Milano – Dice lui, in lacrime: “Non mi ero accorto di nulla, da un giorno all’altro casco dal pero. Io avrei lottato di più”. Dice lei, sobria e trattenuta: “Io non spettacolarizzo il mio dolore, non cerco consenso. Le relazioni finiscono per molte ragioni”. E ora di nuovo lui, tre giorni dopo, con ritrovata ironia: “Mi ricordo di un altro grande del passato che ci ha messo tre giorni per sbrigare una commissione (ogni riferimento alla cristianità è comicamente cercato, ndr). Ho letto anche di fanciulle disposte a sposarmi e di fanciulli disposti a consolarmi… Ho letto tanto affetto e volevo ringraziarvi”.
Lui è Andrea Pisani, 38 anni, torinese, attore brillante, cabarettista e presentatore tv, un paio di lauree mai prese, qualche mese di call center per coltivare il talento fuori dall’ufficio, battesimo della risata a Colorado, film al cinema, socio di Luca Peracino nel duo comico PanPers e membro scanzonato del trio Auch, band formata con Tommaso Cassissa e Gabriele Boscaino.
Lei è Beatrice Arnera, 30 anni, originaria di Acqui Terme, figlia della cantante lirica Silvia Gavarotti, attrice con un talento smisurato ed eclettico, una già lunga carriera teatrale, monologhi intensi e spassosi (dal 27 novembre porterà in giro per l’Italia lo spettacolo di stand up comedy Intanto ti calmi), il palco calcato anche in gravidanza con spensieratezza, poi cinema e tv, fino a “Buongiorno mamma!”, fiction arrivata alla terza stagione, coprotagonista Raoul Bova. Lui, lei ed ecco l’altro, pare.
La storia di Andrea Pisani e Beatrice Arnera
Andrea Pisani e Beatrice Arnera erano una coppia. Meglio, e di più: erano la coppia più sorridente dei social network. Seguitissima, amatissima. Reel di coppia, scenette di coppia, canzoncine di coppia, pubblicità in coppia, ecco la nostra casa, ecco i nostri amici, ogni (finto) battibecco uno sketch, ogni vacanza un’amabile cartolina comica. Un’intesa cristallina che sembrava perfetta. A marzo Pisani e Arnera sono diventati genitori di una figlia, Matilde. Pochi mesi dopo, prima dell’estate, sono entrati in crisi. Una sofferenza reale da consunzione di coppia, non da attori consumati.
La terapia, la distanza per poi provare a ritrovarsi. L’annuncio ai follower: stiamo vivendo un momento difficile. Infine la rottura. Prima mediatica e poi privata. Le foto dei rotocalchi che immortalano Beatrice con Raoul Bova. Il silenzio di Pisani. Altre foto spaccanti per gli occhi degli amanti del gossip. Pisani alla fine “esplode” con una pillola dal Lol che sarà (il programma su Amazon), rime di uno sfogo rap che lascia intendere ciò che tutti hanno già capito. Infine, qualche giorno fa, la chiacchierata con Gianluca Gazzoli al podcast Bsmt.

Gazzoli e Andrea Pisani (foto Instagram)
Cosa ha detto Andrea Pisani della separazione da Beatrice Arnera
Pisani: “Le motivazioni che mi vengono date per me non sono sufficienti, c’era una bambina di mezzo. Di certo io non ho fatto nulla, nessun tradimento o simili. Forse per qualche motivo non sono stato abbastanza? Ok, può starci, ma ci era appena nata una bambina, peraltro voluta e stra-voluta, arrivata dopo averne perso un altro. Insomma, io avrei lottato un po’ di più. Scopro dal giornale quelle foto. Lì è stata difficile. Vale tutto come vale niente, certo, non voglio giudicare. Ne abbiamo parlato ma non c’è una grande comunicazione tra noi in questo momento. Ci atteniamo al bene della bambina. Ma quella cosa mi fa stare veramente male”.

A destra il post di Andrea Pisani
Cosa ha risposto Beatrice Arnera sui social
Arnera aspetta qualche ora dalla pubblicazione del podcast e risponde con una storia su Instagram: “Le relazioni finiscono per molte ragioni. Io ho scelto di non parlarne. Non cerco consenso, non mi interessa spettacolarizzare il mio dolore. Non parlo perché scelgo di proteggere mia figlia, ma anche Andrea”.
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Le coppie che scoppiano da Hollywood all’Italia
C’erano una volta Brad Pitt e Jennifer Aniston, poi Brad Pitt e Angelina Jolie, poi Brad Pitt e Ines de Ramon. C’erano Jennifer Lopez e Ben Affleck. C’erano i Ferragnez, Chiara e Fedez. Ora ci sono Andrea e Beatrice ma loro sono (o almeno appaiono) diversi. Sono veri, normali e dunque fragili. Tristi, amareggiati, sofferenti: chiamano più comprensione che giudizio. E sono già affiancati dai rispettivi team social, chi-sta-con-lei-chi-sta-con-lui. Team Pisani, team Arnera. Come nelle comitive di amici/amiche al bar sotto casa, ma online. È colpa di lei se è finita, ma poi proprio Bova, ma no, guarda che lui sembra buono e caro, ma vai a fidarti, a me non la racconta, e bla bla.
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Una storia d’amore normale (e dunque condivisa)
E ora una domanda: perché questa separazione è diventata così “appassionante”, al punto da meritare di essere raccontata pezzo per pezzo? La risposta l’ha data lo stesso Pisani al Bsmt: perché lui e Beatrice erano diventati di famiglia per centinaia di migliaia di persone; perché condividere con il pubblico una relazione crea inevitabilmente una catena di pressioni e aspettative; perché in tanti, tantissimi, forse tutti, pensavano che quella storia d’amore fosse perfetta nella sua normalità e, per definizione, eterna, inscalfibile, intramontabile.
Invece è finita: succede. Anche in questo Pisani e Arnera sono apparsi “normali”. Si sono lasciati male: capita. Faticano a parlarsi: comprensibile. L’uno non apprezza come l’altra elabora la rottura, e viceversa: comunissimo. Ecco: Andrea e Beatrice erano “come tutti” nella gioia e sono “come tutti” nel dolore. La forza del cinema è la costruzione di un reale apparente ma convincente. La declinazione social è il racconto al contrario della vita come un film. Ma non prevede titoli di coda: quando arrivano, è uno choc. Serve un’elaborazione collettiva del tutto. Una chiacchiera di massa tra amici e amiche al bar: non è gossip, ma empatica partecipazione. Hai visto? Ma come è possibile? Erano così felici. Ma no, io lo sapevo che sarebbe finita così. Altro che the end.
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L’ultimo post di Andrea Pisani su Instagram
Tre giorni dopo l’intervento da Gazzoli, Pisani è tornato a parlare della separazione con un messaggio dedicato ai follower: “Volevo solo dirvi che vi ho letto tutti. Non riesco a rispondervi per ovvi motivi ma sappiate che vi ho letto. Ci ho messo tre giorni. Mi ricordo di un altro grande del passato che ci ha messo tre giorni per sbrigare una commissione. Ho letto chi mi dava un abbraccio, chi mi raccontava la sua storia affine (centinaia), chi esordiva con ‘non mi leggerai mai’ o ‘è la prima volta che scrivo a uno famoso’ o ‘non ti ho mai seguito ma…’. Ho letto le segnalazioni ad articoli che riportano i virgolettati falsi e travisati. Ho letto anche chi dice che l’ho fatto per promuovere il film (emoticon che lacrima mentre ride, ndr). Unico film della storia promosso sei mesi prima. Ah, ho letto anche di fanciulle disposte a sposarmi e di fanciulli disposti a consolarmi. Ma tranquilli: per onestà non ho risposto anche a loro. Ho letto tanto affetto e volevo ringraziarvi”. Fine del post di lui, aspettando lei. O forse le prime parole dell’altro. Chissà.

