Lo aveva anticipato durante il suo interrogatorio preventivo, il coordinatore nazionale di Noi Moderati, Saverio Romano: leggendo le sue chat con gli altri indagati, a cominciare dall’ex governatore Totò Cuffaro, si troverebbe la prova della sua totale estraneità alle accuse che gli muove la Procura di Palermo. Per questo oggi è stato lui stesso a scrivere al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, chiedendo che la Giunta per le autorizzazioni conceda l’estrapolazione delle conversazioni. Trattandosi di un parlamentare in carica, infatti, la legge non gli consente di agire in autonomia su questo fronte.
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Romano ha chiesto che venga permessa “l’estrazione di una copia forense delle chat con i coindagati Salvatore Cuffaro, Ferdinando Aiello, Sergio Mazzola e Alessandro Caltagirone” per “consentire agli inquirenti di averne piena disponibilità” e “al sottoscritto di riscontrare quanto dichiarato nel corso dell’interrogatorio e chiarire ulteriormente la totale estraneità ai fatti contestati”. Domani (martedì 18 novembre) dovrebbe arrivare la risposta all’istanza del politico.
Se ciò accadesse, le conversazioni verrebbero consegnate al gip Carmen Salustro che deve pronunciarsi sulle richieste di arresto avanzate dai pm, avendo a disposizione informazioni che, a parere anche della difesa di Romano, rappresentata dagli avvocati Raffaele Bonsignore e Antonio Gargano, chiarirebbero la sua posizione.