cessate il fuoco il 10 ottobre, 635 feriti. Il totale, secondo i dati forniti dalle autorità locali gestite da Hamas, è salito a 69.483 morti e 170.706 feriti dall’inizio della guerra. (ANSA). 

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11:42

Parroco Gaza: “Pioggia aggrava situazione,si pensa a sopravvivere”

“Si sentono i bombardamenti, esplosioni e colpi di arma da fuoco qui a poche decine di metri dalla parrocchia dove passa la cosiddetta ‘linea gialla’ stabilita dal cessate il fuoco del 10 ottobre scorso. Ci sono momenti in cui sentiamo la terra tremare. La pioggia di questi giorni ha peggiorato ancora di più le condizioni dei gazawi e anche il freddo sta facendo sentire la sua morsa”. Da Gaza a parlare al Sir è padre Gabriel Romanelli, parroco latino della Sacra Famiglia, all’interno della quale ci sono ancora circa 400 rifugiati. “In parrocchia – dice il missionario argentino – riusciamo ancora a fronteggiare il maltempo, non abbiamo vetri alle finestre ma è poca cosa rispetto alla stragrande maggioranza della popolazione che si trova a vivere al freddo e sotto la pioggia, dentro tende di fortuna. Chiamarle tende è esagerato. Sono, in realtà, dei teloni tirati in qualche modo, senza un pavimento, completamente esposti al vento e alla pioggia”. “Ci sono – prosegue padre Romanelli – tantissimi gazawi che hanno trovato rifugio tra le macerie, dentro quello che rimane degli edifici bombardati. Sono giorni difficili e siamo solo all’inizio della stagione invernale. Servirebbero delle ruspe per liberare le strade dalle macerie e dalla spazzatura, e per ripristinare le linee elettriche e fognarie. A rischio è la sopravvivenza delle persone, specie quelle più vulnerabili”. “Nessuno qui pensa alla ricostruzione, alla seconda fase, alla terza e chissà a che altro, previste dal piano di Trump. La priorità, adesso – ribadisce padre Romanelli – è sopravvivere al maltempo e al freddo. Mancano elettricità, carburante, medicine, per cucinare si brucia di tutto, legna, mobili, sedie, tavolini, plastica e anche spazzatura. Il cibo si trova con più facilità adesso, e lo si vede dai prezzi che si sono abbassati. Purtroppo, la gente non ha contanti per pagare. È stata aperta anche una banca ma non dà denaro contante. Così cresce il senso di abbandono tra la popolazione oramai sempre più esausta”. Il patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, è sempre vicino alla piccola parrocchia di Gaza. “Speriamo possa tornare a trovarci prima del Natale, come tradizione vuole, – afferma padre Romanelli -. La sua presenza qui è per noi una grande benedizione. Ringraziamo poi Papa Leone XIV per i suoi continui messaggi di affetto e vicinanza”. 

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11:06

Israele demolisce un insediamento illegale, proteste dei coloni

Le forze israeliane hanno iniziato l’evacuazione, in vista della demolizione, di un insediamento illegale costruito in cima al picco Tzur Misgavi, nella regione di Gush Etzion in Cisgiordania. Lo riferisce il Jerusalem Post. Nell’insediamento, che non ha ricevuto lo status legale prima della sua fondazione, vivono circa 25 famiglie. Il movimento di coloni Nachala, che promuove nuovi avamposti ebraici in Cisgiordania e il reinsediamento di Gaza, ha dichiarato che “considera con grande severità l’intenzione del ministro della Difesa Israel Katz, del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e delle autorità di effettuare una demolizione senza precedenti di decine di case costruite con dedizione e spirito pionieristico sulle colline di Mitzad”. “In un momento in cui i nostri nemici cercano di minare la nostra presa sulla terra, il governo indirizza strumenti e sforzi contro i pionieri degli insediamenti. Questa è una mossa inaccettabile, antisionista e pericolosa che danneggia il cuore stesso della presenza ebraica nella Terra d’Israele”, ha aggiunto il movimento fondato dall’ultraortodossa di estrema destra, Daniela Weiss. 

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09:33

Forze sicurezza sgomberano insediamento in Cisgiordania

Le forze di sicurezza israeliane e il personale dell’Amministrazione Civile hanno avviato questa mattina un’operazione di sgombero e demolizione di un insediamento illegale nella regione di Gush Etzion, in Cisgiordania. Lo riferisce il Times of Israel. I militari sono giunti in forze all’avamposto di Tzur Misgavi a sud-est di Efrat, dove vivono circa 25 famiglie. I filmati fatti circolare dagli attivisti di Tzur Misgavi mostrano bulldozer che entrano nella colonia illegale e si preparano a demolire le strutture. L’amministrazione civile, che coordina le attività del ministero della Difesa nei territori, ha reso noto che l’evacuazione è stata disposta dal capo del comando centrale dell’Idf, Avi Bluth, in seguito a “gravi episodi di criminalità e violenza che avevano avuto luogo nel sito”. 

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09:02

Israele: “98 palestinesi morti in carcere da ottobre 2023”. Ong: “Sono molti di più

Almeno 98 palestinesi sono morti in carcere dall’ottobre 2023. Lo riferisce un rapporto diffuso da Israele. Tuttavia, il bilancio reale dei decessi fra i detenuti è probabilmente molto più alto, perché centinaia di persone risultano scomparse, ha affermato Medici per i diritti umani-Israele (Phri) un gruppo per i diritti umani con sede in Israele. L’ong ha monitorato i decessi dovuti a cause quali violenza fisica, negligenza medica e malnutrizione, utilizzando richieste di accesso alle informazioni, perizie forensi e interviste con avvocati, attivisti, parenti e testimoni. Le autorità israeliane hanno fornito dati completi solo per i primi otto mesi di guerra. In questo periodo, i dati ufficiali mostrano un tasso di vittime senza precedenti tra i detenuti palestinesi, in media un morto ogni quattro giorni. 

L’esercito ha aggiornato per l’ultima volta i dati sui decessi in detenzione nel maggio 2024, mentre l’Israel Prison Service (Ips) nel settembre 2024. Sebbene il numero totale di morti registrato sia significativamente più alto rispetto ad altre stime recenti, è probabile che non riesca a cogliere l’intera portata delle perdite palestinesi, ha affermato Naji Abbas, direttore del dipartimento prigionieri e detenuti presso il Phri. “Anche se stiamo fornendo prove di un numero di morti maggiore di quanto riportato, questo non è un quadro completo”, ha affermato. “Siamo certi che ci siano ancora persone morte in detenzione di cui non siamo a conoscenza”.

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07:59

Hamas, forze pace a Gaza dovranno rispondere solo a Onu

I contingenti di pace che si prevede vengano schierati nella Striscia di Gaza dovranno rispondere solo alle Nazioni Unite, altrimenti diventerebbero una forza di occupazione. Lo ha sottolineato Hamas in un comunicato su Telegram. Secondo Hamas, la bozza di risoluzione statunitense che verrà votata oggi dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite “assegna al contingente di pace il ruolo di una forza di occupazione che dovrà interagire con Israele”. “Riteniamo che qualsiasi forza internazionale dovrebbe essere del tutto responsabile nei confronti delle Nazioni Unite e agire solo in coordinamento con le istituzioni statali palestinesi a Gaza”, si legge nel comunicato, che esprime contrarietà anche nei confronti della presenza di basi militari statunitensi nel territorio palestinese, che costituirebbe una “diretta violazione della sua sovranità”. 

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07:38

Idf: “Eliminato terrorista Hezbollah nel sud del Libano”

“L’Aeronautica Militare israeliana ha eliminato ieri sera il terrorista Muhammad Ali Shoueish nella zona di al-Mansouri, nel Libano meridionale, che fungeva da rappresentante di Hezbollah nell’area”. Lo ha riferito un portavoce delle Idf, aggiungendo che Ali Shoueish era responsabile del mantenimento dei contatti tra Hezbollah e gli abitanti del villaggio in materia militare ed economica e che si occupava del sequestro di proprietà private a fini terroristici. Il portavoce delle Idf ha inoltre osservato che “le azioni del terrorista costituiscono una violazione degli accordi tra Israele e Libano”.

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06:18

Fuoco dell’Idf sui caschi blu, nuova tensione in Libano

Mohammed bin Salman alla corte di Donald Trump per la sua prima visita alla Casa Bianca dal 2018. Un incontro non facile per il presidente americano che, travolto dalle critiche per il caso di Jeffrey Epstein, sperava di risollevarsi dalla bufera portando a casa l’adesione dell’Arabia Saudita agli Accordi di Abramo. Ma un’intesa appare più che improbabile: il tycoon si prepara a incassare il no di Riad a una normalizzazione dei rapporti con il governo Netanyahu, mentre torna a salire la tensione tra Israele e l’Unifil con un nuovo attacco dell’Idf ai caschi blu.   La forza Onu di interposizione nel sud del Libano ha annunciato di essere stata, ancora una volta, bersaglio di tiri da parte delle forze armate israeliane, ma senza conseguenze per i suoi militari.

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06:18

Capo Idf: “Pronti a occupare territorio Gaza oltre linea gialla”

Le Forze della difesa israeliana ”devono essere pronte a occupare il territorio oltre la Linea Gialla” nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il capo di Stato Maggiore delle Idf, il generale Eyal Zamir, spiegando che l’esercito israeliano deve “stabilire rapidamente il controllo operativo” delle aree di Gaza “oltre la Linea Gialla”. Parlando alle truppe a Rafah, nel sud dell’enclave palestinese, Zamir ha affermato che le Idf “continueranno a operare per impedire la rinascita di Hamas, controllando le aree chiave e gli ingressi di Gaza”. L’obiettivo, ha aggiunto, è ”insistere per far sì che il regime di Hamas non esista dall’altra parte del confine. Anche se ciò richiederà tempo”.

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06:17

Netanyahu: “No a Stato palestinese, Hamas sarà disarmata”

“La nostra opposizione a uno Stato palestinese in qualsiasi territorio non è cambiata. Gaza verrà smobilitata e Hamas disarmata, con le buone o con le cattive. Non ho bisogno di rinforzi, tweet o prediche da nessuno”. Lo ha ribadito il premier israeliano Benjamin Netanyahu su X, dopo aver espresso gli stessi concetti questa mattina, aprendo la riunione settimanale del governo.

06:17

Hamas, fazioni palestinesi respingono “pericoloso” piano Usa

In una dichiarazione pubblicata nella notte da Hamas a nome delle fazioni palestinesi, si afferma che la risoluzione presentata dagli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è “pericolosa” e “un tentativo di sottomettere la Striscia di Gaza all’autorità internazionale”. Lo riportano i media di Israele. La dichiarazione afferma che le fazioni respingono qualsiasi clausola relativa al disarmo di Gaza o che leda “il diritto del popolo palestinese alla resistenza”. Viene respinta anche qualsiasi presenza militare straniera all’interno della Striscia, che costituirebbe – viene detto nella dichiarazione – una violazione della sovranità palestinese. “Qualsiasi forza internazionale deve essere direttamente subordinata alle Nazioni Unite e operare in coordinamento con le istituzioni palestinesi ufficiali, senza la partecipazione dell’occupazione”, si legge. Oggi le Nazioni Unite voteranno sulla risoluzione che approva il piano globale per il cessate il fuoco a Gaza del presidente americano Donald Trump. 

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