“Questa è una squadra che ha bisogno di essere alzata di peso e ora è in mano a Vanoli, un uomo con la U maiuscola, ha quella pasta lì”
Il nostro editorialista Bernardo Brovarone, ospite negli studi del “Pentasport” di Radio Bruno, ha analizzato così il momento della Fiorentina, in vista della sfida casalinga di sabato con la Juventus:
“Ora bisogna cercare di essere realisti, di questa squadra e di questi giocatori mi fido zero. Sono stati molto deludenti e molto poco accusati rispetto alle loro responsabilità. Come atteggiamento mi hanno deluso, incolpo questo gruppo di mancanza di assunzione di responsabilità e carattere. È una squadra a terra fisicamente, non so se deriva da un blocco mentale, ma devono tornare anche a divertirsi. Una squadra spenta come una candela finita, in campo sono morti di sonno”.
Problemi? “Certo che ci sono stati tra Pioli e alcuni giocatori, rappresentano la prassi nel calcio. A quel punto un uomo deve essere in grado di arginare queste problematiche e invece qualcuno nello spogliatoio non si è comportato per nulla bene. Così facendo hanno frenato anche la crescita dei giovani, Fortini a parte che invece ha dimostrato una sana dose di coraggio e strafottenza. Ad esempio Fagioli è uno di quelli che soffriva la maglia da regista, Fazzini si è visto togliere la possibilità di giocare dopo tre partite, in cui tra l’altro sembrava tra i più pimpanti”.
Vanoli? “La squadra è in mano a un uomo con la U maiuscola, ha quella pasta lì e lo apprezzo fin da subito. Questa è una squadra che ha bisogno di essere alzata di peso. Si sono presi tre mesi di vacanza. Vediamo se con un lavoratore iniziano a fare un lavoro vero. E la società, per mano di una dirigenza che non è presente non arriva. Pradè? Non è più un direttore di campo, i giocatori non li conosce più. È un abitudine diffusa: ci si affida ai procuratori e non si viaggia più a visionare calciatori”.
Goretti? “Non deve fare tanta scuola, ma non può essere attualmente un Ds di livello assoluto, deve avere fortuna. Rischia grosso, ma ha anche le sue carte da giocarsi. Se la squadra si salva bene, reagisce e fa un percorso pulito e fluido, fa quel salto di qualità”. Lovric? “Richardson è quello che ha mandato a monte l’affare con l’Udinese. Pare lo abbia scelto proprio Goretti”.
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